Foto Acisport

Ci ha risposto ieri, tra la prima e la seconda tappa del Rally del Qatar, all’intervista che il nostro buon Marco Bonini ha avuto il piacere di intavolare con l’espertissimo Nicola Arena che, per quei pochi che non lo conoscessero, è stato navigatore di Misfer Al Marri con cui vinse il Campionato Medio Orientale, di Corrado Fontana, di Alex Tamrazov e di Gianluca Linari ( solo per citarne alcuni ), e che ci ha raccontato in questa interessante intervista un pò di se stesso e dei suoi progetti futuri.

  • Dove nasce la passione per le corse?
    • I miei genitori correvano nelle gare di regolarità prima che nascessi e mio padre, in particolare, è sempre stato un grande appassionato di automobili. Da bambino andavo regolarmente a vedere i rally di Sanremo e il Quattro Regioni, ricordo ancora adesso la magia di quelle notti sui monti aspettando un rombo che si faceva sempre più forte… non potevo non appassionarmi a mia volta e infatti eccomi qua!
  • La tua carriera è ultraventennale, sono stati davvero notevoli i cambiamenti nel settore rally oppure lo spirito rallystico si è conservato?
    • Sono cambiate davvero tante cose e se guardo ancora più indietro vedo che le cose prima che io iniziassi a correre erano ancora più diverse. Ormai si sono perse quasi totalmente le componenti di resistenza e durata, conta solo la velocità pura.  Forse è inevitabile rimpiangere le epoche passate dimenticandoci delle cose negative e tenendo solo il bello.. però mi sembra che le cose non siano cambiate in meglio. Lo spirito di una volta l’ho però ritrovato sia nell’ambiente dei rally storici sia in quello dei fuoristrada, così come nei rally in alcune terre lontane (il Medio Oriente, così come l’Africa, per esempio)
  • Sei uno dei copiloti italiani con piu’ esperienza a livello internazionale. Ci sono differenze notevoli di atteggiamento tra i piloti italiani e quelli a cui hai spesso navigato?
    • Direi non molto. Dal punto di vista sportivo le problematiche da affrontare sono le stesse a qualunque latitudine e in qualunque categoria. Sul piano umano il fatto di provenire da terre e culture diverse fornisce uno spunto in più per imparare e conoscere, a volte ci si deve scontrare con approcci alla vita molto differenti, ma con un po’ di elasticità si supera tutto.
  • Restiamo sempre in ambito internazionale come trovi le gare extra confine? L’Italia dovrebbe copiare qualcosa?
    • Il livello organizzativo delle nostre gare è mediamente piuttosto buono e direi superiore a quello di tanti paesi. A volte oltre confine si fanno gare che sono veri e propri eventi, in grado di richiamare l’attenzione del pubblico e dei media, non solo del semplice appassionato. Questa componente in italia non c’è più, non so se dipenda solo da scarsa lungimiranza di organizzatori e federazione o se ci sia un discorso più ampio legato al fatto che i motori non appassionano più la gente come una volta. Però quando vado a Ypres, al Barum, in Argentina.. per citare alcuni degli eventi più seguiti, il confronto con l’attuale situazione italiana è davvero stridente.
Al Rally del Qatar con Al Suwaidi
Al Rally del Qatar con Al Suwaidi
  • Hai una forte esperienza nel campionato medio-orientale che negli ultimi anni sta sfornando piloti in pianta stabile nel WRC, ma sopratutto giovani nei campionati formativi. L’impressione è che si lavori bene, quale futuro vedi per questi paesi sia a livello organizzativo, sia di partnership nonchè di piloti?
    • Nasser Al Attiyah è un personaggio eccezionale che ha agito da traino su tutti i piloti della zona medio-orientale che, anche grazie al suo esempio, sono ora motivati a cercare di correre nel resto del mondo. Le gare dei paesi del Golfo (Kuwait, Qatar, Dubai) sono tipicamente desertiche e questo richiede una guida molto diversa da quella che serve in Europa, per questo motivo non è per niente facile per loro venire a correre da noi e ottenere subito buoni risultati. Ci vogliono pazienza e perseveranza disputando molte gare, ovviamente questo richiede un buon supporto economico. Su questo aspetto le cose sono molto diverse da ciò che si potrebbe pensare: è vero che ci sono grosse risorse economiche nell’area, ma è anche vero che non si pagano tasse, di conseguenza chi decide di sponsorizzare lo fa spesso per il solo gusto di farlo e di vedere il nome della sua ditta su una macchina. In conclusione anche per loro la ricerca di uno sponsor è sempre molto difficile. Dal punto di vista organizzativo il livello è molto buono in Giordania e in Libano, le cose sono migliorabili altrove. E’ comunque un peccato che non ci sia più una gara di WRC nell’area, ma penso che tornerà presto, in considerazione del peso economico che Abu-Dhabi e Qatar hanno ora all’interno del mondiale.
  • In Italia ci sono problemi economici che sia l’anno scorso che quest’anno hanno dimezzato e dimezzeranno il numero di gare, troppo oneroso organizzare, hai qualche ricetta per sopperire al problema?
    • La natura ci insegna che quando il cibo si riduce gli esemplari di una specie diminuiscono, è inevitabile. In questo caso il cibo sono i concorrenti, in netta diminuzione per la situazione economica. Una diminuzione del numero di gare può far bene, in questo modo potremmo tornare a vedere degli elenchi iscritti un po’ più corposi. Ma il punto cruciale sarebbe riuscire a far aumentare i partecipanti in senso assoluto. Il problema, tutto italiano, è che nessuno vuole correre solo per il piacere di farlo (come detto sopra) e quindi le possibilità di correre spendendo relativamente poco non vengono sfruttate… la maggior parte dei piloti preferisce fare una gara col macchinone che tante con una macchina più piccola e il risultato è che le partecipazioni si diradano, inoltre in questo modo il livello medio dei piloti scende perché correndo poco non si riesce a dare il 100%.
  • Hai corso tantissimi campionati sia nazionali che internazionali, quali ti hanno aiutato concretamente?
    • Ogni gara ti insegna qualcosa, questo a qualunque livello. ho imparato tantissime cose negli anni in cui correvo nei Coppa Italia, per esempio…In ogni caso il mio trampolino di lancio è sicuramente stato il Trofeo Fiat Cinquecento Europa che ho vinto con Maselli nel 96 (e ho pure aiutato Ballestrero a vincerlo l’anno dopo, facendo metà stagione con lui). E’ stato un trofeo monomarca veramente bello [si correva con la Cinquecento Sporting kit in 6-7 gare del campionato europeo] anche se non in molti lo hanno capito, affrontare gare lunghe e così differenti tra di loro lottando strenuamente per il risultato ti fa crescere molto (e vale sia per un pilota sia per un naviga).
  • Raccontaci un paio di avventure rallystiche curiose o particolari?
    • Guarda, sto finendo le risposte tra la prima e la seconda tappa del rally del Qatar. Oggi durante una prova speciale nel deserto in cui il percorso era a dir poco un po’ confuso, il mio pilota ha alzato il piede dal gas e mi ha chiesto “dov’è la prova???”.. ho guardato il gps per una conferma e poi, indicando avanti a noi, gli ho detto “di qua!”. Un’altra volta durante delle ricognizioni notturne in un paese straniero ci siamo trovati una pattuglia della polizia che, sorpresa dal fatto che qualcuno passasse di notte su certe stradine, ci ha atteso a pistole spianate. Come in un film ci siamo ritrovati in piedi con le mani sul tetto mentre ci perquisivano.
  • La macchina piu’ divertente vista dal tuo lato?
    • Premetto che vorrei tanto correre su un trazione posteriore da spettacolo (bmw m3 o, il mio sogno di infanzia, la escort mk2). Comunque belle le WRC, ho un bel ricordo della Corolla.. bella la Clio, sia normale sia Maxi, una vera macchina giocattolo, nel caso della maxi anche dotata di una bella cavalleria.
  • Hai fatto due gare da pilota, ripeterai l’esperienza? E come mai hai deciso di correre?
    • Ho deciso di correre perché comunque mi piace guidare e volevo togliermi la soddisfazione di farlo col casco in testa.. so di non essere veloce ma sono riuscito almeno a non fare ultimo di classe in nessuna delle due occasioni. e poi, da bambino quando andavo a vedere i rally sognavo di fare il pilota!- ci sono rivalita’ forti nei vari campionati svolti?forse una volta c’erapiu’ unione una volta finita la gara? Beh ci sono sicuramente varie antipatie tra questo e quello, ma non mi sentirei di dire che sia una cosa di oggi. In ogni caso a fine gara un po’ dappertutto si cerca di far festa, se gli orari lo consentono, e questo mi sembra sia ancora una bella cosa!
  • Rally.it e’ molto attenta ai campionati esteri, all’attualità e sul futuro dunque vogliamo sapere proprio tutto sul tuo 2013. Puoi anticiparci qualcosa?
    • Ci sono ancora un po’ di tasselli da confermare quindi diciamo che dovrei fare il Campionato Medio Orientale di nuovo, ma con un nuovo pilota, Khalid Al Suwaidi, visto che Misfer Al Marri, che ho navigato negli ultimi anni, si è ritrovato senza sponsor e quindi senza un programma. Dovrei avere un impegno nel neonato WRC2, anche se probabilmente salterò qualche gara per delle concomitanze. Dovrei anche disputare alcune gare del campionato nazionale Kenyano con Manvir Baryan, pilota di là. Infine se Corrado Fontana ripeterà la stagione nel TRA sarò nuovamente al suo fianco. Più probabilmente un paio di gare extra.. insomma un 2013 decisamente ricco di eventi!
  • Sei partito senza elettronica ed oggi l’elettronica si trova in tutte le vetture uniformandone le prestazioni, cosa ne pensi?
    • Per fortuna l’utilizzo dell’elettronica è stato bruscamente ridimensionato dalla FIA qualche anno fa e quindi non va così male con le auto odierne. I fattori che appiattiscono le prestazioni sono probabilmente altri: credo l’eccessivo grip garantito da gomme e assetti.
  • Avrai pur fatto qualche sogno sulla tua carriera, cosa vorresti ancora realizzare?
    • Beh non mi sarebbe dispiaciuto vincere un campionato del mondo ma non so se si realizzerà! A parte questo devo dire che tutta la mia carriera è stata un vero sogno. Certo ci sono stati anche periodi no, ritiri a raffica, cocenti delusioni quando vedi sfumare bei risultati, momenti in cui stai a casa a guardare il telefono sperando che squilli, ma ho fatto una marea di cose davvero interessanti, ho viaggiato tanto e ho conosciuto persone a ogni latitudine. Non la cambierei con la carriera di nessuno! E poi ho intenzione di correre ancora per un bel pezzo aggiungendo altri capitoli importanti!
  • Rally.it ti augura un 2013 ricco di soddisfazioni, personalmente spero difar la tua conoscenza quanto prima perche’ scorrendo il tuo curriculum ero presente in tante di quelle gare :) Ciao e Grazie.
    • Grazie! Buon 2013 anche a voi!

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