Non solo questa volta Gil Calleri è soddisfatto ma lo troviamo felice e rilassato, anche se la stanchezza organizzativa si fa sentire: “Tra Rally e trasloco mi ci vorrebbe una bella vacanza”. Una gara che è filata via liscia, nessuna prova annullata, nonostante il brivido sulla prima prova: “Ecco ci risiamo”, immaginiamo abbia pensato così Calleri ed il comitato organizzativo della Cinzano Rally, quando un abitante locale, estraneo al Rally, si è rotto la tibia nel saltare un piccolo fossato.

“Eravamo a pochi minuti della prima prova quando una persona che abitava nella parte finale del tratto cronometrato della prova di Igliano si è fatta male. Per fortuna c’era Fabio Carosso come apripista, che era in quella zona, ed i soli 7′ l’ambulanza è intervenuta e avendo doppi i soccorsi il ritardo è stato minimo e recuperabile. Poi è filato tutto liscio, abbiamo speso tanto in sicurezza e volontari” dice Gil Calleri, risultato: nessuna prova annullata. “Abbiamo imparato dai nostri errori degli anni precedenti (anche se non tutti sono imputabili alla Cinzano Rally n.d.r.) quando fai un percorso per 120 auto e poi ne hai di più al via. Quest’anno abbiamo ragionato su come disegnare le prove e recuperare eventuali ritardi ma anche come far ripartire le prove nel caso ci fossero stati problemi, abbiamo messo alcuni antitaglio per tutelare la strada e chi partiva nelle retrovie, e come detto tutte le ambulanze erano doppie”.

Una gara che ha rischiato di non essere disputata in questo 2020?

“Eravamo decisi a non fare la gara. Avevamo programmato una riunione l’8/9 Marzo, pochi giorni prima della chiusura totale di quasi tutte le attività e avevamo deciso di lasciar perdere, anche se ufficialmente non era il momento di comunicare le nostre decisioni. La gara era ad Agosto e ci siamo presi del tempo, siamo anche stati fortunati”.

Decisiva la Regione Piemonte e Andrea Adamo?

“Il governatore Alberto Cirio, ed il suo vice Fabio Carosso volevano che il primo evento sportivo piemontese, di una certa rilevanza, fosse il Rally di Alba. Probabilmente avevano dati sulla situazione a noi ignoti ma era giusto far ripartire le attività commerciali. Il 1° Giugno mi arriva una telefonata dal Presidente della regione Piemonte “Come non fate il Rally? Vedrai che per Agosto la situazione cambia e avrai il nostro appoggio”. A Noi, sinceramente, dispiaceva non poter organizzare la gara dopo l’ottima edizione 2019 ma avevamo delle ansie riguardo i permessi, legate alla questura e prefettura ma con la Regione al nostro fianco abbiamo deciso di organizzare. Con Andrea Adamo ci sentiamo spesso, e verso Aprile/Maggio con la situazione che migliorava ci disse:”Se fate il Rally porto Dani Sordo con la i20 WRC Plus e un’altra auto”.

Sappiamo tutti com’è finita, l’annullamento del Finlandia (e relativi test) apre uno spiraglio su ulteriori piloti WRC disponibili con Sordo dirottato sulla i20 R5 e addirittura Tanak e Neuville sulle vetture plus, insomma il massimo!

Pubblico si, pubblico no, immaginiamo le richieste che vi sono pervenute (anche la nostra redazione è stata tempestata di domande). Cosa ne pensi e come vi siete comportati?

“Sono stato favorevolmente impressionato dal pubblico, era bene distribuito, dove c’era gente avevano tutti la mascherina, abbiamo seguito tutti i protocolli e decreti e devo dire che non avevamo alcun titolo per poter mandar via la gente da terreni e proprietà non nostre. Dunque abbiamo chiuso  i parchi assistenza, riordini, partenza e arrivo e mascherina per i piloti. Una cosa sono i protocolli, un’altra la legge e fin dove poter agire”.

Nel vostro territorio, almeno per un breve periodo è tornato turismo ed economia?

“Abbiamo coinvolto la Langa, Cherasco ed in parte Torino per poter fare che la gente venisse (ricordiamo che se c’era il dubbio sulle prove speciali il Rally vive anche di noleggi, di amici, curiosi che comunque potevano vedere le auto anche solo dopo la partenza n.d.r.), serviva un momento di spensieratezza, anche psicologica, non solo per il pubblico ma anche per noi organizzatori. Crediamo di aver regalato emozioni alla gente e per potere assistere alla gara, non tralasciando l’impatto sull’economia locale della zona”.

Quando ti sei accorto che il Rally Alba avrebbe avuto il successo dell’anno prima?

” Immediata. Avevo buone sensazioni ma non pensavo così. Il primo giorno sono arrivate 80 iscrizioni al secondo giorno eravamo a 130 iscritti, poi grazie alla proroga concessa siamo arrivati a 140. Noi non potevamo avere più di 160 auto da poter gestire abbiamo sentito tutti, molti erano indecisi, poi c’era anche il problema del noleggio ma per fortuna non abbiamo dovuto far alcun sorteggio. Alcuni hanno rinunciato, altri indecisi si sono tolti”.

Le scorse due edizioni c’erano state prove annullate e quelli che partivano dietro erano scontenti, le critiche sono ben accette se costruttive?

“Io cerco sempre di capire chi mi fa una critica. Le accetto se un equipaggio fa metà gara e devo far si che ciò non accada più. Poi ci sono critiche che non accetto, tipo quello fatte  da una minoranza di noleggiatori. Grazie alla nostra gara hanno lavorato ma le pretese di pass e area maggiori di posizionamento non sono ammissibili. Dovrebbero ringraziarci, pagarci un caffè e non fare critiche di questo tipo ed avere solo pretese”.

Quest’anno non hai detto “Questa è l’ultima edizione”, ti sentiamo più tranquillo.

“Negli anni scorsi c’erano problemi legati alla sicurezza, vigilanza, prefettura e questura. Quest’anno ci hanno aiutato in maniera totale , togliendoci molti pensieri e responsabilità e iter burocratici”

Finiamo con i ringraziamenti

“Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ed il suo vice Fabio Carosso (rallysta n.d.r.), prefettura e questura sono stati fondamentali, tutti i sindaci della Langa, Alba e Cherasco, Massimiliano Fissore, direttore generale di B.R.C., fin dal primo anno al nostro fianco e tutti i partner che, ancora una volta, hanno creduto in Noi in un anno difficile, non per ultimo Andrea Adamo, la persona che ha reso possibile questo sogno”.

 

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