Autostrada, scatta la multa anche se paghi: 150 € pure se sei in regola, ti truffano senza fare niente
Autostrada e multa (Pixabay foto) - www.rally.it
Anche pagando regolarmente il pedaggio, si rischia una multa salata qui: ecco perché serve fare attenzione ai dettagli.
A viaggiare in auto in giro, ormai, ci si fa l’abitudine: le strade sono ben collegate, i controlli praticamente spariti e in generale tutto fila liscio. Ma poi succede che, dietro questa apparente semplicità, spuntano fuori cavilli burocratici da far venire il mal di testa.
Sì, perché anche se ti sembra di fare tutto per bene, c’è sempre il rischio di finire nei pasticci per un dettaglio che nemmeno sapevi esistesse. Uno si sente tranquillo: paghi il pedaggio, rispetti le regole, ti godi il viaggio. Fine. O almeno così dovrebbe andare.
In realtà, in certi casi, non basta nemmeno essere in regola. Alcuni sistemi funzionano con logiche tutte loro e basta un attimo e ti ritrovi a dover pagare multe salatissime. Anche se, di fatto, non hai fatto niente di sbagliato.
Il problema più grande? Capire quale prova di pagamento sia davvero valida. Ricevuta bancaria? Screenshot? No, magari serve proprio quello scontrino minuscolo che ti hanno strappato via appena hai pagato. E se non ce l’hai più, o se non ti è mai stato consegnato? Beh, allora sono guai seri. Tutto questo succede più spesso di quanto si pensi, e sembra quasi una trappola costruita a tavolino.
Quello che complica le cose
A rendere tutto ancora più complicato c’è la tecnologia. Sì, perché se da un lato ci sono i sistemi digitali che dovrebbero facilitare i controlli, dall’altro questi stessi sistemi non sempre riescono a tenere il passo coi tempi reali. E così ti può capitare che il tuo pagamento venga registrato in ritardo, e nel frattempo il sistema automatico ti rileva come “non in regola”. Una follia.
È una situazione paradossale. Cioè, paghi tutto, fai le cose come vanno fatte, e ti becchi comunque una multa. Perché il sistema informatico è lento. Perché il documento che serve a dimostrare la tua innocenza ti viene tolto appena lo ricevi. Insomma, è un sistema che sembra fatto apposta per farti cadere in fallo, anche quando sei onesto.

Una multa assurda
E adesso veniamo al punto. Il caso che sta facendo discutere in questi giorni riguarda un signore di 78 anni, di Sacile, che ha deciso di farsi un giro in Slovenia. Tutto regolare: entra in autostrada, si ferma in una stazione di servizio, acquista la vignetta elettronica – cioè il pass obbligatorio per circolare sulle strade a pagamento – e prosegue il viaggio. Tornato a casa, pensa che sia finita lì. Ma no. Dopo qualche settimana, si ritrova con una multa da 150 euro sul tavolo. A mandargliela è Dars, la società che gestisce le autostrade slovene. Secondo loro, lui non avrebbe pagato il pedaggio. Ma lui ha una ricevuta bancaria, stampata, che dimostra il contrario. Solo che – qui viene il bello – per Dars quella ricevuta non vale niente.
L’unico documento accettato è lo scontrino che dovrebbe essere rilasciato al momento dell’acquisto… peccato che, di solito, quel foglietto viene trattenuto dal venditore e buttato dopo pochi giorni. Il punto è che la multa, come riporta anche Virgilio Motori, è stata emessa alle 8:05. Il pagamento? Effettuato poco prima delle 8. Quindi, in quei cinque minuti scarsi, il sistema non aveva ancora registrato il permesso e ha fatto partire la sanzione. Ma la vera beffa è che, senza quello scontrino (che non gli hanno neanche dato), non c’è modo di dimostrare ufficialmente di aver pagato.
