Nuova Panda. Se non ci fosse bisognerebbe inventarla. Così recitava lo spot televisivo mandato in onda negli anni ’90 che pubblicizzava la piccola utilitaria della casa torinese. Come tutti sappiamo, è conosciuta con il nomignolo “Pandino”, e ha costruito attorno a se un grande brand ma soprattutto una grande stima e ammirazione da parte di molti appassionati o anche da semplici automobilisti. Come abbiamo visto è un mezzo duro da abbattere; nel Panda Raid ha scalato dune, passato pietraie insidiose e accelerato sull’asfalto bollente del Marocco. A questo proposito è giusto chiedersi: ma il Panda Raid è l’unico evento dedicato al glorioso Pandino? La risposta è molto semplice. No. Infatti questo evento è di organizzazione e natività prettamente spagnola. Quello di cui vi andremo a parlare è un’idea completamente italiana, su basi solidissime. Federico Didonè, uno degli organizzatori, ha scambiato quattro chiacchiere con noi per spiegarci meglio di cosa si tratta e soprattutto come partecipare.

Sahara Racing Cup 2019. Questo il nome scelto. Il primo punto è la location.

“Abbiamo scelto la Tunisia per motivi logistici, e non solo” 

Ci spiega così Federico. Infatti l’intera gara si svolgerà interamente in Tunisia. Il trasferimento delle vetture e dell’equipaggio in Marocco è molto costoso e soprattutto lungo. Quindi sono partiti da un concetto di praticità logistica.

“Abbiamo disputato il Panda Raid per tre edizioni. Ma volevamo creare qualcosa di nostro.”

Affiancato alla logistica, troviamo lo spunto chilometrico. La filosofia adottata – come ha puntualizzato Federico – è quella di ridurre il chilometraggio dell’evento, ma renderlo più difficile. Infatti per il Panda Raid si parla di poco più di 3000 km, ma dobbiamo considerare anche il trasferimento da Madrid. In questo caso la corsa prende parte direttamente dalla Tunisia per terminare nella medesima.

“A questo proposito abbiamo intenzione di fornire un servizio migliore, con campi allestiti e soprattutto pacchetti gara su misura per i piloti, dove posso scegliere su tre differenti varianti.”

La sistemazione dei piloti sarà ben più curata e possiamo definirla “all’avanguardia”. A differenza del Panda Raid, dove si punta alla semplicità, e per cui alla non-competitività dell’evento, nel Sahara Racing Cup gli equipaggi potranno essere coccolati con pasti caldi e campi base con tutte le comodità del caso. Le varianti di iscrizione sono tre: Adventure, Adventure più assistenza e pacchetto Gold. Per tutte le particolarità delle iscrizioni vi rimandiamo al sito ufficiale – che linkeremo qui sotto – ma per anticiparvi qualche punto saliente, vi possiamo dire che con il pacchetto Gold sarete come piloti ufficiali: arrivati al campo base lascerete la vettura ai meccanici che si prenderanno cura della vostra Panda e voi potrete riposarvi per la tappa successiva. Ovviamente c’è un’ottima varietà di servizi offerti anche nel pacchetto base.

In esplorazione…

“Le Panda ammesse saranno tutte, dalle più vecchie, passando per la 169 fino alla cross più recente. Per questo motivo abbiamo istituito tre differenti classi.”

Sicuramente questa è una delle varianti più importanti, infatti lo spettro di vetture utilizzabili è molto vasto. I concorrenti iscritti potranno risiedere nella categoria Racing Start, dove le vetture sono prettamente originali con solo qualche modifica consentita soprattutto per la sicurezza. La Racing Cup inizia ad essere più libera, con ad esempio la possibilità di sostituire il motore con un propulsore di cilindrata massima di 1.2L (per i benzina) e 1.3L (per i diesel). Infine la classe regina: la Pro Raid ingloberà tutte quelle Panda, che ormai di originale avranno solo il nome e forse la scocca.

Il pandino non teme nulla. Sempre in esplorazione

“La filosofia è quella di non creare un grande raduno con annessa scampagnata. Ma una vera e propria corsa. Per questo motivo abbiamo redatto un regolamento ad hoc…”

Federico infatti ci ha spiegato che vogliono tramutare tutto questo in una competizione molto seria. Infatti i piloti saranno provvisti di road book, ma dovranno attraversare diversi way point (come alla Dakar per intenderci) e rimanere concentrati sul tempo, dato che ve ne sarà uno imposto per ogni tappa. Così facendo si potranno avere medie più alte e sicuramente più differenziazione tra i piloti, non avendo così una lunga carovana di auto che attraversa la Tunisia.

“Infine se da un lato lavoriamo per rendere questa corsa competitiva, ci addentriamo anche nel sociale, soprattutto per i bambini e la popolazione.”

Infatti tutto questo ha anche un risvolto molto umano. Il Sahara Racing Cup si impegna con un’azione solidale sia in Italia che in Tunisia. Nel nostro paese verrà devoluta una cifra a tre Onlus che trattano le malattie rare; la cifra di partenza devoluta sara 10000€, ma che potrà crescere in base agli iscritti. In Tunisia, ogni partecipante dovrà portare almeno 20 kg di beni di prima necessità, articoli scolastici che verranno consegnati nel complesso scolastico della città di Douz.

Insomma questa nuova avventura made in Italy sembra promettere molto bene, con un programma davvero interessante. Seguiremo con molto piacere tutti gli sviluppi della corsa. Nel frattempo vi lasciamo al link qui sotto per visitare il sito ufficiale (che sarà online dal 20 marzo con l’apertura delle iscrizioni) e poter documentarvi più approfonditamente. Aperta anche la pagina Facebook.

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Sahara Racing Cup

E-mail: info@sahararacingcup.com

 

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