Svegliarsi a Firenze dà sempre un’emozione particolare.
La luce, i tetti a perdita d’occhio rendono sempre magica questa città sin dal primo sguardo.
Modena Cento Ore, in questo quadretto idilliaco riesce a inserire anche i colori e le forme delle vetture da corsa che, come da tradizione,  hanno passato la notte in Piazza Ognissanti.
La sveglia mattutina è avvenuta con i primi suoni generati dai motori che venivano accesi per poter essere scaldati e, per chi ha il carter secco, poter verificare il livello dell’olio.

L’uscita da Firenze e la breve guidata verso il Mugello, hanno mostrato ancora una volta come quest’angolo d’Italia sia, senza dubbio, tra i più belli del mondo.
Come il Mugello, considerato uno dei circuiti più belli mai costruiti dall’uomo.
L’entusiasmo, il sorriso e l’emozione con cui tutti i partecipanti sono entrati in pista, la dice lunga sul livello di attesa che genera la corsa sul circuito toscano.
A renderlo unico non è solo la bellezza delle curve, ma è il fatto che, e lo si percepisce chiaramente, guidando sul Mugello, i saliscendi, le curve e i rettilinei non sono solo frutto della decisione dell’uomo, ma seguono la conformazione naturale del territorio.

Al Mugello, tra le altre cose, si è potuto apprezzare l’incredibile velocità e la “cavalleria” dei potenti motori V8 americani montati su Ford GT40, AC Shelby Cobra e Ford 350 GT, impensieriti, sulle salite, solo dai 12 cilindri Ferrari. Tra loro due, come sempre, i “terzi incomodi”: le velocissime 6 cilindri Jaguar E-Type Lightweight, probabilmente non le vetture dotate del maggior numero di cavalli, ma le meglio bilanciate a livello telaistico e quelle dotate di migliore frenata  dell’intero gruppo.

Bellissime da vedere, ma un attimino più a corto di cavalli, le numerose Alfa GTA e Porsche 356. Sempre spettacolari le innumerevoli 911 rappresentate in tutte le versioni e modelli che permettono di apprezzare come l’evoluzione di questo modello sia veramente stata qualcosa di continuo e costante durato due decenni.

Anche i concorrenti della regolarità hanno sfruttato al meglio la pista del Mugello e la media prescelta per compiere i giri di pista della prova speciale, è stata, in molti casi, decisamente alta…
In questa occasione abbiamo avuto modo di apprezzare particolarmente il suono e le forme della Ferrari 250 Tour de France del 57 dell’equipaggio 74.
Nella classe regolarità il sound forse più esaltante è quello della AC Shelby Cobra 427 del 1965, in grado di farsi sentire da ogni punto del percorso.
Dal Mugello la carovana si è poi spostata a Montecatini terme, dove è arrivata dopo aver disputato le due prove speciali previste per la mattina.

Al quarto giorno di gara e di viaggio, il peso della stanchezza, delle ore di guida e dei chilometri, comincia a farsi sentire sia sugli uomini che sulle macchine.
Alcuni spazi vuoti in griglia di partenza mostrano il numero degli equipaggi che hanno già dovuto ritirarsi, ed è abbastanza un giro nei paddock per notare immediatamente come tante carrozzerie portino i segni di maschi confronti in pista o sulle prove speciali.

Finite le prove di oggi, sarà la giornata di domani, ultimo giorno di gara, a stabilire le classifiche finali.
Come sempre, però, il vecchio adagio che recita che la prima cosa da fare per vincere le gare è arrivare in fondo, si è confermato assolutamente corretto ed è già un enorme gioia e successo arrivare sulla pedana dell’arrivo nel cuore di Modena.
Sarà quindi senza dubbio chi tra i finalisti sarà stato capace di amministrare al meglio la sua vettura e le proprie capacità di pilota, a conquistare la Modena Cento Ore 2019.
L’appuntamento per gli appassionati è in Piazza Grande a Modena a partire dalle ore 17 di Sabato 8 Giugno, con l’arrivo delle vetture e le premiazioni di rito.
“Mi sorprende sempre vedere la voglia indomita di concludere la gara mostrata da tanti competitors”, dice Luigi Orlandini, presidente e amministratore delegato di Canossa Events. “Anche nella sfidante giornata di ieri, ho visto lo sforzo massimo, incredibile, da parte dei concorrenti e dei team di assistenza per riprendere la competizione, magari anche fuori gara, per soddisfare l’obiettivo primario: finire la Cento Ore”.
Per questa sera è previsto l’arrivo a Forte dei Marmi, con l’ormai iconica cena al Bambaissa che, sulla sua spiaggia al tramonto, ospita i concorrenti alla ricerca di un momento di relax.

Per aggiornamenti sulle classifiche, visitare il sito: www.modenacentooreclassic.it

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