Addio multe, basta un foglio per scamparla sempre | Questo trucchetto è il più usato del momento

Uomo felice e multa annullata (Depositphotos foto) - www.rally.it

Uomo felice e multa annullata (Depositphotos foto) - www.rally.it

Piccoli espedienti per evitare le multe circolano ovunque, come questo del “foglio”: ma cosa può succedere nello specifico?

In ogni città, piccola o grande che sia, convivere con il traffico e le regole della strada è diventata una sfida quotidiana. Tra segnali poco chiari, zone a pagamento ovunque e parcheggi che spariscono quando servono, muoversi in auto richiede una buona dose di pazienza… e spesso anche di fortuna. Eppure, c’è chi prova a cavarsela con un po’ di creatività, magari pensando di eludere controlli troppo rigidi.

Con l’aumento dei sistemi automatizzati e delle verifiche sempre più digitali, ogni dettaglio conta. Anche il più piccolo gesto può essere registrato e analizzato. Per questo motivo, negli ultimi anni si è parlato spesso di quei “trucchetti” messi in atto da automobilisti “furbetti”.

Chi guida in città lo sa bene: tra parcheggi introvabili, zone blu ovunque e controlli a sorpresa, uscire in macchina può diventare un terno al lotto. Le multe per sosta irregolare, poi, arrivano puntuali come un orologio svizzero.

Ogni giorno si combatte una piccola guerra urbana a colpi di ticket, app e cartelli poco chiari. A quel punto, qualcuno comincia a pensare: ma non ci sarà un modo “furbo” per aggirare tutto? Per non incappare in queste situazioni?

Alcuni trucchetti

Così iniziano a girare trucchetti, suggerimenti “da bar” e consigli più o meno fantasiosi. Tipo chi compra ticket più lunghi, chi gira con le quattro frecce e spera nel miracolo, ecc. O, ancora, chi lascia un vecchio scontrino sul cruscotto, magari… con un orario un po’ ritoccato.

Sembra una sciocchezza, una trovata innocente, ma c’è chi ci casca e lo prende come abitudine. Il guaio è che, quando le cose sembrano troppo facili, di solito c’è sotto qualcosa. Un’azione che pare insignificante può finire per trasformarsi in un bel problema. Sì, perché sebbene si tratti solo di un pezzetto di carta, quel ticket ha un valore “ufficiale”. E manometterlo, anche solo con una penna, cambia tutto.

Parchimetro (Pixabay foto) - www.rally.it
Parchimetro (Pixabay foto) – www.rally.it

Quello che pochi immaginano dietro certi gesti

Come riporta Brocardi.it, la Corte di Cassazione si è espressa in modo netto su questo tema. In una sentenza ben precisa — la n. 48107, datata 18 ottobre 2017 — i giudici hanno spiegato che modificare l’orario su un ticket del parcheggio equivale a commettere il reato di falsità materiale da parte di un privato, secondo gli articoli 477 e 482 del codice penale. Roba da codice, non da scappatoia domenicale.

Il caso riguardava un automobilista condannato per aver, appunto, alterato l’orario su uno scontrino di sosta. Pensava che il falso fosse talmente evidente — “troppo grossolano”, ha detto — da non poter essere preso sul serio. Ma… niente da fare: la Cassazione gli ha dato torto su tutta la linea, confermando la sentenza precedente. I giudici hanno sottolineato che un semplice scontrino del parchimetro, in realtà, ha lo stesso valore di un certificato pubblico. Attesta che è stato effettuato un pagamento, e permette, in base all’orario indicato, di usufruire di un servizio. Cambiarlo di proposito — anche solo grattando una cifra o riscrivendola — vuol dire modificare un atto ufficiale.