ULTIM’ORA Addio bollo auto, non lo paghi e non ti dicono più niente | Puoi stappare lo champagne: non devi più sborsare un solo euro
Uomo felice in auto (Depositphotos foto) - www.rally.it
Una situazione sulle regole fiscali automobilistiche che potrebbe cambiare per sempre il rapporto tra cittadini e tasse.
Negli ultimi tempi, i rapporti tra cittadini e uffici pubblici sono diventati un terreno un po’ scivoloso, soprattutto quando si parla di tasse legate ai veicoli. Tra nuove leggi, correzioni di vecchie norme e sentenze dei giudici, il confine tra quello che devi pagare e quello che invece puoi rifiutarti di versare non è sempre chiaro.
Non è solo una questione di soldi: qui si parla anche di tutela dei propri diritti, e di capire come rispondere davanti a richieste particolari. Le regole fiscali non stanno mai ferme. O meglio, sembra che ogni anno ci sia una modifica, un’aggiunta, un’interpretazione diversa.
E così, cose che fino a ieri erano scontate, oggi non lo sono più. Questo vale anche per le tasse automobilistiche, dove basta una piccola variazione di legge o una pronuncia della Cassazione per cambiare completamente lo scenario.
Per chi guida, significa doversi tenere aggiornato, e anche un po’ armarsi di pazienza per capire se una richiesta sia legittima o no. Il paradosso è che certe riforme, nate per semplificare e velocizzare la riscossione, finiscono per creare più confusione.
Rimanere sempre aggiornati
E in mezzo a tutta questa burocrazia, sapere quando un pagamento non è dovuto diventa fondamentale. Qui entra in gioco la precisione: date, notifiche, termini… tutto conta, e tutto può fare la differenza. Poi ci sono le sentenze, quelle che arrivano dalla Corte di Cassazione.
Sono come colpi di scena in un film: un giorno ti dicono che una cosa si fa in un modo, il giorno dopo ribadiscono che è l’opposto. Eppure, quando mettono nero su bianco una regola chiara, le conseguenze possono essere enormi per chi possiede un’auto o una moto.

La particolarità
Come riporta anche 6sicuro.it, esistono regole precise che chiariscono il campo d’azione degli enti che vogliono riscuotere il bollo auto. La regola madre è sempre lì: tre anni di tempo, come stabilito dall’articolo 5 del D.L. n. 953/1982. Se passano senza una notifica ufficiale valida, il debito si cancella per sempre.
Il calcolo è piuttosto lineare: il conteggio parte dal 1° gennaio dell’anno dopo a quello in cui si sarebbe dovuto pagare e si chiude il 31 dicembre del terzo anno. Per dire: bollo dovuto nel 2022? Prescrizione il 31 dicembre 2025. Se oltre quella data arriva una richiesta, ma senza nessun atto interruttivo in mezzo, è fuori tempo massimo e si può contestare, anche con una semplice istanza di autotutela o con un ricorso.
