Anche oggi gli equipaggi della Dakar hanno guidato e navigato ad alta quota, ma non tanto quanto ieri. Il picco massimo che è stato raggiunto è appena al di sopra i 1400m s.l.m. Percorso caratterizzato da sassi e terra battuta, con la presenza di sabbia a tratti ma ancora niente dune. Battaglia aperta oggi in tutte le categorie, con gli oltre 400km di speciale e 670km di tappa. Nasser Al-Attiyah al termine della terza tappa è stato penalizzato di tre minuti per non essersi fermato/accostato durante un segnale acustico mandato da un’altro pilota, infatti vediamo l’Hilux al 5° posto ieri. Tra le moto De Soultrait oggi è ripartito nonostante il polso dolorante, tentando di mantenere in gara la propria Yamaha.

LA FURIA DI MR. DAKAR – Il plurivincitore della corsa più dura del mondo vince oggi la sua prima speciale in medio oriente. Stephane Peterhansel, nonostante abbia sbagliato strada, riesce comunque ad imporre la propria supremazia lasciando dietro di se la Toyota di Nasser Al-Attiyah. Toyota che visti i fondi dovrebbe essere la favorita, ma a quanto detto dai piloti sembra che le BF Goodrich non siano molto adatte al pesante pick-up. Carlos Sainz paga il fatto di esser partito per primo: il rallysta spagnolo chiude la giornata terzo con oltre 7′ di ritardo dal compagno di squadra e avversario. Buono il piazzamento per il Century di Serradori, mentre Nani Roma vede sfumare le speranze di un buon risultato al debutto su Borgward. Il mezzo dell’ex-motociclista si è ammutolito per un guasto meccanico e il risultato è stato quello di dover attendere il camion assistenza perdendo così tantissimo tempo. Al momento non è ancora arrivato a fine tappa. Anche Fernando Alonso oggi ha accusato il colpo: apparentemente senza problemi ma il pilota di F1 ha pagato 26′ di ritardo al controllo orario chiudendo la 4^ tappa in 13^ posizione. La generale vede ancora Sainz in testa, seguito da Al-Attiyah che riesce a sgranocchiare circa 5′ da “El Matador”. Peterhansel cerca di recuperare, accorciando il divario ad 11′. Al-Rajhi riesce a passare Terranova portandosi così al 4° posto.

SUNDERLAND TROPPO VELOCE – L’inglese è rimasto nelle retrovie sin dalla prima giornata. Ma oggi rivediamo arancione in vetta, ma fino alla decisione della commissione; Sunderland è incappato in una penalità di 5′ in quanto ha superato il limite di velocità consentito. In questo modo il cileno Cornejo Florimo, dopo aver corso quasi tutti i 453km di speciale dietro Kevin Benavides, ha sferrato l’attacco decisivo, passando il compagno di squadra ritrovandosi così in testa alla tappa. E’ sicuramente un pilota da tenere d’occhio.

Brabec paga le conseguenze di partire davanti; l’americano oggi è solo 7° a poco meno di 3′ di svantaggio. Ritorna nella top 5 Gongalves, che dopo una serie di sfortunati eventi riesce finalmente a piazzare le sue ruote tassellate al 5° posto con 2’22” di distacco dai primi. Yamaha e Dakar non vanno d’accordo: Xavier De Soultrait è costretto al ritiro. Il pilota francese dopo essere partito comunque con un polso malandato, ha dovuto abbandonare dopo 300km di speciale per il forte dolore che lo affligge. Una disfatta per la casa giapponese che perde un altro dei suoi top driver. Brutti momenti anche per Barreda Bort, che dopo una caduta chiude la tappa con 17′ di ritardo, una costola dolorante e la sua Honda danneggiata. Brabec nella generale mantiene la leadership, ma è seguito da Benavides che accorcia le distanze a 2’30”. Price è 4° seguito da Quintanilla e dal retrocesso Sunderland per la penalità ricevuta. Barreda Bort scende al 7° posto con 25′ di ritardo, seguito da Walkner. Il nostro Jacopo Cerutti prosegue la sua gara al 24° posto generale.

IL TRIDENTE RUSSO – Tra i camion oggi è trittico Kamaz. Vince la tappa Shibalov, seguito da Karginov e Sotnikov. Tutti racchiusi in meno di 10′. L’olandese Van Kasteren porta l’Iveco al 4° posto riuscendo a distanziare il Renault di Huzinik e il Maz di Viazovich. Quest’ultimo perde 15’42” dalla vetta. Nella generale Karginov è al comando, con 10′ di vantaggio su Viazovich che perde terreno. Alle sue spalle è in arrivo Shibalov, distante solo 5′.

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