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Il Rally di Turchia avrà un’edizione in tono minore. La gara sulla penisola anatolica vedrà al via solo 26 equipaggi ma soprattutto, per la prima volta da quando esiste il mondiale Rally, una gara senza pubblico.
Il periodo pandemico, non ancora sconfitto, ha portato questa amara decisione, ad essere realisti è già molto poter vedere disputata la gara.
La Turchia non sarà fortunata come il Rally Estonia, che avrà un pubblico contingentato, e agli amanti della disciplina toccherà anche vedere un Rally WRC a “porte chiuse”.
Come detto anche il parco macchine è al minimo sindacabile con 26 auto in totale suddivise in: 10 WRC e 16 R5.
Note le formazioni con la Toyota Yaris che schiera: Ogier-Ingrassia, Evans-Martin e Rovanpera-Halttunen, il team giapponese vedrà contrapposti i rivali coreani della Hyundai i20, che controbatteranno con 4 vetture: Neuville-Gilsoul, Tanak-Jarveoja, Loeb-Elena ed il cliente Loubet-Landais. Infine la Ford Fiesta con: Lappi-Ferm, Suninen-Lehtinen e Greensmith-Edmondson.
Povera anche la categoria R% dove i protagonisti maggiori saranno: Pontus Tidemand (Skoda Fabia Evo), Adrien Fourmaux e Jan Solans (Ford Fiesta Evo), Marco Bulacia (Citroen C3) e ancora le Skoda di Brynildsen e Kajetanowicz.
Presenti anche gli italiani. Con la nuova Ford Fiesta Evo “Pedro”- Baldaccini mentre sulla Ford Fiesta il copilota Giovanni Bernacchini che detterà le note a Nasser Al-Attiyah, cugino e omonimo del vincitori della Dakar del 2011, 2015 e 2019.
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