Dopo il giorno di riposo che ha donato rinvigorimento a tutti i piloti, mettendo in sesto anche i propri mezzi, si riparte oggi con la tappa numero sette, che condurrà i partecipanti da La Paz fino a Uyuni. I chilometri totali da percorrere saranno 727, di cui 302 di trasferimento, mentre 425 saranno di speciale; per i camion la speciale sarà leggermente più corta, infatti dovranno percorrere 369 chilometri. Ricordiamo che questa tappa è considerata marathon, perciò non sarà possibile utilizzare l’assistenza e i piloti dovranno lavorare da soli sui propri mezzi. L’altitudine rimane stabile, tra i 3500 m s.l.m. e i 3900 m s.l.m, perciò anche oggi potenze ridotte per i motori visibilmente assetati d’aria.

LE AUTO – Come annunciato dal titolo il dream team Peugeot si sta sgretolando; la sospensione posteriore della 3008 DKR di Peterhansel ha dato forfait e il francese si è dovuto fermare nel bel mezzo della speciale. L’equipaggio si è messo subito al lavoro sulla vettura in attesa del compagno di squadra Despres, per poter ricevere un aiuto in più. Il tredici volte campione della Dakar è riuscito a partire soltanto 1 ora e 45 minuti dopo, lasciando la vetta della tappa e della corsa a Carlos Sainz; perciò possiamo definirlo un mezzo disastro per la casa del Leone. El Matador colleziona la sua seconda vittoria di quest’anno, portando le sue ruote davanti a quelle di De Villiers, ottimo secondo a 12.05 minuti. Il qatarino insegue a ruota, sempre con la grande Toyota: Al-Attiyah prende il terzo posto a 14.19 minuti di distacco dallo spagnolo. Il polacco Przygonsky porta una delle Mini rimaste in 4^ posizione, con un ritardo complessivo di 20.56 minuti e soltanto sei dalle Toyota. Ottima prestazione di Prokop, che conduce il pick-up dell’ovale blu al 5° posto con poco meno di 24 minuti di distacco.

Peterhansel giunge ora alla fine della tappa: un ora e quarantasette minuti di ritardo dal compagno di squadra Sainz. Sarà una gara all’insegna del full attack per il francese, per cercare di rimontare al meglio.

LE MOTO – Barreda Bort ancora una volta protagonista; la Honda è davanti a tutti, anche se per soli pochi minuti. Van Beveren porta il diapason a tre punte in 2^ posizione, mentre Benavides, leader della generale, chiude la giornata in 3^ posizione a poco meno di 10 minuti.

Ritorna ai suo fasti Price, che per soli 43 secondi chiude la sua corsa odierna in 4^ piazza. Le altre due KTM, di Walkner e Svitko, sono rispettivamente al 6° e 7° posto, precedute soltanto dalla Husqvarna del cileno Quintanilla.  il cinque volte campione del mondo di enduro, Meo, vincitore di ieri, si risparmia portandosi in 9^ posizione. La cosa interessante è il gap nella top-10; tutti i piloti sono racchiusi soltanto in dieci minuti.

I nostri connazionali proseguono la gara imperterriti; Botturi oggi arriva 22°, nonostante i problemi al cambio che lo infliggevano nella giornata di ieri. Gerini precede Cerutti, rispettivamente in 29^ e 33^ piazza. Ruoso e Metelli devono ancora arrivare alla fine della speciale, ma sono ancora in corsa.

Van Beveren prende il comando della generale, spodestando Benavides per 3.14 minuti. Barreda Bort si è ripreso in maniera eccellente, portandosi alle calcagna dell’argentino a 4.45 minuti di ritardo.

 

 

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