Sabato mattina, poco prima che iniziasse la gara, abbiamo fatto qualche domanda a Bryan Bouffier, per molti favorito della gara.

Il francese aveva detto che sicuramente avrebbe provato a vincere la gara aggiungendo che gli piaceva molto la gara con due tappe molto diverse tra loro che rendevano la gara molto interessante.

Se Bouffier ha vinto la gara grazie all’interruzione della prova numero 3 non lo sapremo mai, visti i soli 3 decimi che lo hanno visto prevalere su Kajetanowicz ma sappiamo quello che ha detto una volta vinto la gara.

“Il divario è nulla, ma la cosa più importante era vincere. E’ stato un bel fine settimana e una grande lotta fino alla fine perché abbiamo dovuto spingere, una tappa a Kajto, una tappa a me. Alla fine abbiamo dovuto aspettare molto tempo perché non sapevamo se avremmo vinto o no. Devo dire che questo ragazzo (Kajetanowicz n.d.r.)con cui abbiamo lottato per molti anni in Polonia e ora nel campionato europeo, per ottenere un buon risultato,  è ancora lì. Non so quanto tempo continuerà, ma penso continuerà a farlo per ora”

“Non avevo una grande pressione, ho cercato di fare del mio meglio per guidare pulito e non prendere grossi rischi perché è abbastanza facile che tu possa sbagliare. Ero concentrato sulla mia guida, cercando di ottenere una buona trazione e le linee migliori, ecco, nulla più. In queste condizioni non bisogna pensare a molte cose, stavo facendo lo stesso lavoro. Non è perché sei all’ultima prova che lotti per la vittoria che devi cambiare molte cose. Dico che stavo solo cercando di fare il mio lavoro nel miglior modo”.

Dello stesso avviso anche il copilota Xavier Panseri: “Non è stato drammatico dall’interno auto perché corriamo insieme da più o meno 14 anni e ci conosciamo perfettamente. Come ha detto Bryan  sapevamo cosa dovevamo fare e facciamo del nostro meglio fino alla fine. Alla fine della prova non sapevamo se avevamo fatto un buon giro o no. E’ stato proprio quando siamo arrivati alla fine che abbiamo visto il tempo e sapevamo che era buono”.

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