Doveva partire dalla Croazia, con il Rally Kumrovec, la stagione 2020 di Simone Boscariol e Jasmine Manfredi ma purtroppo la gara non li vedrà al via.

Così ha deciso l’autorità locale croata nonostante l’impegno degli organizzatori della serie Alpe Adria Rally Cup e del Rally croato, Simone e Jasmine non potranno correre la prima prova vanificando il loro progetto di correre l’Alpe Adria Rally Cup sulla Citroen DS3 R3T.

L’Alpe Adria Cup ha 10 gare in programma, la coppia di fidanzati aveva attentamente scelto e valutato: Kumrovec (Croazia), Vipavska Dolina (Slo), Carnia, Muhlstein (Austria), Niederosterreich (Austria) e Piancavallo, scelta dettata dal punteggio che premia le gare disputate all’estero.

Naturalmente Simone, veneto ma lavora in Friuli, e Jasmine, toscana, stanno bene non hanno alcun malanno, non hanno avuto contatti con persone contagiate e arrivano da zone dove non ci sono contagi ma evidentemente l’autorità croata ha sommariamente pensato che in Italia siamo tutti contagiati e, soprattutto, contagiosi.

Abbiamo interpellato sia Simone che Jasmine ed è proprio quest’ultima che ci spiega com’è andata, avendo dovuto interfacciarsi con l’organizzazione.

“In questo 2020 ci siamo iscritti all’Alpe Adria Rally Cup e circa un mese fa abbiamo mandato l’iscrizione al Rally Kumrovec, prova d’apertura della serie, tutto regolare, ci hanno inseriti nel pre elenco sul sito. Lunedì ci chiama l’organizzatore della gara e ci dice che c’erano problemi per le autorità croate in quanto italiani. Sia gli organizzatori della gara, sia della serie hanno fatto di tutto per aiutarci ed il Martedì ci hanno chiesto se l’equipaggio ed il team provenissero da una di queste regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte. Ho risposto che team e pilota erano veneti anche se non ci fossero casi di corona virus, e comunque distanti dalla zona rossa, ma loro hanno detto che se si proveniva da quelle regioni non avrebbero accettato persone al seguito della gara. Quello per cui siamo dispiaciuti e che siamo stati esclusi in quanto italiani e, ad oggi, lo stato croato non vieta e non può farlo, l’ingresso al popolo italiano, poi anche per la questione meramente rallystica, essendo esclusi dalla prima gara, non prendiamo alcun punteggio e compromettiamo tutta la stagione. Chi partecipa all’Alpe Adria, prende più punti se fa le trasferte al di fuori dei confini nazionali. Ora non sappiamo se sia giusto proseguire la serie, tra un mese c’è la gara in Slovenia e si rischierebbe il medesimo trattamento”.

Condividiamo e rendiamo pubblico lo sfogo di Jasmine e Simone, noi amanti del Rally staremo un mese senza competizioni, si aggiunge la beffa che rischiamo seriamente di poter solamente assistere a manifestazioni fuori dai nostri confini. Purtroppo anche se la Croazia fa parte dell’unione europea, non aderendo ai trattati di Schengen,  ha autonomia in materia di controlli sui confini. attualmente la Croazia non pone veti alle persone italiane, sconsiglia alla propria popolazione di fare viaggi nel nostro paese.

 

 

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