Foto Giuliano Fichera

A volte il destino gioca strani scherzi ed una curiosità nel mondo dei Rally è la prima vittoria di Massimo “Miki” Biasion, orfano del quasi inseparabile Tiziano Siviero.
Il due volte campione mondiale Rally ha corso solamente due gare senza Siviero, quella che vi racconteremo, ovvero, la vittoria al Rally della Lana 1982 con “Rudy” sulla Opel Ascona 400 e la vittoria al Rally del Portogallo 1988, con Carlo Cassina, sulla Lancia Delta Integrale.
Per raccontare cosa accadde al Rally Lana 1982, che si svolse dal 10 al 12 Giugno, bisogna fare un passo indietro e ritornare al Rally 4 Regioni, svolto tre settimane prima, dal 20 al 22 Maggio, nella gara pavese che, oltre alla Lombardia, toccava anche Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna, si realizzò una strepitosa tripletta Opel che vide ai primi tre posti della classifica assoluta: Battistolli-Penariol, “Tony”-“Rudy” e Biasion-Siviero.
Ma fu una classifica falsata da un ordine di scuderia: infatti Miki Biasion, che era saldamente al secondo posto, dovette cedere la posizione al compagno “Tony”, in lotta per i punti del campionato europeo. A questo proposito abbiamo interpellato l’amico “Rudy”, il quale ricorda molto bene la vicenda visto che era presente in entrambe le gare inquisite.

“Il 4 Regioni 1982 era valevole sia per il campionato italiano sia per quello europeo, e considerato che le Opel , stavano occupando le prime tre posizioni, l’ordine di arrivo doveva privilegiare Gigi (Luigi Battistolli e non “Lucky” in quella gara n.d.r.) in lotta per il
campionato italiano, quindi “Tony” al vertice del campionato europeo ed infine Biasion, il bocia, che correva senza velleità di campionato ma per fare esperienza e per aiutare i suoi colleghi nella conquista dei rispettivi campionati”.
La prima tappa si era conclusa con Battistolli al comando, Biasion a 30″ e “Tony” 1’08”.

Rudy prosegue: “Il gioco di squadra forse non è stato pensato da Amilcare Ballestrieri, nostro direttore sportivo, ma piuttosto suggerita da Tony a Cesare Martinelli, direttore marketing di Opel Italia, grande sportivo presente in tutte le gare il quale recepì subito il messaggio e decise di rallentare Biasion per farci passare al secondo posto ed acquisire più punti per il campionato europeo, visto che allora, anche chi faceva il campionato italiano, ci avrebbe tolto punti per l’europeo seppure non iscritto”

Come mai vinse Battistolli e non Voi? Era privilegiato il campionato italiano a dispetto dell’europeo?
“Il campionato italiano era sicuramente più difficile e combattuto contro rivali come Tognana con la Ferrari 308 di Michelotto (il quale poi alla fine conquistò il titolo n.d.r) e Tabaton con la Lancia 037 della Grifone ed essendo in Maggio, quindi all’inizio della stagione, bisognava cercare di prendere più punti possibili! Nell’ottica di un campionato bisogna partecipare a tutte le gare per acquisire il maggior numero di punti (eventualmente anche facendo il gioco di squadra), e poi migliorarli per scartare i peggiori, oppure partecipare anche alle ultime gare per portare via punti al diretto avversario:ho sempre corso con questi presupposti ed ho vinto 7 campionati! Il campionato europeo si presentava meno combattuto perché ci vedeva contrapposti al solo Jimmy McRae già dietro nella classifica assoluta”

Ti chiesero un parere prima di decidere l’ordine con cui arrivare?
“Si, mi interpellarono. Io subito espressi il mio parere confermando che per noi sarebbe stato meglio prendere più punti possibili pur se, effettivamente, non ritenevo fosse un problema vincere comunque il titolo continentale nel quale eravamo favoriti avendo
vinto le prime gare (Bilbao, Rally CS ecc.)”.

Dopo la classifica definitiva del 4 Regioni cosa successe?
“Biasion, a denti stretti e malvolentieri accettò di farci passare al secondo posto, ma Tiziano Siviero la prese molto peggio e si lamentò subito con la Opel poi, finita la gara, anche pubblicamente a mezzo stampa e TV! Quando a Roma giunsero queste pubbliche ed inopportune lamentele la dirigenza Opel, per punirlo, decise di sospendere Siviero dalla partecipazione al prossimo Rally della Lana: Biasion avrebbe corso con me, visto che ero libero poiché il Rally della Lana non era valido per l’Europeo ed io e Tony non vi
avremmo partecipato”.

Purtroppo quando si corre per una squadra ufficiale come era allora la Opel/Conrero, bisogna anche accettare gli ordini di scuderia, sempre esistiti, così il Dottore Cesare Martinelli, direttore marketing e grande appassionato e Amilcare Ballestrieri, direttore sportivo, comunicarono ufficialmente a Siviero che, per comportamento lesivo alla immagine della Opel, al successivo Rally della Lana sarebbe stato sostituito da Rudy.
“Il Rally Lana non faceva parte del campionato europeo e per me, quel periodo, sarebbe dovuto essere una breve ma meritata vacanza invece…”

Invece?
“Ballestrieri mi chiamò e mi disse che avrei dovuto correre io con Biasion al Rally della Lana al posto di Siviero che era in punizione: io risposi subito di no, perché non mi sembrava giusto per motivi di lealtà e solidarietà nei confronti di un collega di squadra che stimavo e che qualora Miki avesse vinto il titolo, Siviero, senza quei punti non avrebbe potuto vincerlo! Siccome io ho sempre corso pulito e corretto, mi misi subito d’accordo con Penariol, l’altro navigatore Opel, che né io né lui avremmo accettato di sostituire Siviero, per costringere la Opel a tornare sulle sue decisioni e riabilitarlo. Ballestrieri, dispiaciuto per il mio rifiuto mi disse che l’avrebbe chiesto a Penariol e io gli risposi che neanche lui avrebbe accettato perché contrario a questa decisione, come fra noi convenuto! Un paio di giorni dopo la nostra telefonata, mi richiamò Amilcare, con il quale nel 1977 avevo disputato una intera stagione come navigatore ma, soprattutto, ero da sempre, e lo sono tuttora, legato a lui da un forte e sincero rapporto di amicizia, per avvertirmi che, se avessi rifiutato ancora , con Biasion avrebbe corso Penariol, disattendendo così il nostro patto. Ci rimasi male e quando Amilcare me lo chiese per l’ultima volta, mi sentii tradito ed accettai obtorto collo”.

Arriviamo al Lana cosa accadde?                                                                                          “Visto che, come detto sopra, essendo libero da impegni con Tony, avevo già programmato una vacanza con la famiglia, a Biella portai anche loro: mia moglie Teresa ed i miei figli Simona e Christian i quali, quando videro Miki cosi giovane e pallidissimo, lo soprannominarono subito “cipria” e mi chiesero come mai avrei dovuto navigare un pilota così giovane ed apparentemente tranquillo. Poi la gara: nonostante un diluvio universale, mai più visto in vita mia, che scaricò una quantità impressionante di acqua in pochi attimi, trasformando le strade in autentici torrenti nei quali le vetture quasi sparivano, la prima tappa andò bene e la concludemmo al comando, seguiti dalla Ferrari 308 Gtb di Tognana. Poi nell’intervallo fra la prima e la seconda tappa, il tempo cambiò radicalmente e la strada si asciugò, per cui fin dall’inizio della seconda tappa la più potente Ferrari cominciò a rimontare: in ogni prova ci recuperava 10″/15″ fino alla partenza dell’ultima PS “Romanina” dove si presentò al comando della classifica con 1’13” di vantaggio su di noi!”

E cosa successe a Tognana nell’ultima e decisiva, prova speciale?
“Successe che, pur essendo per noi impossibile rimontare, facemmo ugualmente una prova direi perfetta come tutte le altre del Rally perché, fin da subito, con Biasion non ebbi mai alcun problema, né durante le ricognizioni, né in gara. Finita la prova, ci fermammo dopo il controllo stop per aspettare Tonino Tognana e festeggiare con lui la sua vittoria, era normale farlo. Passò il primo minuto e Tognana non solo non arrivava ma non si sentiva neppure il potente rombo della Ferrari, passò anche il secondo minuto ed allora iniziai a fare delle valutazioni fino a quando dopo circa 3 minuti arrivò l’Opel Ascona 400 di Dario Cerrato e ci confermò che Tognana era fermo contro un ponte. Arrivò così la prima vittoria importante di Miki Biasion, con me al suo fianco! Gioii per la vittoria ma non più di tanto, dispiaciuto per Tognana che aveva perso la gara nell’ultima prova ed in quel modo”.

Poi avete saputo del motivo dell’uscita di Tonino Tognana?
“La Ferrari 308 Gtb aveva ruote posteriori e carreggiata più larghe dell’anteriore e lui i precedenti passaggi su quel ponte li aveva effettuati a grande velocità per cui entrava con il muso lambendo lo spigolo poi accelerava e grazie alla velocità, il posteriore derapava permettendo il passaggio anche al posteriore, sempre comunque a qualche centimetro dal suddetto spigolo. In quell’ultima speciale, con un vantaggio di oltre un minuto su di noi, affrontò quella curva più lentamente, il posteriore non derapò e prese in pieno lo spigolo con la ruota dietro, quasi staccandola. Sul podio dedicai quella vittoria a Tonino Tognana”.

Come guidava quel giovane Biasion?
“Guidava in maniera differente. “Tony” e “Lucky”, con cui correvo in quel periodo, sfruttavano la sede stradale all’80% quindi in uscita non facevano scorrere l’auto fino al limite della carreggiata facendo fare alle gomme un piccolo attrito quando forzavano il rientro. Biasion invece sfruttava il 100% della sede stradale ovvero preparava la traiettoria molto prima e, sui rettilinei precedenti la curva, si portava gradualmente dal lato opposto della curva, poi chiudeva tenendo decisamente la corda quindi usciva lasciando correre la macchina fino al limite dell’asfalto. Come modo di guidare sembrava potesse andare meno forte, ma sfruttando tutta la strada e lasciando correre la macchina sia in entrata che in uscita, anche se recuperava un decimo a curva a fine speciale significava qualche secondo in meno”.

La prima storica vittoria di Biasion è arrivata con “Rudy” in maniera fortuita e strana…ora sapete come si svolsero i fatti.

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