Bollo auto, non farti fregare: non lo devi pagare | Controlla il contratto, se c’è questa data corri a farti ridare i soldi

Bollo auto da non pagare (Depositphotos foto) - www.rally.it

Bollo auto da non pagare (Depositphotos foto) - www.rally.it

Occhio alla data sul contratto: potrebbe cambiarti le carte in tavola sul bollo auto, ecco a cosa devi fare attenzione.

Ogni anno, quando arriva il momento di pagare il bollo auto, ci ricaschiamo tutti. C’è chi lo dimentica, chi lo paga due volte per sbaglio e chi, invece, lo paga… quando non dovrebbe. Non è proprio l’imposta più amata dagli italiani – anzi – e spesso si fa confusione tra scadenze, regole regionali e situazioni particolari. E lì, ecco che parte il classico: “ma toccava pagare?”.

Il problema vero è che in queste circostanze ci si affida al “buon senso” più che alle norme vere e proprie. Peccato che il fisco non funzioni a buon senso. E allora basta un dettaglio trascurato per trovarsi a sborsare soldi senza motivo. O peggio: per perdere il diritto a farseli restituire. Una distrazione che costa cara, insomma, soprattutto se si ignora una piccola ma importantissima informazione scritta nero su bianco.

A complicare tutto c’è anche il fatto che il bollo auto, a differenza di tante altre tasse, non dipende da quanto usi il mezzo, ma solo dal fatto che ne sei proprietario. Semplice, ma spiazzante. Anche se lasci l’auto ferma in garage tutto l’anno, devi comunque pagare. Ed è proprio qui che tanti ci cascano senza troppe verifiche.

Quello che molti non sanno – o non controllano – è che in certi casi il bollo si può persino recuperare. Sì, hai letto bene. Ci sono situazioni in cui, se hai già pagato l’imposta ma non eri più tenuto a farlo, puoi chiedere indietro i soldi. Il trucco sta tutto in un elemento che pochi considerano davvero: la data scritta su questo contratto.

La clausola che spesso passa inosservata

Come spiega CercAssicurazioni.it, in caso di compravendita, il bollo va pagato da chi risulta intestatario del veicolo alla data di scadenza dell’imposta. Quindi, se il bollo è già scaduto al momento della vendita, tocca al vecchio proprietario pagarlo. Se invece la scadenza arriva dopo che l’auto è passata di mano, è l’acquirente ad avere l’obbligo di pagamento.

Ora, detto così sembra tutto chiaro, no? Ma in realtà spesso si fanno accordi privati tra le parti: magari il venditore restituisce una parte del bollo già pagato, oppure l’acquirente si prende carico di quello imminente. Tutto lecito, certo, ma solo se viene scritto per bene nel contratto. Altrimenti, vale la regola generale. E chi ha pagato senza doverlo… ci perde.

Bollo auto (screenshot Canale Notizie - YouTube) - www.rally.it
Bollo auto (screenshot Canale Notizie – YouTube) – www.rally.it

 

Quella data lì può valere centinaia di euro

Il punto è proprio questo: la data riportata nel contratto di vendita è decisiva. È quella che determina, ufficialmente, chi doveva pagare. E se per caso hai venduto l’auto prima della scadenza del bollo, ma l’hai pagato comunque per abitudine o per non pensarci troppo… potresti aver fatto un regalo inutile. Che, però, si può riprendere.

In questi casi è possibile chiedere il rimborso – oh, attenzione, non sempre, dipende dalla regione – ma serve muoversi per tempo e avere i documenti in regola. Controlla subito il contratto: se quella benedetta data è prima della scadenza del bollo, e tu lo hai già versato, c’è margine per recuperare l’importo. Ma non aspettare troppo, sennò potresti perderti pure questa occasione.