Dopo le prime tre gare del Campionato Europeo Rally, abbiamo contattato Paolo Zanini, navigatore di Giacomo Scattolon, per chiedergli un primo resoconto della loro esperienza oltre confine: ecco cosa ci ha raccontato in questa storia di Rally!

“Buongiorno lettori di Rally.it, provo a fare un primo bilancio di questa prima parte di stagione 2016.

Ormai siamo a circa 1/3 di Campionato, quindi possiamo cercare di fare una analisi di questo inizio. Spesso qualche amico ci chiede se ci sia stata più incoscienza, audacia o follia nell’affrontare questo tipo di campionato in queste condizioni. A volte ce lo chiediamo anch’io e Giacomo, ma la risposta che alla fine ci diamo è che è stata una decisione razionale, ben ponderata e assolutamente corretta. E probabilmente la migliore, considerando la basi di partenza.

Abbiamo iniziato a lavorare su questo programma da novembre 2015, dopo 4 anni di corse in Italia in R2: a seguito di una stagione difficile nel trofeo Renault R3T, era giusto varcare i confini nazionali mettendoci in gioco a livello europeo. Per ragioni di budget, il campionato Produzione in N4 è stata una scelta quasi obbligata.

A novembre abbiamo iniziato a lavorarci duramente: i nostri sponsor “storici” hanno accolto con entusiasmo il nostro nuovo progetto. Abbiamo costruito una partnership tecnica con Pirelli e Sparco, 2 società italiane di punta nei rispettivi settori; abbiamo discusso per mesi con il team prescelto ed una volta ottenute tutte le garanzie necessarie, abbiamo coinvolto un maestro come Mauro Nocentini e tecnici di assoluto valore.

Purtroppo, pochissime settimane prima dell’inizio del Campionato, il team ha voluto fare un passo indietro informandoci di non poterci seguire. È stato davvero un fulmine a ciel sereno!!! Abbiamo passato giorni davvero terribili; ci è crollato il mondo addosso, ma non abbiamo pensato neppure per un istante di mollare.
È quindi iniziata l’affannosa ricerca di un nuovo team, che conciliasse tutte le esigenze di qualità, esperienza, affidabilità e, ovviamente, costi.

Siamo riusciti a trovare un accordo in extremis con il team lettone Prospeed per essere al via già alla prima di campionato, il Rally Liepaja su fondi innevati.
Purtroppo a causa di una situazione meteorologica inusuale, la gara è stata rimandata. Avevamo già programmato la trasferta, prenotato voli e alberghi: niente da fare, se ne riparla a settembre.

Dopo una nuova ricerca, a fine abbiamo individuato nel team spagnolo RMC un buon partner per il campionato, a partire dalle Canarie. La squadra si è davvero rivelata straordinaria: un team con esperienze in gare mondiali ed europee, con tantissime vetture di alto livello. Giusto per fare un esempio, alle Canarie fra i nostri compagni di squadra c’era un certo Mads Ostberg.

Il debutto non è stato certo semplice a causa delle condizioni meteo variabili e di qualche errore nella scelta delle gomme. Abbiamo comunque portato a casa un buon terzo posto in ERC2.
Con nostro enorme rammarico, tuttavia, il team ci ha informati che non avrebbe potuto seguirci in tutte le gare dell’Europeo, a causa della concomitanza con diverse gare del campionato spagnolo, portoghese e mondiale.

Abbiamo dovuto ricominciare da capo per reperire un nuovo team per la trasferta in Irlanda, concludendo un accordp con la locale KG Motorsport. Con loro abbiamo lavorato bene, pur affrontando quella che si è rivelata essere una delle gare più complicate della mia vita! Strade davvero incredibili e straordinariamente difficili.

Dall’Acropoli, poi, abbiamo iniziato a lavorare col team ungherese Topp Cars, con cui continueremo per il resto della stagione: team davvero professionale ed esperto.

Da queste primissime gare abbiamo davvero imparato una enormità di cose che arricchiscono il nostro bagaglio di esperienza.

Innanzitutto, abbiamo capito che nel campionato europeo:

  • c’è uno straordinario livello di professionalità e competitività;
  • non esistono gare semplici: ognuna ha proprie peculiaretà e difficoltà specifiche;
  • c’è un ambiente “sano”, fatto di piloti e navigatori sinceri e onesti, sempre pronti a darti buoni ed utili consigli. Un bel clima che in Italia è abbastanza raro;
  • c’è una straordinaria attenzione e meticolosità nei controlli per il rispetto dei regolamenti tecnici e sportivi. Lì non si “sgarra”. Un’infinità di controlli prima, durante e dopo le gare per vigilare sulla regolarità di macchine e comportamenti;
  • le gare sono organizzate in modo impeccabile ed estremamente professionale;
  • Eurosport fornisce una copertura mediatica davvero incredibile, con uno spiegamenti di mezzi e uomini straordinaria. Un’informazione davvero puntuale ed imparziale;
  • gli italiani trovano maggiori difficoltà rispetto ai “colleghi” del resto d’europa: non siamo abituati ai fondi sterrati, a strade velocissime, magari con dossi ciechi, a correggere note a velocità limitate con il controllo di gps, a viaggiare a sinistra come in Irlanda, a gare massacranti come l’Acropoli, ecc…;
  • in ogni gara si accumula un bagaglio di esperienze che non si riesce ad accumulare neppure in un’intera stagione di CIR.

Al momento siamo comunque molto soddisfatti del nostro secondo posto in Campionato: al debutto assoluto fuori dall’Italia, con la necessità di ripartire da zero con team sempre diversi, senza avere Direttori Sportivi, Direttori Tecnici, Ricognitori, Addetti Stampa e Marketing, Logistici, ecc.

Ovviamente, l’impegno nostro è forzatamente moltiplicato per 10 rispetto ai nostri competitors. Dal mio canto, il lavoro di preparazione di ogni singola gara è davvero impressionante. Dalla negoziazione coi Team di tutti gli aspetti contrattuali/economici/logistici, alle iscrizioni, alla prenotazione di alberghi e voli, al noleggio delle macchine per le ricognizioni, ai rapporti con gli Organizzatori ed i Media, ed a tutti gli altri innumerevoli aspetti relativi alle gare e al campionato (sono tutti impegni estremante gravosi).

Il tutto in una babele di lingue diverse, monete, usi, regolamenti specifici. E’ un impegno immenso, ma anche altrettanto stimolante ed appagante.

Certo, in questa prima parte della stagione a volte non sono mancati i momenti di sconforto, dubbio o amarezza. Certi “silenzi assordanti” verso l’unico (o quasi) equipaggio italiano presente nel Campionato Europeo ci addolorano. Pensavamo di ricevere un pizzico di attenzione e supporto in più nelle “stanze dei bottoni”, ma di certo non ci scoraggiamo!

Ora guardiamo al proseguo del campionato: per tutta una serie di ragioni siamo costretti a saltare la trasferta alle Azzorre. Ripartiremo da Ypres, gara affascinante e prestigiosa, con immutato entusiasmo e determinazione a continuare la stagione 2016.”

Paolo Zanini

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