60 € in più per il pieno: UFFICIALE, il governo ha approvato la maxi accisa | Tragedia per gli italiani, i nuovi prezzi sono folli
Prezzo del carburante accise (Canva foto) - www.rally.it
Un nuovo ritocco fiscale cambierà il costo del pieno per milioni di automobilisti, scatenando polemiche e preoccupazioni.
Per molti automobilisti italiani, fare il pieno è già un piccolo salasso. A ogni rincaro del carburante, il disagio cresce e con esso anche l’attenzione su ogni mossa del governo in materia fiscale, e adesso una nuova misura potrebbe cambiare nuovamente gli equilibri e pesare sulle tasche dei cittadini.
Negli ultimi anni, il parco auto italiano ha registrato una forte presenza di motori diesel. Secondo le stime, circa 16,6 milioni di vetture alimentate a gasolio circolano attualmente nel Paese. Una cifra imponente che, in termini fiscali, rappresenta una leva strategica per le casse pubbliche.
Alcuni esperti avevano già lanciato l’allarme a maggio, quando un primo ritocco dell’accisa sul gasolio aveva prodotto un effetto immediato sui prezzi alla pompa. In quel caso, l’aumento di 1,5 centesimi aveva portato a rincari visibili per il diesel, mentre la contestuale riduzione sull’accisa della benzina non aveva generato reali benefici per i consumatori. Questo squilibrio ha alimentato i timori per l’equità del sistema e per l’effettiva trasparenza delle misure annunciate.
Non è un caso se il Codacons ha chiesto al governo controlli più rigidi e sanzioni severe per chi non applicherà correttamente i futuri ribassi.
Manovre fiscali e tensioni crescenti
L’annuncio è ora ufficiale: nella bozza della Legge di Bilancio 2026 è stato inserito l’aumento dell’accisa sul diesel di 4,05 centesimi al litro, a partire da gennaio 2026. La misura sarà accompagnata da una riduzione equivalente sull’accisa della benzina, per un punto di equilibrio a quota 67,2 centesimi al litro. Tuttavia, come già osservato in passato, i benefici promessi potrebbero non concretizzarsi nella realtà, con la benzina che rischia di rimanere sostanzialmente stabile nonostante il taglio fiscale.
I calcoli del Codacons, riportati dal Corriere della Sera, stimano che un pieno da 50 litri di gasolio costerà circa 2,47 euro in più, con un esborso annuo di 59,3 euro per chi fa due pieni al mese. A questi si aggiunge il precedente aumento di 1,5 centesimi, già in vigore, che porta l’aggravio complessivo a circa 81 euro annui per vettura. Il governo prevede di incassare 450 milioni di euro l’anno per il prossimo triennio, sterilizzando però l’impatto per taxisti e autotrasportatori attraverso crediti d’imposta mirati.

Le nuove accise e il peso reale sui cittadini
Il cuore della misura sta nel fatto che l’incremento delle entrate non sarà compensato da un calo equivalente dei prezzi. Nonostante la riduzione dell’accisa sulla benzina, il Codacons segnala che gli effetti reali sui listini sono stati minimi in passato, con il rischio che il nuovo intervento si traduca solo in un aumento netto per chi utilizza auto diesel. La differenza tra le due fasce di carburanti resta quindi un nodo critico della manovra.
Il governo, dal canto suo, punta a un riallineamento strutturale, giustificato dall’ampio uso del gasolio in Italia: 24 milioni di tonnellate consumate contro 8,6 milioni di benzina nel 2024. Ma per gli automobilisti, soprattutto quelli che viaggiano frequentemente, l’impatto sarà tangibile.
