Finisce la 40^ edizione della Dakar, con un finale estenuante per i piloti, in una delle edizioni più difficili mai riscontrate a detta loro. Tanti ritiri quest’anno, già dalle prime battute di gara, grazie anche al fatto della presenza di sabbia e dune, su tappe veramente difficili, decimando così i partecipanti. L’altitudine a mezzeria ha dato il colpo di grazia ai motociclisti; infatti l’organizzazione ha dovuto tagliare e cucire pezzi di percorso per non consentire un ulteriore decimazione. Ma non solo difficoltà per le moto, anche le auto hanno avuto il loro bel da fare, con l’uscita iniziale di Menzies e di Roma, condito con la sospensione rotta di Despres e Peterhansel. A questo proposito però, Peugeot, riesce a concludere in bellezza questa avventura chiamata 3008 DKR, vincendo e rendendo onore ai trent’anni di carriera trascorsi tra le sabbie del deserto.

Solo 120 km di speciale, intorno a Cordoba, hanno separato i concorrenti dal palco di arrivo. Sicuramente sarà un respiro di solievo dopo quattordici giorni di gara. Perciò dopo aver dato uno sguardo alla classifica di quest’ultima tappa, possiamo darci appuntamento al 2019. Senza Peugeot, Toyota riuscirà a vincere? Inoltre tenete a mente che l’Africa Eco Race sta prendendo piede, e ciò lo conferma il trasferimento di De Rooy. Chissà, magari ci saranno importanti novità…

LE AUTO – Che dire. L’esperienza conta, e ce l’ha dimostrato Carlos Sainz, che con il 9° posto di oggi si aggiudica l’edizione 2018, facendo chiudere in bellezza anche Peugeot. Tanto amaro in bocca invece per Peterhansel, che in battaglia con il compagno, deve rinunciare all’ambizione di collezionare la vittoria numero quattordici nel suo palmares, per tutti i problemi riscontrati che abbiamo visto; chiude così la sua 29^ Dakar in 4^ posizione. Onore anche all’armata Toyota, che ha saputo rimanere incollata al Dream Team Peugeot, con Al-Attiyah che si aggrappa al 2° posto, a soli 43 minuti da Sainz. De Villiers si aggiudica quest’ultima tappa della gara, portando il suo Hilux in un meritatissimo terzo posto.

Mini per quest’anno deve alzare bandiera bianca: fa affidamento su un 5° posto di Przygonski, con quasi tre ore di distacco, mentre Garafulic chiude la corsa all’11° posto. Molto più indietro invece il rallysta Hirvonen, che insieme a Terranova, chiudono rispettivamente in 17^ e 18^ posizione. Buono il risultato di Prokop, che infila il suo unico Ford F-150 livreato Jipocar in 7^ posizione, riuscendo così a rientrare nella top-10 finale. Giunge al termine anche la Ssangyong di Fuertes in 30^ posizione. Purtroppo invece nulla da fare per il team Renault con le Duster, dove Sousa ha dovuto abbandonare qualche tappa fa non riuscendo a raggiungere il palco di arrivo.

LE MOTO –  Benavides vince l’ultima tappa in casa propria, deve cedere al potere KTM, per l’esattezza a Walkner, che vince la corsa per soli 16 secondi sull’argentino. Davvero pochissimi dopo migliaia di chilometri di gara.

Matthias Walkner – Vincitore 2018

Buona performance anche di Price, che riesce a salire sul podio, in 3^ posizione a 23 minuti di ritardo mentre a seguirlo c’è l’altro centauro KTM, Meo con poco meno di un’ora. Il francese endurista può essere un candidato vincitore per il prossimo anno. Ottimo finale anche per Laia Sanz, che nonostante le difficoltà dei primi giorni, riesce a concludere la gara con un eccellente 12° posto, a poco meno di tre ore dalla vetta. Ottimo risultato anche per la Gas-Gas, che con Hubert si porta al 6° posto. Quintanilla invece ha dovuto cedere, dopo le grandi battaglie dei primi giorni, finendo con la prima Husqvarna all’8° posto assoluto.

L’armata italiana c’è. Ferita, ma è arrivata. Il primo è Cerutti che conclude in un onorevole 20° posto. Gerini è due posizioni dietro, mentre Ruoso chiude definitivamente questo capitolo in 31^ piazza. Ma non dimentichiamoci anche di Vignola 52esimo e Metelli 72esimo.

 

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