Carlos Sainz & Lucas Cruz. "El-Matador" colpisce ancora. | Foto di Sport Mediaset

Dodici tappe eseguite. Oltre 5000km di speciale eseguiti. Questa signori è la Dakar. Dopo quarantasei edizioni, lascia sempre il segno sia a livello positivo sia negativo. Da sempre denominata la corsa più dura al mondo, non ha perso il suo smalto grazie allo straordinario lavoro di David Castera. Le prime lodi vanno a lui, che ha saputo cogliere le critiche degli anni passati, riuscendo così poi a presentare una Dakar in nuove vesti e soprattutto in nuovi percorsi. Il livello di difficoltà è stato alto, ma chi vi prende parte ne è a conoscenza. Approfittiamo per rendere omaggio anche a Carles Falcòn. Purtroppo c’è anche il risvolto della medaglia in questa tipologia di gara. Caduto pesantemente dalla sua moto, è stato rianimato in campo con successo dai medici. Le sue condizioni erano molto gravi e ci ha lasciato dopo una settimana di coma. Il nostro pensiero è rivolto anche a lui.
Sappiamo purtroppo che sarà anche il capro espiatorio di molte testate giornalistiche blasonate, che cavalcheranno l’onda per inneggiare all’ormai celebre mostro denominato Dakar. Correre comporta dei rischi, ma siamo sicuri che Carles stava realizzando il proprio sogno. La speculazione mediatica non è mai bella, soprattutto in questo ambito. Il rispetto prima di tutto.

Ad ogni modo, togliamoci questo velo scuro perché oggi abbiamo dei vincitori. Quest’ultimi sono stati incerti fino a pochi chilometri fa, dove la sfida è impazzata in una delle più belle bagarre vissute. Sebastién Loeb possiamo definirlo come il grande sconfitto della Dakar 2024. Uno sforzo incredibile per il recupero e la bastonata finale datagli dal suo mezzo, ha fatto si che finisse definitivamente la sua corsa alla vittoria. Carlos Sainz da ieri ha potuto tirare del tutto i remi in barca, passeggiando oggi fino al palco finale. “El Matador” sale sulla pedana con la sua Audi RS-Q E-Tron, i suoi 61 anni e può sollevare il trofeo della sua quarta Dakar. Regala anche una vittoria al colosso tedesco, prima del ritiro dello stesso.

Un’altro top in questa edizione è sicuramente Guillaume De Mevius. Per chi non lo sapesse, figlio del noto rallysta Gregoire De Mevius, ha debuttato nella classe madre con Toyota Overdrive. La fiducia concessagli dal team, gli è valso un ottimo secondo posto; sicuramente sarà uno dei protagonisti nelle prossime edizioni. A chiudere il podio c’è il mesto, se non furibondo, Sebastién Loeb. Non ha di certo bisogno di presentazioni così come non è necessario sottolineare il suo disappunto su quanto accaduto in queste tappe. Tra i giovani invece da tenere sott’occhio, vediamo anche i nuovi acquisti del team ufficiale Toyota: Seth Quintero e Lucas Moraes hanno dimostrato di saper spingere. La giovane età e la poca esperienza hanno portato entrambi a ritrovarsi nella parte bassa della classifica. Tuttavia, come sappiamo, alla Dakar è difficile vincere al debutto nela massima categoria. Avremo modo di vederli nella parte alta della classifica.

CHALLENGER – T4

Assurdo. L’unica parola che ci è venuta in mente guardando la classifica dei T3. Mitchell Guthrie che fino a ieri comandava con 25′ di vantaggio la categoria, grazie anche alla squalifica di Eryk Goczal, si ritrova nelle prime battute di tappa con un problema al turbo. L’americano ha continuato a rilento ma poi al chilometro 135km è subentrato un problema alla trasmissione. Ha dovuto attendere il camion assistenza, vendendosi sfumare dalle mani tutto il vantaggio e il titolo Challenger 2024. Cristina Gutiérrez agguanta così tutto il vantaggio classificandosi 16^ assoluta e stringendo tra le mani il trofeo Challenger. Era dal 2001, con la vittoria di Jutta Kleinschmidt, che una donna non vinceva alla Dakar. Ma la Gutiérrez è tosta; dall’anno prossimo avrà possibilità di confrontarsi tra gli Ultimate con Dacia. A proposito di donne, ottimo risultato anche per Laia Sanz, che navigata dal nostro Maurizio Gerini, concludono al 15° posto. Tra i Side by Side è gioia per Xavier De Soultrait; l’ex motociclista francese, a bordo del Polaris del Sebastién Loeb Racing Team, vince tra i T4 con un margine risicato di 2′ su Jerome De Sadeleer. Yasir Seaidan chiude il podio, soffiandolo di pochi minuti a Sara Price.

Dalla Dakar quindi è tutto. Appuntamento al 2025 e al prossimo round del World Rally Raid Championship.

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