Il personaggio rallistico di oggi è Prisca Taruffi figlia del famoso Piero Taruffi non che pilota di rally e di vetture turismo con un carriera che inizia a metà degli anni 80‘ fino ai primi anni 2000.
Tutte le info nel dettaglio su Prisca le trovate alla pagina del forum dedicata a lei QUI

Ecco come ci ha risposto…

  • Come ti sei avvicinata alla disciplina del rally?

“Ho iniziato a correre in auto in pista ma dopo neanche due anni dopo essermi messa in luce nel Trofeo Renault 5, mi è stato offerto un volante per un programma al femminile nei Rally. Ho vinto subito alcune gare e da lì sono andata avanti con scuderie che a metà degli anni ’80, facevano correre le donne nei rally.”

  • Hai un cognome molto importante ti ha aiutato o e’ stato un “peso”?

” Il mio cognome è stato senza dubbio un “biglietto da visita” importante ma allo stesso tempo mi sono sempre sentita responsabilizzata dal cognome che porto. Mio padre non voleva che corressi in auto e quindi non mi ha aiutato nella mia carriera. Però è stato lui ad avermi insegnato a guidare….e non è poco!”

  • C’era diffidenza da parte dei maschietti nel vedere donne dal piede pesante al volante?

“Generalmente ho sempre avuto un buon rapporto con i piloti maschi. Ma a dire il vero quelli che erano miei diretti avversari, mi soffrivano soprattutto perchè spesso gli stavo davanti. Ci fu addirittura un pilota (e non voglio fare nomi) che dichiarò apertamente alla tv che se gli fossi stata davanti (durante una gara in circuito a Vallelunga) mi avrebbe buttato fuori! Però i miei Team Manager ma soprattutto i miei meccanici mi hanno sempre sostenuto e coccolato in ogni occasione.”

  • Una gara che ti ha esaltato?

“Una gara che mi è rimasta nel cuore si è svolta in pista, proprio sul circuito di Vallelunga, quando ero pilota ufficiale Alfa Romeo con la 156 gr.N: memorabile il sorpasso all’ultimo giro alla curva Roma ai danni di Arturo Merzario per agguantare il secondo posto del podio!!
L’altra nei Rally durante il Campionato Italiano 1988: correvo con la Sierra Cosworth turbo e mi stavo giocando il titolo contro Chantal Galli. Mi si ruppe la frizione e riuscii a ripararla utilizzando un laccio del mio piumino, giusto per arrivare all’assistenza. Purtroppo persi oltre 10 min ma il giorno dopo partendo in fondo classifica tra le A112, feci una rimonta memorabile ma purtroppo per soli 11 secondi non riuscii ad agguantare il Titolo!”

  • Rimpianti?

“Per fortuna ho pochi rimpianti e mi ritengo una persona fortunata però mi sarebbe piaciuto molto continuare a correre nel mondo dei Rally dopo aver vinto il Campionato Italiano Femminile dell’89. Avrei voluto partecipare al Mondiale Rally magari anche con un gr.N ma la Ford Italia mi propose un programma ufficiale per tornare a correre in pista nel CVT con la Sierra 4×4 e così feci.”

  • Una macchina?

“Senza dubbio la SIERRA FORD COSWORTH due ruote motrici posteriore con oltre 300cv. Praticamente è con lei che ho imparato veramente a guidare………”

  • Mai avuto paura? C’era qualcosa in particolare che non amavi?

“Se per paura s’intendono spaventi in gara , certamente ne ho avuti tanti come la volta che persi una ruota prima di un salto durante le ricognizioni del Rally Limone Piemonte oppure quando mi sono cappottata a testa in giù durante le ricognizioni del Rally della Lana e non riuscivo ad uscire dall’abitacolo….ho avuto paura che l’auto prendesse fuoco dato che avevo appena fatto il pieno ed era notte. Per fortuna si fermò Alex Fiorio che a quei tempi correva nel Trofeo Uno Turbo e mi tirò fuori dall’auto.”

  • La tua migliore stagione?

“Il 1988 è stato un anno ricco di soddisfazioni anche se persi il titolo per pura sfortuna ma il mio anno magico rimane il 1989 quando diventai Campionessa Italiana, vice campionessa europea ma soprattutto mi classificai al 3°posto assoluto del Campionato Italiano gr.A alle spalle di Dario Cerrato ed Andrea Aghini piloti ufficiali Lancia e Peugeot mentre io ero semplicemente un pilota che correva per una scuderia privata ma che si classificava sempre nei primi dieci dell’assoluto!! A quei tempi correvo insieme a Maria Grazia Vittadello al volante di una Sierra Cosworth”

  • Un episodio curioso o particolare?

“Gli ultimi cinque anni della mia carriera automobilistica si sono concentrati nelle gare nel deserto tipo Rally Aicha des Gazelles in Marocco e Rally dei Faraoni in Egitto. In questi casi mi è capitato di rimane a piedi tra le dune e dormire in mezzo al deserto in mezzo al nulla aspettando che passasse la macchina scopa. Non potrò mai dimenticare quei cieli stellati………”

  • Cosa ne pensi dei rally attuali? Come migliorarli?

“Non seguo più i Rally di oggi ma so che sono molto diversi da quelli dei miei tempi. A mio avviso c’è troppa confusione nei regolamenti, troppe gare con haimè pochi iscritti. Eppoi non esistono praticamente più le ricognizioni e le prove rally sono spesso “prove spettacolo” e poco guida reale su strade di tutti i tipi.”

  • Le gare degli anni 80 erano seguitissime,era tutto davvero cosi perfetto?

“La perfezione non esiste ma sicuramente negli anni ’80 c’era tanta passione, tanto pubblico e tanti piloti. A quei tempi le gare erano dei veri RALLY con prove speciali lunghe anche oltre 30 Km, su asfalto su terra di giorno di notte. Secondo me tutto è cambiato dopo il ritiro ufficiale della Lancia.”

  • Sogni nel cassetto o progetti?

“Sono una sognatrice di natura…………ma ora ho davvero appeso il casco al chiodo. Ho due sogni nel cassetto: riuscire a vedere una donna in stile Michelle Mouton vincere nel mondo dei Rally e scrivere la mia autobiografia infondo sono una donna che avrebbe tanto da raccontare…..Un saluto agli utenti di rally.it”

 

intervista realizzata da Marco Bonini per Rally.it