Se qualcosa è venuto a galla in questo inizio di stagione,è stata,come riporta il titolo,la crisi dei campionati Produzione ed S2000 Mondiali.Sei iscritti a testa,fin troppo poco per essere considerato un campionato valido. C’è sicuramente una crisi economica e di investimenti che incombe sui talenti del rally.E’ bene che molti giovani siano passati alla classe regina,ma è evidente,a mia opinione,la mancanza di risalto di queste categorie.

E’ così che molti piloti deviano verso altri campionati,tra i quali l’IRC o ERC. Sempre meno piloti.Bisogna rilanciare,come nel grande mondo dell’economia globale,la fiducia nello sport,simbolo di una nazione. Ecco che così cresce il fenomeno dei piloti paganti.Le statistiche sono dure:

Se escludiamo la Proton,nell’SWRC sono tutti piloti con “la valigia”,al di là delle doti.Discorso analogo per il PWRC. Insomma,il segreto,secondo me,sta nel rilanciare lo sport.Perchè queste difficoltà profonde non mi sorprendono affatto. La situazione anzi può degenerare finchè non si inverterà la tendenza. E’ assurdo pensare che al Montecarlo,non si siano presentate neppure le vetture sufficienti a completare il podio. Si è parlato dell’IRC,in declino dopo l’uscita della Proton ed una ventata di novità nel mondiale rally. Ma non è così che si rinnova un settore.L’IRC è entrato nel cuore degli appassionati,in quanto alla portata ormai anche dei locali.In controtendenza. Ci vogliono i cosidetti cambiamenti “strutturali”.

Bisogna ripartire dall’inizio e non solo apportare modifiche lievi . Questa “crisi” l’avevano già intravista in molti. E’ bastata l’uscita di qualche “big” per far crollare l’SWRC,stesso discorso per il Produzione. Ciò che conta,da questo momento,è essere dinamici e rapportarsi ai cambiamenti. Non esistono solo le WRC,in quanto questo ragionamento potrebbe essere riproposto per l’Academy.

Il mio,vuole essere un invito alla riflessione:esponete pure le vostre idee…