Truffa mercato dell’usato, ti rubano il mezzo sotto i tuoi occhi e non te ne accorgi neanche | Lo stanno facendo a tutti
Uomo disperato in strada (Depositphotos foto) - www.rally.it
Una finta compravendita, un documento d’identità rubato usato come esca e una fuga improvvisa: stai attento a quello che sta succedendo.
Vendere qualcosa, oggi, è una delle cose più semplici del mondo. Pubblichi un annuncio, ricevi un messaggio, magari due, e nel giro di poche ore ti ritrovi a organizzare un incontro. Sembra tutto lineare, no? Ma proprio quella sensazione di normalità può diventare il punto debole.
Perché ti fidi, perché hai scelto un posto affollato, perché “figurati se succede qualcosa in pieno centro e con la gente intorno”. Il problema è che certe situazioni ti fregano quando abbassi la guardia. Le trattative tra privati, per quanto quotidiane, si reggono su una fiducia reciproca che – diciamocelo – è spesso molto fragile.
Chi compra e chi vende sono due perfetti sconosciuti che si danno appuntamento, spesso senza neanche aver mai sentito la voce dell’altro. Basta poco per cambiare tutto. E quando quel “poco” arriva, spesso è già troppo tardi per rimediare.
Ci sono mezzi che spariscono in un attimo. Chi ne possiede uno lo sa: sono ambiti, pratici e piuttosto costosi. Insomma, fanno gola. Ed è proprio per questo che vanno protetti con più attenzione. Anche se stai semplicemente cercando di venderlo. Anzi, soprattutto in quel momento.
Problemi odierni
La verità è che ci si fida troppo della “normalità” delle cose. Hai scelto un punto d’incontro frequentato, davanti a un bar, con tanto di telecamere e famiglie in giro. Ti dici: “Che può mai succedere?”. Il punto è che le truffe più riuscite sono quelle che non sembrano truffe. Almeno all’inizio.
Dietro una finta trattativa si possono nascondere piani ben orchestrati. E la cosa più inquietante è che accade anche in pieno giorno, in spazi pubblici. Il messaggio che lancia il protagonista di questa storia è semplice ma potente: serve più attenzione, più consapevolezza. Perché chi truffa oggi lo fa con una disinvoltura che lascia davvero senza parole.

Quando l’apparenza inganna più di quanto pensi
Tutto è iniziato con un annuncio come tanti, pubblicato su un sito di compravendita. Il proprietario voleva cedere il suo Laotie Ti30, un monopattino elettrico che nuovo arriva a costare circa mille euro. Un utente risponde, i due si scrivono su Facebook, poi passano su WhatsApp. Sembrava un compratore qualsiasi. Fissano un appuntamento: martedì sera, allo Spazio del Fumetto di Milano. Un luogo pensato apposta per essere sicuro. Ma la sicurezza, purtroppo, non basta se chi hai davanti ha intenzioni diverse. Il tizio si presenta, è giovane, educato. Scambiano due parole, poi chiede di fare un giro di prova.
Tutto normale, sulla carta. Solo che il giro diventa una fuga. Appena salito sul monopattino, accelera e scompare nel nulla. Al venditore resta in mano solo la carta d’identità che gli era stata consegnata per “garanzia”. Peccato che, come poi si scoprirà, anche quella fosse rubata. Insomma: una mossa studiata a tavolino. L’episodio è stato raccontato da MilanoToday, e purtroppo non è un caso isolato. Dopo la fuga, la vittima ha provato a ricontattare il ragazzo, ricevendo solo messaggi beffardi, al limite della presa in giro. Poi la denuncia alla polizia, certo, ma anche un appello molto chiaro: occhio a come e con chi vi incontrate, anche se tutto sembra limpido.
