photo by dakar.com

Ci avviciniamo sempre di più alla fine della corsa. I piloti non hanno più molti chilometri per macinare minuti preziosi. Dopo la seconda parte di Marathon di ieri, arriva quest’oggi il secondo anello della gara; la partenza e l’arrivo sono fissati a Neom con 465km di speciale da coprire e ulteriori 109km di trasferimento per raggiungere l’inizio del tratto cronometrato. Una grande varietà di terreni caratterizza questa nona tappa, con tratti molto veloci e sabbiosi in cui bisogna valutare bene la dose di gas necessaria facendola diventare, di fatto, la tappa più dura del rally. Anche oggi grandi colpi di scena sia tra le moto e le auto.

AUTO – PETERHANSEL AVANZA, SAINZ ARRANCA – Stèphane Peterhansel sembra un tutt’uno con il proprio Mini del team X-Raid, spingendo forte ma tuttavia conscio dei rischi. Mantiene il controllo, dopo aver ingaggiato una battaglia con Serradori che però deve abbandonare dopo un problema riscontrato al suo Century. Una Dakar davvero sfortunata per il francese. Mr. Dakar vince così la tappa, con 12′ secchi sul diretto avversario Nasser Al-Attiyah che oggi fora ben due gomme ma a bordo del suo Hilux si trova solo una gomma di scorta. Anche Carlos Sainz quest’oggi è baciato dalla sfortuna; con ben oltre 30′ da recuperare per arrivare a ridosso dei primi, fora una gomma ma il problema principale si manifesta diversi chilometri dopo. El-Matador è costretto a fermarsi e cercare di riparare i freni della sua Mini. Perde oltre 20′. Mai dire mai, ma sembra che lo spagnolo debba piegarsi al potere del veterano e compagno di squadra. Exploit positivo invece per De Villiers, che porta il Toyota proprio alle spalle di Al-Attiyah per 19″ e a seguirlo uno sfortunato Al-Rajhi che cerca in questi ultimi frangenti di portare a casa buoni risultati. Nani Roma arriva 10°, mantenendo così il BRX in top-ten, preceduto da Vanagas con l’ennesimo Hilux e dalla coppia su Peugeot, Despres / Al-Qassimi, che chiudono rispettivamente 7° e 8°. Nella generale è Stèphane Peterhansel a gioire, allungando su Nasser Al-Attiyah con un vantaggio di 17’50”; la gara non è ancora terminata e come sappiamo nel deserto può succedere qualsiasi cosa. Terzo, stabile, Carlos Sainz il cui ritardo è salito vertiginosamente a 1h02′ seguito poi da Przygonski per 1h14′. Nani Roma può ancora aspirare alla medaglia di legno, essendo a solo 30′ dal pilota polacco mentre la Peugeot di Al-Qassimi è ben più distante al 6° posto.

MOTO – HONDA IN CONTROLLO. KTM AFFONDA – Benavides a tutto gas. L’argentino completa la tripletta Honda di oggi piazzandosi davanti a tutti, per 1’18” sui compagni Brabec (2°) e Cornejo Florimo (3°). Sunderland è in 4^ piazza con 10’11” dalla vetta e l’unica KTM con ancora una speranza per contrastare lo strapotere Honda. Toby Price cade rovinosamente ed è costretto al ritiro; è stato portato all’ospedale di Tabuk per degli accertamenti. Caduta anche per Luciano Benavides, che dopo essere passato terzo nel way point del km 239, perde il controllo della sua Husqvarna fratturandosi una spalla. Nella generale mantiene il comando Cornejo Florimo con 11′ su Benavides. Terzo Sunderland con 14′ dall’avversario cileno; mancano ancora tre tappe e può ancora tutto ribaltarsi. A chiudere la top-five ci pensano Brabec e Barreda Bort, circondando il pilota KTM con le loro Honda.

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