2018 FIA World Rally Championship Round 01, Rallye Monte-Carlo 25-28 Janvier 2018 Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai i20 Coupe WRC Photographer: Austral Worldwide copyright: Hyundai Motorsport GmbH

“In teoria”…spesso iniziamo così una frase oppure usiamo questo termine nel contesto di un discorso, sarebbe un pò come dire “dovrebbe funzionare così”. Già dal 2017 molti affibbiavano al team Hyundai il ruolo di favoriti nel mondiale delle nuove auto “Plus”, appunto “in teoria”, perchè 1) nessuno sapeva realmente le varie forze in campo e 2) in pratica così non è stato ed il mondiale piloti e costruttori è andato altrove.
Quest’anno, forse per prendersi una rivincita o forse perchè la gente si arrocca su certe convinzioni, molti danno il team Hyundai favorito per il titolo costruttori. Ci sta è ovvio ha 4 piloti, “in teoria” vincenti ma le performance di Ogier non sono passate di certo inosservate.
Allora prima del Montecarlo siamo ancora restati ancorati alla “teoria” della possibile vittoria Hyundai “se” Ogier avesse riscontrato qualche problema o disavventura.
“In teoria” potevano monopolizzare il podio, “in pratica” hanno portato a casa meno delle due sole Citroen. Una disfatta? Assolutamente no, anche se leggendo la classifica la delusione è totale ma andando avanti per frasi fatte il Montecarlo è una gara anomala, una roulette non direi proprio, piuttosto la paragonerei ad una partita a Poker dove ogni tanto qualcuno prova a bluffare.
In questo caso il baro non era un team o un pilota ma era un luogo che chiamerei Sisteron, giusto per identificare la prova, anzi 4 brevi km ghiacciati in discesa che le WRC (e non solo) hanno affrontato con gomme inadatte.
Il dualismo Ogier-Neuville, nato nel 2017, potrebbe proseguire anche in questa stagione ma a Montecarlo non c’è stato infatti sulla Sisteron Neuville esce, perde oltre 4′ ed ogni possibilità di vincere il Montecarlo, fuori uno o quasi. L’errore del belga ci sta, tutti hanno commesso un errore su quella prova, sarebbe ingiusto recriminare sulle fortune o sfortune altrui per i secondi persi, sul belga possiamo dire che ha pagato a caro prezzo un piccolo errore ma quantomeno ha avuto l’umiltà, almeno in questo caso, di scusarsi con il team per ciò che è prematuramente successo.
Restano le prestazioni , che al pari di Ogier (Ford) e Tanak (Toyota) lo hanno visto protagonista nei vari tratti cronometrati dove ha vinto 5 prove ma il 5° posto finale siamo certi che mai l’avrebbe firmato.

Mikkelsen ha stupito un pò tutti a Sisteron, che sia l’unico che non abbia commesso errori? Un ottimo 2° tempo ma il norvegese può ritenersi sfortunato e già sulla prova #4 deve ritirarsi per problemi all’alternatore. Purtroppo non sapremo mai come si sarebbe comportato ma fino a quel momento stava tra il compagno Sordo ed il rimontante Tanak,in una comoda terza posizione.
Il norvegese riesce a vincere anche una prova speciale, anche se frutto di un ordine di partenza ideale su la prova, inizialmente innevata, di Corps. Termina la gara in 13° posizione assoluta rimandando tutto allo Svezia.

Infine Dani Sordo, lo spagnolo non è certo felice di essere, assieme a Paddon, il brutto anatroccolo del team ma deve arrendersi alle prestazioni del 2017 che non hanno convinto la squadra a fargli fare la stagione completa.
Sordo a Montecarlo è sempre andato forte e t’immagini che bello se arrivasse davanti ai più quotati, almeno per ora, compagni di team. In effetti cosi succede e non solo per le disgrazie altrui, lo spagnolo è stabilmente in zona podio e sembra a suo agio sulla vettura. Esce sulla critica ps innevata di Corps quando è terzo assoluto davanti al duo Toyota Latvala/Lappi. La sua rivincita termina malamente, possiamo sicuramente affermare che avrebbe potuto lottare per il podio ma ora dovrà attendere qualche mese prima di poter dimostrare ciò che vale.
Di certo la sua stagione sarà messa sotto la lente d’ingrandimento al pari di Paddon e nel 2019, uno dei due, se non entrambi, potrebbero anche cambiare team.
Di certo i risultati sperati non sono arrivati sulle difficili strade del principato e per questo che la Hyundai in questo inizio campionato è restata ancorata “alla teoria” molti sono convinti che in Svezia si possa passare alla “pratica”.

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