Il Rallye più famoso del mondo, più prestigioso, più iconico, soffre. Ma non si tratta del solo Rally si tratta dell’intero campionato del mondo WRC, che da imitatore di stupide regole (per accontentare tutti) si ritrova con pochi equipaggi, pochissimo interesse e, probabilmente, anche meno pubblico (almeno a leggere sui social).

Un record negativo sono le sole 8 auto della classe regina, non era mai successo in questa gara, nemmeno quando furono cambiati radicalmente i regolamenti (1987 con le gruppo A e 2017 con le plus, ma nemmeno nel 1997 con le WRC che però erano in classe A8) e nemmeno quando non aveva la validità mondiale.

Se vogliamo essere catastrofici possiamo anche aggiungere che non ci sarà al via il campione del mondo in carica Kalle Rovanpera, e solo 3 vincitori di questa gara (Ogier e Neuville), che diventano 2 se togliamo Bouffier che vinse un’edizione non iridata. Inoltre se delle 8 Rally 1 ibride, non c’è alcun pilota privato.

Gli unici spunti di interesse sembrerebbero essere i record di Ogier, che vuole cogliere il suo decimo successo ed il debutto ufficiale delle 4 Gr Yaris Rally 2.

La presenza di Ogier, potrebbe anche far “accontentare” i suoi avversari, infatti il francese non correrà l’intero mondiale ed una sua eventuale vittoria non stravolgerebbe le tattiche di chi il mondiale lo vorrà conquistare (Evans, Neuville e Tanak).

Un WRC che soffre tremendamente, la nuova attribuzione di punteggi sembra aver peggiorato le cose, con il rischio di allontanare il pubblico che non avrà l’immediatezza della classifica, inoltre chi vincerà il Rally potrebbe avere meno punti di chi invece punta a Power Stage e ultima tappa, una situazione assurda che speriamo non si verifichi.

Insomma un Rallye di Monte-Carlo che sta perdendo il suo fascino, la gara che tutti attendevano con entusiasmo, per vedere le novità che abitualmente proponeva il WRC, sembra interessare meno del solito…..e se il Monte-Carlo soffre possiamo immaginare gli altri Rally

 

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