Benzina, un ottobre da incubo: ora è UFFICIALE, stanno per aumentare i prezzi | Scoppia la polemica
Aumentano i prezzi della benzina (Canva-Depositphotos foto) - www.rally.it
Prepariamoci ad un mese di fuoco. Ti rechi presso la pompa di benzina e la folle spesa si materializza davanti ai tuoi occhi
Non c’è pace per i consumatori italiani, costretti a fare i conti con l’ennesimo aumento relativo al prezzo del petrolio, che potrebbe tramutarsi, praticamente nell’immediato, in un rincaro anche su beni quali diesel e benzina.
Sarebbe una vera beffa, considerando che proveniamo da mesi capaci di segnare un periodo di stabilità, soprattutto se comparati alle annate che lo hanno preceduto. Ma ecco arrivare la concreta possibilità che questo trend, che aveva inevitabilmente giovato alle tasche dei cittadini, possa interrompersi bruscamente.
Il motivo che aveva condotto ad una relativa stabilizzazione dei prezzi era da ricercare in un processo produttivo fluido e affidabile, a fronte di una domanda mondiale che aveva registrato, al contrario, un leggero indebolimento, soprattutto nel Continente Europeo.
Sono proprio gli ultimi dati diffusi, quelli risalenti allo scorso 6 Ottobre 2025, a riaccendere l’allarme che qualcosa potrà effettivamente mutare da un momento all’altro, che si tratti di modifiche nell’offerta o di fattori geopolitici correlati.
La situazione a cui dobbiamo far fronte
Il greggio WTI, secondo quanto riporta QuiFinanza, è stato infatti scambiato a 61,65 dollari al barile, segnando un aumento pari all’1,26%. Per quanto riguarda la produzione, è stato deciso di aumentare il processo fino a produrre 137.000 barili al giorno, anche in virtù dell’ostica situazione che sta riguardando il Medio Oriente, capace di dare origine a non poche tensioni sui mercati internazionali.
A tremare, di fronte ad una situazione simile, è la catena economica nella sua interezza, non risultando più una problematica riguardante esclusivamente i consumatori che usufruiranno effettivamente di un pieno di carburante. Pensate anche al trasporto merci e ad altri ambiti connessi, che verranno trascinati in una scomoda crisi, derivante proprio dall’inflazione energetica: lo scenario che potremmo trovarci a vivere da qui a poche settimane sarebbe quello in cui il prezzo del carburante salirà tanto quanto l’ambito della trasportazione e della logistica, come in un vero effetto domino.

Cresce la preoccupazione
In Italia la situazione pare ancor più delicata, considerando che il nostro Paese importa più del 90% del petrolio utilizzato dall’Estero, andando a creare un enorme ostacolo per le tasche dei cittadini, così come per le riserve liquide delle imprese, costrette a far fronte ad un’eventuale impennata dei costi operativi, soprattutto parlando di autotrasporti e agricoltura.
Le accise sui carburanti nel nostro Paese, inoltre, si piazzano ormai da diverse stagioni tra le più alte in assoluto dell’Europa intera: tenete conto, infatti, che oltre la metà del prezzo finale della benzina sia costituito da imposte, con 1 euro ogni litro sottoposto a tassazione. La parte variabile del prezzo, ossia il costo industriale, influisce, infatti, soltanto parzialmente, non permettendo ai consumatori di beneficiarne pienamente nemmeno a fronte di una discesa del prezzo del greggio.
