Foto: Flavien Duhamel / Red Bull Content Pool

E’ una vittoria speciale per Stéphane Peterhansel che raggiunge quota 50 tra le auto. “Mister Dakar” batte un rigenerato Sébastien Loeb che si riscatta dopo i problemi di ieri. Bene anche Quintero e Al-Attiyah. Audi protagonista in questa prima parte di Dakar con Carlos Sainz che prende il comando delle operazioni.

LA TAPPA – La Dakar inizia il proprio lungo viaggio verso l’est dell’Arabia e lo fa proprio partendo da questa tappa: ben 463km cronometrati contraddistinti da una prima parte con sabbia e dune; la seconda parte della tappa si apre con piste veloci nel deserto. A differenza di ieri questa prova è più scorrevole e veloce, con un solo breve tratto finale di nuovo tra i sassi e qualche pietraia prima del traguardo finale. Gli equipaggi infine raggiungeranno in trasferimento la città di Al Duwadimi.

PETERHANSEL QUOTA 50 SUCCESSI IN AUTO

Domenica 7 gennaio è la giornata delle rivincite evidentemente. La tappa di oggi, veloce e fluida, permette ai piloti che partivano dietro, dopo le difficoltà di ieri, di spingere per bene e di recuperare il terreno perso.

Stéphane Peterhansel si è aggiudicato la 2^ tappa del Rally percorrendo i 463km in un tempo di 3 ore e 54 minuti. L’Audi RS Q e-tron della leggenda francese è stata rapidissima e il veterano Peterhansel navigato da Boulanger è riuscito a mettere in riga persino lo smanioso Sébastien Loeb che gli è giunto alle spalle di appena 29 secondi. Buona è infatti anche la prova dell’alsaziano che recupera parecchi minuti dopo la foratura e i vari problemi che gli sono capitati nella prima tappa.

Alle spalle dei due colossi della specialità rally raid, è emblematico il terzo tempo della giovane promessa Seth Quintero, il pilota del team Toyota che abbiamo definito come “Il Predestinato” della Dakar. Il 22enne californiano ha fornito una prestazione esaltante, a tratti spettacolare sulle dune di inizio tappa che lo hanno visto protagonista. Sembra essere promossa a pieni voti fin qui la nuovissima versione “Evo” della Toyota Hilux che il ragazzo sta guidando.

Il giovane erede di Al-Attiyah in Toyota è riuscito a fare meglio di… proprio di Nasser che quest’anno corre con il team Prodrive! Il campione in carica non sta vivendo un gran momento di forma al debutto con il nuovo mezzo, l’Hunter 4×4 gruppo T1+. Qualche difficoltà di adattamento che ieri ha tradito il pilota del Qatar sulle pietre, con ben due forature in soli 80km e costretto ad una gara sulla difensiva. Tuttavia il quarto tempo di oggi, nonostante la rottura di un braccetto dello sterzo, segna un nuovo inizio anche per Al-Attiyah che si rimette in gioco per le posizioni di vertice.

Al-Attiyah lamenta problemi di affidabilità sul suo nuovo veicolo (Kin Marcin / Red Bull)

Il pilota della Prodrive ha preceduto la Toyota di Al Rajhi (5°) con un ritardo di 7 minuti, e il francese Chicherit oggi in evidenza sull’Hilux in versione 2023 che ha staccato il 6° tempo con un ritardo di nove minuti.

Il team Audi è stato autore di una seconda tappa praticamente perfetta piazzando tutte e tre le vetture spinte dai motori elettrici in top10. Mattias Ekstrom ha fatto il 7° tempo, ma è importante l’ottavo crono registrato da Carlos Sainz che proietta “El Matador” in testa alla Dakar.

Lucas Moraes (Toyota) e Martin Prokop (Ford) hanno chiuso la top10 di tappa. Appena fuori dai primi dieci si è piazzato Serradori (Buggy Century) che ha battuto di 2 minuti il diretto rivale al titolo 2RM Simon Vitse, quest’ultimo a bordo del buggy del preparatore francese MD Sport. Da applausi il 15° tempo di Eugenio Amos e Paolo Ceci sulla Toyota della Overdrive che si sono piazzati davanti alla veloce Laia Sanz, in gara con l’italiano Gerini alle note sul buggy Century CR6-T. Comprensibilmente in difficoltà il vincitore di ieri De Mevius: il belga oggi si è ritrovato ad aprire la strada a tutti incappando in diversi errori di navigazione che gli sono costati oltre 20 minuti.

Il team M-Sport continua la sua corsa in difesa: Nani Roma solo 17^ sul Ranger, il suo compagno di squadra Woolridge è in difficoltà dopo la rottura di una sospensione ieri. Tra i Mini in gara si salva solo Vaidotas Zala (14°) mentre sia Holowczyk che Navarro hanno registrato problemi e non ancora vedono il traguardo finale. Giornata complicata infine per De Villiers (22°) che non riesce a replicare quanto di buono fatto nella prima tappa.

CLASSIFICA DAKAR DOPO 2 TAPPE
1. SAINZ-CRUZ (AUDI) 08H 49′ 38″
2. AL RAJHI-GOTTSCHALK (TOYOTA) +01:51
3. LOEB-LURQUIN (PRODRIVE) +04:17
4. QUINTERO-ZENZ (TOYOTA) +07:36
5. DE MEVIUS-PANSERI (TOYOTA) +07:44
6. EKSTROM-BERGKVIST (AUDI) +11:17
7. AL ATTIYAH-BAUMEL (PRODRIVE) +12:16
8. MORAES-MONLEON (TOYOTA) +12:17
9. PETERHANSEL-BOULANGER (AUDI) +13:16
10. CHICHERIT-WINOCQ (TOYOTA) +14:47

20. SANZ-GERINI (CENTURY) +36:05
26. AMOS-CECI (TOYOTA) +50:52

Laia Sanz navigata da Maurizio Gerini sul buggy del team Astara (Flavien Duhamel / Red Bull Content Pool)

Nella categoria “Challenger” dei Prototipo Leggeri si porta a casa la vittoria ancora una volta il giovane Eryk Goczal su buggy Taurus T3 Max. Il suo team di famiglia (Energylandia) sta svolgendo un gran lavoro per assistere e aiutare il giovane talento polacco. Un gioco di squadra che sta facendo la differenza, infatti nella classifica generale vediamo in testa Eryk seguito dallo zio Michal Goczal e dal padre Marek Goczal. Fuori dal podio seguono “attenti” l’americano Guthrie (Taurus) e Cristina Gutierrez del team Red Bull. In difficoltà i Can Am ufficiali di “Chaleco” Lopez e Jones che sono già chiamati a rimontare.

Nella classe SSV Stock il più rapido è il figlio d’arte Rodrigo Varela su Can Am. Il brasiliano è in lotta con l’esperto Gerard Farres e il francese De Soultrait che corre per il marchio rivale Polaris. Ottima 4^ classificata è l’americana Sara Price, già protagonista in Extreme E.

Nei Camion successo odierno per il campione in carica Van Kasteren su Iveco della scuderia De Rooy. Il pilota olandese guida la classifica davanti al rivale Loprais (Praga) e al velocissimo pilota ceco Martin Macik (Iveco).

 

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