Foto Elia Gallo

Eccoci ad una nuova, e speriamo interessante, storia di Rally di un indiscusso forte pilota imperiese Gioachino “Ino” Corona, con il pilota di Riva Faraldi abbiamo percorso brevemente la carriera fino ad informarlo del suo record che in questo articolo scoprirete.

Ciao Ino partiamo dall’inizio della tua carriera, immaginiamo che ricordi il tuo debutto?

” Era il Rally delle Palme del 1990 con l’Autobianchi A112, sia io che il mio copilota eravamo al debutto e non sapevamo nemmeno i regolamenti se non quelli noti a tutti, per lui fu la prima e ultima gara io invece continuai. Io arrivavo dal motocross in pista per cui la prima gara era una novità assoluta, veri neofiti, ed affrontammo la gara senza note e pagando penalità, soprattutto all’inizio della gara ai vari controlli orari, in prova speciale facemmo anche bene”.

Poi nel 91 inizi a diventare trofeista?

“Nel 1991 feci il trofeo Opel con la Corsa 1.6, un trofeo economico e devo dir che con 2 gomme posteriori ho fatto tutta la stagione. Il mio obiettivo era raggiungere 100 punti, con quelli ti davano 4 gomme che per me significavano 2 gare, infatti ogni Rally usavo due gomme nuove anteriori”.

Poi ancora trofei?

“Si, negli anni 90 quasi sempre trofeista. Nel 92 il trofeo Peugeot con la 309 gr.N legato ai Coppa Italia ed anche alcune gare del trofeo Uno per la Rally Racing, nel 93 sempre sulla 309 il trofeo Promozione e qualche gara di Coppa Italia. Nel 96 feci indigestione di Slalom con la 500 del team Supergara, l’anno successivo il campionato europeo ed italiano con la medesima auto, nel 99 sulla 600 le gare di coppa Italia e l’Italiano legato alla gare Due Litri, gare davvero belle”.

Cos’è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione. (citazione del Perozzi nel film Amici Miei), frase da applicare a Ino durante le ricognizioni del trofeo Uno all’Elba del 1992.

” Io all’epoca avevo una Renault 9 Diesel e la gara dell’Elba era mista asfalto/terra, se per la parte su asfalto non avrei avuto problemi mi ero reso conto che la parte su terra avrei compromesso la macchina, anche a velocità moderate. La gara era lunga ed io potevo fare solo un passaggio. Allora andai da un demolitore e con 80.000 lire comprai un BMW funzionante, una volta ultimate le ricognizioni restituimmo la vettura. Molti noleggiavano la vettura ma i noleggiatori avevano gli elenchi iscritti e non davano la vettura a piloti o copiloti iscritti alla gara. Fu una bella intuizione la mia”.

Saltiamo alla tua prima vittoria.

“Fu il Rally Valli Imperiesi del 2001 sulla Renault Clio gr. A con Elena Manfredi. Non pensavamo di poter vincere la gara ma vincemmo la prima speciale. La seconda era una prova in salita in zona Colle di Nava, una ps da motore, prendemmo pochi secondi e da li ho detto alla navigatrice che poteva saltare fuori qualcosa di buono. Di certo non eravamo noi i favoriti ma le più potenti Ford Escort Cosworth gruppo A”.

Tu sei sempre andato forte con qualsiasi macchina.

“Ho cercato sempre di adattarmi, non ho mai fatto test pre gara per sistemare l’auto come accade oggi. Forse dalle vetture con cui mi sono trovato a mio agio devo togliere la Mitsubishi, auto con cui ho corso che non ho mai capito come usare pienamente”.

Quale gara ricordi con maggior piacere?

“Ebbene non fu una vittoria assoluta ma un trofeo Maremma del 2005. La finale del trofeo Clio , disputata con la N3. Gara valida per l’IRC e composta in due tappe. Al via nella mia classe c’erano 58 Clio. Vinsi la classe e finii 4° assoluto, davanti a me tre WRC. Vinsi classe e gruppo e ci fu una sfida epica con Alessandro Bocchio, anche lui su Clio N3, che arrivò 5° assoluto. sfida e gara bellissima”.

E’ da un pò che manchi ai Rally, da quando hai iniziato com’è cambiata la disciplina?

“A mio parere è cambiata in maniera negativa, a mio parere ora i costi sono proibitivi e per questo ci sono meno talenti, prima si riusciva a correre, forse grazie ai molti trofei, con meno soldi. Ricordo che ai tempi del trofeo 500 feci amicizia con Cedric Robert, forte pilota francese, lui era stipendiato dalla federazione francese Rally”.

Ma tu torneresti a correre?

” La passione è forte, ogni volta che vado ad una gara la voglia sale, dovrei evitare dunque di vedere i Rally. Non nego che mi piacerebbe correre, una gara che non abbia costi economici elevati e dunque qua nella mia zona, lo farei volentieri con Marco (Gagliardi n.d.r.) ma mio figlio non credo sia d’accordo. E’ molto appassionato, sa a memoria i tempi di alcune prove ed i loro vincitori ma non vuole che io torni a correre, nonostante nella mia carriera sono uscito raramente, mi pare tre volte”.

Salutiamo il figlio Giovanni e speriamo di non averlo dunque tra i nemici, nonostante lo staff al completo siano tifosi di Ino Corona.

Concludiamo con una notizia interessante che diamo a Ino e Marco Gagliardi.

Ino ha vinto 28 gare dal 2001 al 2013, compreso lo storico di Andora su Opel Manta 400. Ha un curioso record, scoperto dal nostro amico Gabriele Rebecchi sul sito Ewrc dopo questa curiosa e specifica ricerca. E’ l’unico pilota italiano che ha vinto le ultime tre gare disputate in carriera.

Ino cosa ne pensi di questa curiosa statistica?

” Grazie, non lo sapevo, è un record che si potrebbe cancellare ( o migliorare, aggiungiamo noi), allora devo rammaricarmi per il prematuro ritiro alla Ronde Albenga, quart’ultima gara”. In effetti se ad Albenga avesse colto un successo, tutto da dimostrare, sarebbero state 8 le gare vinte di seguito.

Ora la palla passa a Marco Gagliardi, suo storico naviga, con cui condivide il primato.

“Non avevo idea, da un lato fa piacere, da un altro sarebbe curioso proseguire. E’ una statistica curiosa e divertente e devo fare i complimenti ai ragazzi di Ewrc, sito  che consulto per sapere la storia delle vetture con cui ho corso, compresa la Xsara WRC ex Loeb-Elena.Io ho smesso ma se dovesse chiamare Ino correrei subito. Non solo perchè sia un vincente ma proprio perchè è un piacere correre con lui. Aggiungo che non ho mai avuto paura al suo fianco, mai un rischio, i pensieri possono esserci. Ricordo un 300 metri di allungo in un sughereto al Rally Vermentino, eravamo in 6° piena, in quei pochi secondi ho pensato che se fosse esplosa una gomma avremmo dato tappi per tutte le bottiglie sul territorio”.

Le ultime tre gare vinte da Corona-Gagliardi sono: Rally Nuraghi e Vermentino 2012 e 2013 su Peugeot 207 S2000 e Ford Fiesta S2000 mentre nel 2011 il Ronde Valli Imperiesi, sempre su Peugeot 207 S2000 (vedi foto copertina di Elia Gallo). Se invece guardiamo le ultime 8 gare, Ino ne ha vinte 7, se non è un altro record poco ci manca.

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