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Il francese Bruno Saby fa parte di quei piloti rallystici “mai sbocciati” che potevano vincere molto di più, correndo con Peugeot e Lancia in un periodo favorevole, ma hanno vinto relativamente poco, forse per i molti avversari dell’epoca. Si fa notare negli anni “70 a bordo dell’ Alpine Renault A110, vettura scuola in quel periodo per i piloti transalpini, con le prime vittorie e podi nel campionato francese, poi, tra gli anni “70 e “80 il passaggio naturale sulla Renault 5 Alpine e, successivamente, Turbo ed è proprio con la “muscolosa” gruppo 4 che nel 1981 vince il campionato francese.

Il mondo delle corse passa ai famosi Gruppi B e dopo aver corso sulla rivisitata Renault 5 Turbo, Bruno nel biennio 1985 e 1986 passa alla concorrenza dei cugini Peugeot, sulla potente 205 T16.

Al Tour de Corse 1985 arriva il primo podio mondiale con il secondo posto, seguita dalla prima vittoria sulla mostruosa “205 T16” al Rally spagnolo Villa de Llanes.

TOUR DE CORSE 1986

Nel 1986 il primo successo mondiale, purtroppo per Saby è il tragicamente famoso Rally Tour de Corse 1986, gara in cui persero la vita per uscita di strada Toivonen e Cresto sulla Lancia Delta S4.

Rituffiamoci in quel 2 Maggio, non per ricordare i tragici eventi, ma per rivalutare quella vittoria.

Il Tour de Corse si apre con l’interessante tripletta Peugeot: Saby, Salonen e Mouton nella prima prova speciale. Ritiro per il giovane Auriol (motore K.O. della Metro 6R4) e subito in difficoltà Alen con i freni K.O. della Delta S4, preso in prova da Saby e dunque con un minuto di ritardo da rimontare (non successe). Dopo la sfuriata iniziale delle Peugeot, iniziano i parziali della Lancia, tutti per Toivonen, che vince le prove 3,4,5, 7,8,9,10 e 11 nel corso della prima tappa.

La Peugeot lamenta problemi di assetto, probabilmente legati alle gomme mentre a Biasion (Delta S4) hanno montato in maniera errata due pompe del servofreno. La situazione di questo duello Lancia/Peugeot è curiosa, troppo forte Toivonen o veramente la Lancia sembra aver scavalcato i francesi come vettura più performante? Infatti tranne nella prova 17, quando Toivonen vince su Biasion, unica doppietta Lancia in quel Corsica, dietro al finlandese c’è sempre la vettura francese, nonostante i prematuri ritiri di Salonen (uscito sulla ps 8, capottato mentre stava superando Alen), era al comando fino alla prova 4 e della Mouton, fuori tempo massimo sulla ps 10 ma con problemi al cambio prima ed al motorino d’avviamento poi (conseguenza). La prima tappa, composta dalle prime 11 speciali vede Toivonen al comando, Saby a 1’42” e Biasion a 3’18”, Chatriot (Renault 5 Maxi Turbo) a 8’21” ed Alen a 10’55”. Dopo le prime prove della seconda tappa il podio sembra oramai definitivo, Toivonen precede quasi sempre Saby e Biasion, la classifica di prova rispecchia quella generale. Saby riesce a vincere la ps 13 ma il dominio di Henri è innegabile e sulla ps 17 (Corte di 58 km) rifila 47″ a Biasion e 48″ a Saby portandosi a 2’45” di vantaggio dal francese ed a 4’52” dall’italiano. Purtroppo la prova 18 è la tragica Corte-Taverna i suoi 26,70 cancellati dal funesto incidente di Toivonen. Saby si trova così, inaspettatamente, al comando con 2’07” sull’italiano Biasion, un margine del tutto rassicurante, visto che anche le prove successive vengono cancellate e finisce così questo triste secondo giorno. La Lancia, in segno di lutto ferma le sue vetture e a Saby non resta che andare a concludere la gara, il giorno successivo, dove vince 9 prove consecutive e lascia l’ultima prova, pensate di km 83,16,  a Chatriot che concluderà la gara al secondo posto a 13″48 da Bruno Saby. Il podio è tutto francese con il terzo posto di Yves Loubet su Alfa Romeo GTV6.

Senza quell’incidente mortale sarebbe stata un’altra vittoria, avrebbero festeggiato Saby e Fauchille, che comunque hanno gareggiato senza sbavature ed unici avversari di Toivonen (e Salonen nelle fasi iniziali), in una gara che sin dalle prime battute aveva tolto altri protagonisti.

MONTECARLO 1988

Dal 1987 Saby passa alla Lancia. Quattro gare, i primi due sono ritiri, poi un 3° posto ad Ypres e finalmente il primo podio Lancia con il bel 2° posto al Rallye Sanremo, anche se era difficile fare peggio visto il quantitativo di ritiri in quella piovosa edizione.

Ben diversa la vittoria al Rallye Montecarlo 1988, dove Saby vince subito la prima prova speciale, lascia momentaneamente la testa della gara a Loubet ma dalla prova #4 alla fine il francese resterà sempre al comando.

nonostante i 180 iscritti, l’edizione del 1988 fu povera di protagonisti, ancor meno di vetture, infatti solo Lancia e Mazda partivano con velleità di vittoria. La vettura torinese aveva i favori del pronostico con Biasion, grande favorito, poi Saby e Loubet per il team Martini e Fiorio con la vettura Jolly Club/Totip. La casa nipponica cercava il contrasto con Salonen, Mikkola e Carlsson.

La gara per la Lancia si mette bene in quanto la gara sarà completamente asciutta e la piccola 4×4 giapponese non può nemmeno difendersi con i tratti innevati ed i suoi specialisti. Mazda nelle migliore delle ipotesi prende 1″ al chilometro, 2″ nelle prove più lunghe.

La lotta sin dalle prime speciali è ristretta ai tre piloti Lancia ufficiali. Anche perchè la Mazda di Mikkola sulla seconda speciale, rompe una sospensione ed in quella successiva il motore. Passa solo una prova e sulla quarta speciale si rompe la pompa dell’olio sulla Lancia Delta 4 wd di Biasion-Siviero, era terzo a soli 3″ dal leader Loubet. La gara è appena iniziata e restano solo due contendenti, Salonen e Fiorio avevano oltre 1’30” di distacco dopo il quarto tratto. Arrivano anche i problemi per Salonen (Mazda) che paga ben 17″ di penalità ad un C.O. e naufraga in 45° posizione, quasi contemporaneamente il compagno Carlsson esce sulla prova del Burzet, con il team nipponico relegato a comparsa con l’attardato Salonen.

Dopo 5 prove Saby ha ben 56″ su Loubet (dei quali 53″ dati sulla prova del Burzet),  Fiorio a 3’12” e Oreille (Renault 11 Turbo) a 4’04”. Primo in gruppo N, Balas, 5° assoluto sulla Delta a 7’48”.

Ci sono ancora alcune prove prima di arrivare a Gap e tutto si rimescola visto che Saby ha dei problemi alla trazione posteriore, visto la rottura dell’albero di trasmissione. Sulla prova di S.Jean en Royans Loubet recupera 46″ a Saby ed ulteriori 7″ a S. Nazaire le Desert, portandosi a pari merito al comando. Il Montecarlo è riaperto.

Saby reagisce e fa un poker di vittorie a Montauban, Plan de Vitrolles, Chorges eCol des Garcinets con Loubet ritornando a +25″. Sui 37 km della Sisteron Yves Loubet riesce a rosicchiare 3″ ma per lui la gara sta per terminare.

Sui 12,6 km della ps Malijai, riproposta in parte quest’anno, Loubet esce dopo 1 km, macchina distrutta ma equipaggio illeso e prova vinta da Saby.  Dopo questo ritiro a Saby non resta che cercare di arrivare incolume al traguardo e la parte finale assomiglia molto al suo primo vittorioso Tour de Corse. Il futuro vincitore vince ancora a Trigance e poi lascia spazio ad uno scatenato Salonen che dalla 12° posizione inizia a vincere le prove speciali di St. Auban, Turini, Puget Theniers, St. Pancrace, Turini 2, Pont des Miolans e l’ultima prova del Col de Bleine, portandosi in 5° posizione assoluta, sarebbe stato podio senza la penalità. In questa terza tappa gloria anche per il giovane Alex Fiorio, vincitore al col de la Couillole e per Baillet che vince il rpimo passaggio sulla St. Pancrace sulla Peugeot 205 gr. A.

Bruno Saby e Jean Francois Fauchille trionfano  a questa prima prova del mondiale sulla Lancia Delta 4wd, secondi gli italiani Fiorio-Pirollo, su medesima  vettura, a 10’50”, terzo l’incredibile Ballet-Lallement (Peugeot 205 Gti 1.9) a 23’35”.

Saby si trova così al comando di un mondiale Rally che non lo vedrà comunque protagonista, infatti correrà solo in Corsica nel mondiale, dove finirà terzo, medesimo risultato che otterrà al Montecarlo 1989 da li in poi ancora tre anni in Lancia, disputando Rally in Francia, dove si laurea per due volte campione terra. Nel 1991 l’ultima gara del WRC con il Rac Rally, chiusa in nona posizione.

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