Era il 1987, un anno “zero” per i Rally o quasi, si era passati dai 500 cavalli delle gruppo B alle incognite vetture di gruppo A. Le velocità si erano dimezzate, cosi come le vetture ufficiali presenti e anche lo spettacolo ne aveva risentito parecchio.

L’unica casa che aveva proseguito tenacemente nel mondiale Rally era la Lancia, che non si è fatta trovare impreparata ma, con la Delta HF 4 WD, ha iniziato un ciclo di vittorie mondiali (costruttori e piloti) per le stagioni successive.

Il Rally Tour de Corse vide l’armata Lancia “4×4” dover cedere lo scettro alle vetture due ruote motrici, anche se la squadra torinese si era arresa in Svezia (Mazda) e Safari (Audi), gare comunque particolari. In Corsica a dominare fu la BMW M3 di Bernard Beguin e la Renault 11 Turbo di Jean Ragnotti.

Bernard Beguin è sempre stato un forte pilota francese che non ha mai ambito a grande velleità mondiali, in un periodo dove la Francia sfornava e sfornerà grandi campioni, ma dal 7 al 9 Maggio fu in Re dell’isola napoleonica.

Beguin aveva quasi 40 anni, era stato campione di Francia nel 1979, dominando con la Porsche ma fu la vittoria in Corsica a rilanciarlo nel palcoscenico rallystico. Infatti dopo un triennio sulla BMW M3 (1986-88) il francese vincere tre titoli nazionale nel 1991 e 1992 sulla Ford Sierra e l’anno successivo sulla nuova Ford Escort RS Cosworth.

Ma torniamo al Maggio 1987, una gara attesa e nuovamente funestata da un incidente mortale. Dopo Attilio Bettega (1985) e l’equipaggio composto da Henri Toivonen e Sergio Cresto (1986) a perdere la vita, ancora una volta sul colpo, fu il copilota transalpino Jean Michel Argenti, morto sulla prova speciale 9, a bordo della Peugeot 205 Gti gr.N.

La gara parte subito con Beguin al comando, vince le prime due prove, sembrano resistere solo Auriol (Ford Sierra) e Ragnotti (Renault 11) ma un temporale pazzesco sulla prova speciale 5, di 25 km, mescolerà le carte. Vince la prova la piccola Renault 5 GT Turbo di Balesi, ma la trazione integrale delle Delta scavano un solco sugli avversari che hanno sbagliato le gomme.

Al comando passa il locale Yves Loubet (su Lancia Delta 4 WD) che riesce a concludere al comando la prima tappa, anche se Beguin, a soli 12″ a oramai completato la rimonta. Disfatta in Renault, il marchio francese, presente con Ragnotti e Chatriot, ha fatto una scelta rischiosa montando gomme slick sulla prova 5, perdendo, entrambi gli equipaggi, oltre 4′ e ogni speranza di vittoria.

Bernard Beguin si porta immediatamente al comando dopo la prova #10, vinta da un arrembante Ragnotti, sarà infatti “Jeannot” a mettere in atto una grande rimonta con 4 parziali consecutivi che lo porteranno 4° assoluto al termine della seconda tappa. Beguin continua a gestire la gara e vincere prove, portando il proprio vantaggio a 1’54” su Loubet e 3’22” su Biasion, entrambi sulla Lancia Delta mentre la terza vettura torinese, con Saby, si era dovuta ritirare.

La terza tappa è di marca Renault con Ragnotti che va alla caccia del terzo posto, che sfugge per soli 13″. Bernard Beguin e Jean Jacques Lenne consegnano una vittoria iridata alla BMW, dopo 14 anni (Warmblod-Todt all’Alpi Austriache del 1973). Unica vittoria iridata della BMW M3, che nel percorso iridato ha conquistato anche 3 podi e 21 vittorie di prove speciali (9 delle quali in questa gara), un’auto nel cuore dei tifosi per la sua spettacolarità, dovuta alla trazione posteriore, e il sound del proprio motore.

Per Bernard Beguin e Jean Jacques Lenne la vittoria più importante di una lunga carriera, per il pilota, mentre Lenne smetterà dopo la stagione 1988 proprio sulla BMW M3 con Beguin.

Il video della manifestazione

 

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