Siamo tornati a parlare di Sahara Racing Cup. Dopo aver sentito il racconto del vincitore Francesco Delmastro, ci sembrava giusto dare spazio anche ai piloti che hanno completato il podio di questa corsa tutta nuova alla sua prima edizione. Roberto Ferrari ha chiuso al secondo posto a soltanto due punti di scarto dal vincitore mentre più staccato sul terzo gradino troviamo Cristian Belotti. Una cosa accomuna tutti e tre i piloti: sono rimasti sorpresi dalla professionalità con cui l’orientamento atipico sperimentale è stato organizzato e soprattutto la varietà delle tappe proposte. Insomma abbiamo l’ennesima conferma che questo Sahara Racing Cup è stato un successo vero e proprio. Ma ora sentiamo cosa ci hanno detto Roberto e Cristian in questa intervista doppia. Buona lettura!

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Ciao ragazzi e grazie per averci dedicato un ritaglio del vostro tempo. La prima cosa che vorremmo chiedervi è: quali sono le vostre impressioni sulla corsa?

C.B. – Devo dire che è stata organizzata bene e soprattutto molto divertente. Ho fatto altri eventi nel corso del tempo, ma questa è stata davvero impeccabile, contando che è alla sua prima edizione.

R.F. – Mi ha fatto una buona impressione sin da subito; un evento valido e mi è piaciuto molto. Mi sentivo anche sicuro visti i continui controlli e supervisioni delle autorità locali. Dietro tutto questo c’è stata una fantastica organizzazione. In questo frangente volevo ringraziare anche il mio navigatore e amico Stefano Derigliano, con il quale abbiamo costruito la vettura e condiviso l’avventura. 

Cosa avete preferito in particolare della corsa?

C.B. – Ho preferito la parte centrale dell’evento, dove abbiamo incontrato dune e sabbia. Ero curioso di vedere come si sarebbe comportata la Panda in queste situazioni dato che sono abituato a ben altri mezzi, come Nissan da 370cv. Ma la piccola Panda, ovviamente non con grande velocità, si arrampica ovunque. 

R.F. – Per me la parte più bella non c’è stata. Non riesco a trovarne una migliore rispetto ad un’altra. Ti trovi costantemente un panorama diverso, mischiato a continui cambi repentini di terreno. A Stefano è sicuramente piaciuta di più la parte con la sabbia, ma io proprio non saprei. Però cavoli è stata piuttosto dura; passare otto ore dentro una Panda non è stato per niente semplice, dovendo rimanere concentrati a guidare su terreni così insidiosi.

A questo punto, parlateci delle vostre Panda!

C.B. – Noi abbiamo optato per la semplicità. E’ una Panda 4×4 di trentadue anni. Abbiamo installato il motore 1.2L della Fiat Punto 75, montati quattro punti di rinforzo e questo è quanto! Non abbiamo voluto modificare a fondo la macchina.

R.F. Parto con il dire che sia io che Stefano siamo meccanici nell’ambito dei rally, per cui abbiamo lavorato noi stessi sulla vettura. La nostra è una Panda Van con diverse modifiche all’attivo: prima di tutto abbiamo pensato alla sicurezza installando un roll bar, poi abbiamo pensato ad un nuovo assetto ed ai rinforzi sotto scocca. Abbiamo montato un radiatore maggiorato abbinandolo ad un motore 1.2L 16V della Punto. L’abbiamo finita per un pelo, dato che abbiamo deciso di partecipare solo due mesi prima della partenza.

Avete avuto difficoltà nella navigazione?

C.B. – Abbiamo avuto più difficoltà a capire come dovevamo comportarci. Il GPS e i vari sistemi di navigazione li conosco bene; per diverso tempo sono stato sul camion scopa del Rally dei Faraoni. Noi avevamo un GPS vecchio stile, dove dovevi impostare le varie coordinate. Mi è piaciuto perchè è come se fossimo tornati alle origini, dove un errore di pochi chilometri può portarti completamente fuori strada, e sbagliare pista.

R.F. – Abbiamo iniziato con il Trip Master a navigare, ma dopo pochi chilometri non ci trovavamo più. Avevamo un GPS valido in cui potevamo caricare tutte le coordinate, è stato fondamentale. Riuscivamo ad essere piuttosto precisi. Vi racconto un aneddoto: dopo una ventina di chilometri di tappa eravamo in carovana, con un gruppetto di altri concorrenti. Ad un certo punto Stefano mi dice di prendere la direzione opposta. Io ero molto diffidente mentre vedevo gli altri piloti andare nella direzione opposta. Però con quella deviazione siamo riusciti a trovare quei way point che ci hanno dato diversi punti. 

Complimenti ancora per il risultato e a risentirci!

C.B. – Molto probabilmente parteciperemo anche l’anno prossimo. Grazie a voi!

R.F. – Siamo propensi anche noi a tornare e grazie per avermi contattato!

 

 

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