Oramai sono anni che nel campionato WRC si parte con la frase “Le prime tre gare: Montecarlo, Svezia e Messico sono particolari e non daranno grosse indicazioni per il campionato”, può essere vero ma quella messicana sta anche diventando imbarazzante.
Sono infatti solo 23 gli equipaggi iscritti e se sulla qualità e bellezza della gara non possiamo dire nulla, posiamo invece lamentarci di un elenco iscritti, che tolte le WRC Plus non ha nulla da dire.
L’aver inserito anche la competizione cilena in Sudamerica non fa altro che sottolineare questa problema e la domanda sorge spontanea. Come mai si continuano ad inserire gare dove i Rally non fanno iscritti? Domanda che non trova risposta ma ci pare strano ed ingiusto che in Europa siano messa al rogo Corsica e Sardegna per scomodità logistiche, quando in sudamerica, oltre a trasferte insostenibili per la maggior parte degli equipaggi manca no totalmente gli equipaggi locali (5 piloti messicani al via)!
Accontentiamoci dunque delle 10 (DIECI) WRC presenti, unica nota interssante della gara visto che il mondiale resta interessante avendo tre protagonisti su tutti, gli stessi del 2018.
La gara messicana, notoriamente sterrata, metterà in difficoltà Ott Tanak, leader del mondiale piloti e la propria Toyota Yaris (leader del costruttori) costretto ad una gara tutta d’attacco sin dalla giornata d’apertura per cercare d’arginare il gap della prima tappa. L’estone ha dominato in Svezia ma per dimostrare di essere redditizio e poco falloso ha bisogno di un podio anche sui difficili sterrati messicani. Dopo di lui c’è Thierry Neuville, sulla Hyundai i20. Il belga ha mostrato gli attributi nel dualismo con Loeb (stravinto), ha ottenuto due importanti podi e la fortuna avuta in Svezia potrebbe essere di conforto per quel titolo che sembra oramai stregato. Terzo contendente , per il mondiale, è Sebastien Ogier, Citroen C3, il campionissimo questa volta parte avvantaggiato, vedremo se riuscirà a tornare in testa al mondiale.
Se per il titolo WRC, la lotta sembra a tre per la vittoria messicana potrebbero arrivare delle sorprese, grazie anche all’ordine di partenza.
Partiamo dalla Ford M-Sport, Suninen ed Evans, stanno facendo un’ottima stagione e il Messico potrebbe essere un’occasione unica per dare la zampata vincente.
Occhi puntati anche su Esapekka Lappi, Citroen C3, il finlandese ha stupito in Svezia e ci si aspettano conferme sudamericane, da sfatare anche la regola che la vettura francese sia meno efficace sugli sterrati.
Poi ci sono le due Toyota Yaris di Meeke e Latvala, entrambi sembrano non poter competere con il compagno Tanak ma l’estone deve fare da apripista e per i due l’occasione sembra più unica che rara per metterselo alle spalle, almeno in questa occasione.
Infine le Hyundai di Mikkelsen e Sordo. Per loro motivazioni opposte, il norvegese, è stato escluso per la Corsica, serve un podio, se la gara dovesse invece andare male sono previste altri turn over. Per Sordo è il debutto stagionale, anche se correrà in Portogallo sulla i20 R5, lo spagnolo deve dimostrare di essere subito in ottima forma, l’ordine di partenza lo favorirebbe, ci si aspetta una grande prestazione.
Poco da dire sul WRC2. Nella categoria Pro ci sarà il solo Pieniazek (Ford Fiesta), il giovane polacco deve solo arrivare e magari mandare giù bocconi amari e lasciare andare le altre R5 dei piloti privati. Tra loro i locali Guerra e Trivino (Skoda), i fratelli cileni Heller (Ford), il colombiano Bulacia (Skoda) e l’altro messicano Cordero (Citroen DS3).

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.