ALLARME TRUFFA, attento al “metodo dei graffi” | Sta facendo una strage in tutta Italia, puoi difenderti solo così

Graffi

Graffi auto truffa (Canva foto) - www.rally.it

Finti graffi per spillare soldi, il trucco che inganna gli automobilisti: attenzione a questi dettagli per non cadere nella truffa.

Capita sempre più spesso di imbattersi in stratagemmi messi in atto da chi, con destrezza e furbizia, cerca di approfittare della buona fede altrui. Le truffe legate alla circolazione stradale non sono nuove, ma colpiscono per la loro capacità di sembrare eventi ordinari e difficilmente contestabili. L’obiettivo resta sempre lo stesso: ottenere denaro in modo rapido e senza destare troppi sospetti.

In Italia, episodi simili hanno più volte riguardato automobilisti che, convinti di aver urtato accidentalmente un altro veicolo, vengono spinti a risarcire immediatamente il presunto danno. A rendere ancora più insidiosa questa pratica è il fatto che a finire nel mirino sono spesso persone anziane, meno propense a dubitare di fronte a richieste insistenti e apparentemente plausibili.

Le forze dell’ordine raccomandano prudenza e sangue freddo in simili circostanze. Spesso un dettaglio apparentemente insignificante può fare la differenza, come chiedere tempo per effettuare una telefonata o proporre la compilazione della constatazione amichevole.

Sono gesti che permettono di guadagnare minuti preziosi e, non di rado, di smascherare comportamenti sospetti.

Un inganno ben architettato

A San Donà di Piave la prontezza di riflessi di una donna di settant’anni ha evitato il peggio. Dopo essere stata fermata in piazza 4 Novembre da una coppia di ventenni su un’Audi bianca, si è vista contestare la presenza di presunti graffi sulla sua Toyota Yaris. I due le hanno attribuito la responsabilità dell’urto e preteso un risarcimento di 400 euro, arrivando persino a ridurre la cifra a 200 per convincerla a pagare subito ed evitare l’assicurazione.

La signora, con grande lucidità, ha finto di voler contattare la nipote per risolvere la questione. In realtà, attraverso questo espediente, è riuscita a far intervenire la polizia locale di San Donà. Un istruttore di scuola guida, che aveva notato i movimenti sospetti della coppia, aveva già segnalato il veicolo alle autorità, permettendo così un intervento tempestivo e risolutivo.

Furto
Furto auto (Canva foto) – www.rally.it

Dai finti graffi alla denuncia

Gli agenti hanno fermato i due giovani in viale Libertà, scoprendo che i presunti graffi non erano altro che materiale gommoso nero applicato alla carrozzeria per simulare i danni. Una messinscena che ricalca la ben nota “truffa dello specchietto”, nella quale il falso incidente serve a estorcere denaro alle vittime.

Come riporta Venezia Today, i due ragazzi, originari della Sicilia e riconducibili al gruppo dei “Camminatori di Noto”, sono stati denunciati. La polizia locale ha rinnovato l’appello a non cedere mai a richieste di denaro sul momento, ma a compilare una constatazione amichevole o a chiamare immediatamente le forze dell’ordine. L’assessore alla sicurezza Simone Cereser ha sottolineato la soddisfazione per l’esito dell’operazione e per la collaborazione dei cittadini che hanno permesso di sventare la truffa.