Dopo un Monza avvelenato dalle polemiche è iniziata la stagione rallystica italiana 2015 con l’ennesimo Rally in circuito, abbiamo sentito una ventina di personaggi del settore, un mix di idee tra: giovani piloti ed ex campioni, navigatori, giornalisti, fotografi e organizzatori. Abbiamo chiesto loro cosa ne pensano dei Rally in circuito, dei pro e dei contro. Tutti hanno sottolineato che i Rally sono un altra cosa ma continuando la conversazione sono emersi dei fattori positivi di alcune manifestazioni in pista, cerchiamo di analizzarle.

Perchè SI:
– riuscire a concentrare la manifestazione in un unico posto
– attirare persone che solitamente non seguono i rally sulle prove speciali
– aver la possibilità per un rallysta di misurarsi in pista
– abbattere i costi organizzativi (permessi,tempistica,spese di commissari e ambulanza,allestimento prova speciale,ecc)
– garantire maggior sicurezza (piloti, pubblico e di riflesso per l’organizzatore)
– introito del pagamento d’ingresso al circuito
– visibilità sponsor e accoglienza di questi ultimi in box riparati e accoglienti.
– gareggiare abbattendo costi vivi e con tempi limitati (ricognizioni, tempo, benzina,ecc.)
– comodità (tribune, bar e ristoranti, servizi igienici,ecc)
– possibilità di gareggiare per i minorenni
– luogo di aggregazione per addetti ai lavori e comodità per eventuali riprese tv
– possibilità di eventi collaterali e ospitare personaggi extra rally
– provare la macchina in periodi invernali

Perchè NO:
– gare su circuiti privi di storia e fascino
– gare monotone che alla lunga stufano
– alcune gare,tipo Monza, sono snaturate da troppi birilli e chicanes.
– la pista non offre l’imprevedibilità della strada

Come vedete sono molti i fattori positivi e da qua si potrebbe anche prendere idee costruttive come suggerisce qualcuno:

– “L’assistenza in un circuito per un Rally sarebbe davvero una bella idea, hai tutte le vetture concentrate in poco spazio, visibilità e accoglienza per gli sponsor, magari una prova spettacolo in circuito per coinvolgere chi i rally non li conosce bene e poi la gara vera e propria farla sulle consuete speciali”

– “Personalmente mi piacerebbero rally come il vecchio Monza o il Motorshow dove c’e’ anche parte in terra, in questo modo oltre allo spettacolo molti piloti avrebbero la possibilità di apprezzare questa superfice”

– “Bisognerebbe trovare un modo per identificarli, non chiamiamoli Rally ma RallyShow od in altro modo, ci sono sempre state gare in circuito come Monza o il Giro d’Italia Automobilistico, possono avere successo ed attirare nuovo pubblico, essere estremista dei rally tradizionali non va mai bene è giusto che ci siano anche manifestazioni del genere magari si gareggia nei periodi invernali”

– “Si potrebbe anche correre un unica manifestazione in diversi circuiti un po come avveniva al Giro automobilistico o Tour de France”.

– “I Rally in circuito potrebbero essere il futuro in quanto le istituzioni che dovrebbero e potrebbero tutelare le gare su strada non lo fanno per cui un organizzatore preferisce correre in circuito ed evitare problemi di permessi e sicurezza visto che quando succede un incidente e solo l’organizzatore a rischiare grosso”

– “Oggigiorno bisogna accontentarsi organizzare un rally in pista costa meno, richiede meno tempo e meno impegno e lo stesso discorso e per chi gareggia, evita esborsi economici in ricognizioni e tempo e in un solo giorno può gareggiare”.

– “Vi sono gare come Monza che permettono ad alcuni piloti di realizzare un sogno, correre nel tempio della velocità: è come un calciatore giocare a S.Siro oppure uno sciatore correre sulla Streif di Kitzbuhel”

– “Perfetto per i neopatentati , oppure i minorenni, potrebbe essere un buon mezzo di apprendistato”

-“Nei periodi invernali si potrebbero fare dei campionati su gare in circuito ma bisogna trovargli un nome, queste gare non sono nella maniera più assoluti Rally”

– “Credo che un buon pilota debba essere bravo su tutte le superfici per cui terra,asfalto ma anche veloce e lento. Un Rallysta è attirato dalla velocità e una gara su pista può accontentarlo”

Conclusioni: L’unanimità degli interpellati ha detto chiaramente che non hanno nulla a che vedere con i Rally (se non nella tipologia di vetture utilizzate) per cui suggeriamo alla CSAI di trovare un nome che identifichi questa tipologia di gare (con moto simili si corrono manifestazioni diverse quale Motocross, Enduro, Motard e Frestyle).
Sarebbe interessante avere costi d’iscrizione abbordabili visto la semplicità delle gare in questione.

Peccato che abbiamo scoperto che anche le prove speciali sui rally in pista vengono annullate.

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