Il Rally è solitamente fonte di esperimenti per le case automobilistiche, che usano la nostra disciplina per testare nuovi materiali da introdurre, successivamente, sul mercato. Sono molte le innovazioni rallystiche successivamente trasportate nell’ambito commerciale, una su tutte fu il riscaldamento all’interno dell’auto, adottato durante le prime edizioni del Rallye Montecarlo.
Quello che ci pare strano, che nel Rally manca ancora totalmente, è la presenza di veicoli ibridi o comunque legati all’elettrico.
Se ci pensiamo l’ormai “vecchio” sistema KERS della F1, le annuali vittorie di auto ibride alla 24 ore di Le Mans, le gare di formula E in tutto il continente e per finire la vittoria, completamente elettrica di VW alla mitica Pikes Peak americana, dovrebbe far capire ai Rally che qualcosa in tal senso va fatto.
Quando entrò Toyota nei Rally fummo in molti ad associare il marchio nipponico alla loro passione per l’ibrido, ciò non avvenne, in quanto nei Rally le vetture ibride non possono correre a differenza di altri combustibili difficilmente utilizzati, basti pensare al Diesel.
Nei piani alti delle commissioni WRC qualcuno l’ha sussurrato “non possiamo ignorare l’ibrido” e si potrebbe pensare che già in questa stagione qualcosa di regolamentare possa essere discusso.

Il pericoloso aumento delle emissioni di carbonio, abbinato alla maggiore efficienza energetica sta accelerando l’accettazione dei veicoli elettrici a livello globale. Inoltre molti governi stanno spingendo in tal senso il mercato automobilistico in generale. Ecco alcuni esempi:
1. La Norvegia ha aperto le danze impegnandosi a porre fine alla vendita di veicoli a benzina e diesel entro il 2025, seguita dall’India entro il 2030 e da Gran Bretagna e Francia entro il 2040.
2. Il programma di veicoli a emissioni zero della California è una politica che dovrebbe sostenere una maggiore domanda di vetture elettriche negli Stati Uniti.
3. Il governo cinese ha emesso un mandato per i “veicoli a energia nuova” che entra in vigore quest’anno e che impone al settore dell’auto requisiti minimi di produzione di vetture elettriche, con una certa flessibilità offerta tramite un meccanismo di negoziazione di crediti.

Al netto di queste considerazioni non vediamo alcun futuro rallystico senza, almeno, l’ibrido o l’accettazione di veicoli meno inquinanti. Tra qualche hanno la disciplina rallystica potrebbe essere stravolta, meglio iniziare a pensarci, non trovate?

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