Kalle Rovanpera a 22 anni ed un giorno è il più giovane campione del mondo Rally. Un titolo mondiale meritatissimo frutto di una serie di vittorie impressionanti: Svezia, Croazia, Portogallo, Safari, Estonia e Nuova Zelanda. Ha vinto su ogni superficie, ha vinto in giro per il mondo, assolutamente il più meritevole, un campione indiscutibile.

Loeb, Ogier, il nostro Biasion e Burns, giusto per fare alcuni nomi, vinsero il titolo quando avevano 30 anni, sono pochi quelli che riuscirono prima di questa età, Kalle ha portato questo limite veramente in basso e potrebbe battere molti altri record negli anni a venire.

Aveva bisogno di solo 8 punti per vincere il titolo in Nuova Zelanda, ha fatto quello che gli riesce meglio, ha vinto la gara.

Dobbiamo anche considerare che per quasi tutta la stagione partiva dalla prima posizione sulle gare sterrate, uno svantaggio non da poco.

Con Rovanpera vince anche Jonne Halttunen e la nuova Toyota GR Yaris Rally1, non sappiamo se Toyota sia la vettura migliore ma in un quadro generale è sembrata: veloce, affidabile e con equipaggi vincenti, un tris di componenti che sono mancati agli avversari. La Hyundai infatti è mancata di affidabilità e risultati nella parte iniziale della stagione, alla Ford M-Sport sono mancati gli equipaggi.

Per quanto riguarda il Nuova Zelanda, ha vinto Kalle Rovanpera, precedendo Sebastien Ogier, suo compagno di squadra nelle vesti di scudiero e terzo Ott Tanak, ancora una volta superiore a Thierry Neuville, quarto e Oliver Solberg, quinto assoluto.

Nel WRC2 ha dominato la Hyundai di Hayden Paddon su Kajetan Kajetanowiz (Skoda) ed il locale Van Gisbergen (Skoda), rispettivamente sesto, ottavo e nono.

In settima posizione gli italiani Bertelli-Granai, al debutto sulla Ford Puma Rally 1 e decimo il neozelandese Bates (Skoda).

Ora il mondiale si sposterà in Spagna, al Rally Catalunya, dove saremo presenti ed infine, e diremmo finalmente, in Giappone, dove Toyota potrà festeggiare questo poker di vittorie iniziato nel 2019 con Tanak, poi la doppietta di Ogier ed infine la consacrazione di Rovanpera.

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