Tecnosport e Biasion, un matrimonio in Marocco

La notizia circolava da tempo. Lo sviluppo della nuova vettura, d’altro canto, era in corso da più di un anno ed è partito con alte aspettative. La Tecnosport, ripartendo da una storica partnership con Nissan, alza l’asticella. In passato, nel mondo T2, la “sorella minore” della massima categoria, la T1, la casa di Como aveva lanciato figure interessanti, fra cui Marco Tempestini e il veterano Lavieille. Ma il connubio con Miki Biasion sembra raggiungere una dimensione superiore, una tensione verticalizzante che vuole puntellare una struttura di tutt’altra misura.
Una taglia che aderisce bene ad uno sportivo ambizioso come Biasion; oggi, infatti, la presentazione sul terreno di gara ha messo a nudo la nuova creatura, che farà perno su due architravi: la continuità con Nissan e un nuovo “cuore pulsante”. Il 3.0 V6 diesel messo a punto dalla VM è l’elemento di rottura, come spiega Giuliano Airoldi, team manager di Tecnosport:
“Da quando abbiamo provato il motore 3.0L V6 diesel abbiamo pensato che fosse l’unità giusta per completare il nostro veicolo e renderlo competitivo ai massimi livelli”.

Biasion e Tecnosport sono due leoni del deserto, ormai. Che hanno conosciuto i deserti dell’Africa palmo a palmo; oggi lo sguardo si volge verso il Sudamerica, strizzando l’occhio al Marocco. E’ lì che si dovrà mettere alla frusta il nuovo Nissan Pathfinder T1, a partire dal 3 ottobre, data d’inizio della gara.

Certo, l’esperienza si avvia alla luce del fatto che il Rally Oilibya Marocco è una sorta di anticamera della Dakar. E per tale ragione, la lista iscritti è folta di nomi prestigiosi, appartenenti a realtà robustissime, delle vere fortezze quali Toyota e Mini. Al primo posto, però, c’è la volontà di inserirsi in un quadro di primo piano, nel tentativo di essere graffianti. E audaci.
Nella Dakar non si improvvisa mai nulla, anzi. Ed è forse il metodo, il rigore e il taglio meticoloso con cui Biasion affronta i rally raid ad aver affascinato la casa italiana con storia ultradecennale.
Un acquisto, per così dire, della sua forma mentis: uomo scrupoloso, è il campione giusto per ridare un po’ di slancio ad una categoria –quella delle autovetture- in cui l’Italia, Cinotto family a parte, vive un perdurante inaridimento. E, per sognare in piccolo, si potrà magari disturbare quello che sarà un probabile appannaggio Mini.

Giovanni Filograsso

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Giovanni Filograsso

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