Bacchelli-Rossetti in azione

Oggi ci occupiamo di Fulvio Bacchelli, pilota ufficiale Fiat a metà degli anni “70, uno delle giovani promesse del dopo-Munari del rallysmo italiano. Il pilota di Trieste è il più giovane italiano ad aver vinto una gara del WRC, aveva 26 anni, 2 mesi e 10 giorni, ed occupa la decima posizione di tutti i tempi, battuto di soli due giorni dal belga Neuville al Montecarlo in questo 2020.

Bacchelli debutta su Mini Cooper al Rally Alpi Orientali del 1970 , ritirandosi per noie elettriche.

“La mia carriera è molto semplice, il debutto sulla Mini Cooper e con quella vettura ci corro nel 1970, per conto mio, senza scuderie, poi con il Lloyd Adriatico nel 1971 e 1972 sulla Porsche e nel 1973 sulla Fiat 124 Spider, da li in poi con la Fiat ufficiale”.

Fulvio si mette in luce con la Porsche 911, quando nel 1972 inizia a vincere gare celebri. Si impone al Due Valli, Valli Canavesane, Prealpi Venete e Carso.

Nel 1974 la sua prima stagione ufficiale in Fiat e la fortuna di aver provato, e gareggiato, con il prototipo della Fiat X1/9.

Sei tra i pochi piloti ad aver usato in gara la Fiat X1/9 ma era superiore alla 131 Abarth, che poi ne prese il posto?

“Si la Fiat X1/9 era molto più veloce della 131 Abarth, a mio parere anche più performante della stessa Lancia Stratos”.

Ma questa vettura, che ricorda un auto da pista, come si comportava su terra?

“Andava benissimo anche su terra. La mia prima vittoria su questa vettura fu all’Alpi Orientali, gara sterrata, ed era una vettura ai primi passi. Poi feci un Tour de France con Sodano, ma condividendo la guida con  Barbasio ed infine vinsi ancora al 100.000 Trabucchi. Poi è stato bloccato il programma, un peccato perchè la macchina andava forte”.

Hai contribuito allo sviluppo della X1/9 o della Fiat 131 Abarth?

“Lo sviluppo di tutte le vetture Fiat era affidato a Giorgio Pianta, lui faceva un assetto per rendere la macchina più veloce possibile. Noi potevamo fare alcune regolazioni in base alle varie tipologie di gara. Ad esempio al Marocco contribuivamo essendo gare lunghe dove potevamo dare buone indicazioni”.

Oltre all’avventura X1/9 ti sei fatto le ossa con due anni sulla Fiat 124 Abarth?

“Prima gara San Marino 1974, c’era la neve ed è una di quelle gare in cui mi sono divertito maggiormente, ci fu la vittoria al San Martino di Castrozza. L’annata finisce con il 6° posto in Corsica. Nel 1975 la vittoria al Zlatni Piassatzi in Bulgaria, gara valida per l’europeo”.

Poi c’erano gare dure, come il Marocco, come le affrontavate?

“In Marocco c’era una prova di 800 km e pensate a cosa poteva essere provarla.  Durante le ricognizioni usavamo una Fiat Campagnola. Facendo le dovute proporzioni, si provava insieme al team ed ai compagni, se una gara tradizionale di 20/30 ci si trovava ogni 5 km per fare il punto della situazione, in Marocco ci si trovava ogni 50 km”.

A fine 1975 un debutto importante, quello sulla Fiat 131 Abarth in una gara titolata al Valli Piacentine a fine stagione, come andò?

“Fu una vittoria al debutto, è filato tutto liscio ed ho vinto. La gara era viscida, ricordo pezzi ghiacciati e parti sterrate. Sull’asfalto era una lotta con il compagno di squadra Maurizio Verini, sulla terra andavo forte e riuscivo a fare la differenza”.

Com’era la 131, era faticosa da guidare?

“Probabilmente in quegli anni si correva tanto e l’età aiutava. Io non ho mai avuto problemi di affaticamento nemmeno sull’asfalto, sulla terra era ancora più facile da guidare”.

Mai pensato alla Lancia?

“Il mio sogno era guidare una Stratos e stavo per entrare in Lancia. Con il Tour de France con Sodano si era parlato di questa possibilità ed era quasi tutto definito, poi decisi di restare in Fiat. Non fu una scelta di riconoscenza ma in Fiat mi sentivo coccolato e non c’era tutta la politica che regnava n Lancia, poi si unirono e forse pagai quella scelta”.

Comunque il sogno di correre sulla Stratos l’hai esaudito al Giro d’Italia 1977 e poi Montecarlo 1978 e 1979?

“Mi dissero di fare il Montecarlo del 1978, qualcuno mi disse – Bacchelli vinca tutte le prove del Montecarlo che vuole ma il Rally deve vincerlo una 131 Abarth – partii bene all’inizio ma poi successe qualcosa…”.

Nel 1977 la vittoria in una gara del WRC, in Nuova Zelanda, ecco l’articolo dell’evento e poco dopo realizza il sogno di usare la Stratos in gara al Giro d’Italia.

Nonostante i soli 26 anni, e la vittoria di una gara mondiale, il gruppo Fiat/Lancia abbandona Fulvio, il pilota friulano correrà ancora, sporadicamente, riuscendo a vincere un Monza nel 1987 sulla Lancia 037.

 

 

 

 

 

 

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