Arriva una bella notizia dalla Francia che riguarda i colori azzurri, il sanremese Luca Bova è campione di Francia nel gruppo N, grazie ai punti acquisiti con l’arrivo al recente Rallye du Var a bordo della Renault 5 Gt.

L’annata 2019 è stata avara di sorprese italiane all’estero, dopo la bella vittoria nel WRC2 del savonese Fabio Andolfi al Tour de Corse, non abbiamo assistito a grandi “exploit”, allora ben venga questo titolo assoluto nei Rally storici di Luca Bova, arrivato e non inizialmente programmato.

Abbiamo interpellato il ligure su questa stagione e bella vittoria e con lui abbiamo scoperto nuove possibilità di divertimento.

Ciao Luca e complimenti per il titolo vinto, la nostra prima domanda è: come nasce l’idea di fare il campionato francese storico?

“Grazie. Tutto nasce da una gara test in vista del Sanremo, il Rallye de Grasse, Fleurs & Parfums, insieme a Marco Rosin portiamo la nostra Peugeot 309 al 4° posto nel campionato francese storico e la vittoria in gr.N, dopo il Sanremo, decidiamo di fare l’Antibes gara comunque abbastanza comoda per un ligure, purtroppo siamo costretti al ritiro. L’avventura prosegue con il Vins Macon ed Emanuele Mischi alle note, anche li non vediamo il traguardo. Nel frattempo passiamo dalla Peugeot 309 alla Renault 5 GT che usiamo al Monti savonesi per la prima volta, proprio in vista del Var, gara per noi decisiva. La vittoria nel gruppo N al Var, con alle note Giuliano Baixin,  ci consegna questo titolo. Peccato per il doppio ritiro con quegli arrivi saremmo arrivati 4° assoluti nel quarto raggruppamento”.

Dunque un campionato che hai deciso di correre durante la stagione e non programmato sin da inizio anno?

“Inizialmente non era in programma. Poi invece, nonostante molte difficoltà, mancanza di fondi, ecc. e cambio auto, poi lo abbiamo messo nel mirino. Se non era per il punteggio anche io non so se avrei terminato il Var”.

Cosa ne pensi dei Rally storici francesi e le differenze tra le gare transalpine e quelle italiane?

“Ci sono più vantaggi, ad esempio: avere la possibilità di prendere parte a rally con chilometraggi di prove importanti, talvolta superiori a 180 km con costi di iscrizione nettamente inferiori, prove speciali che difficilmente vengono sospese, verifiche rapide, parco assistenza gestito in maniera ordinata garantendo i giusti spazi a tutti i concorrenti, tempi di settore che consentono di affrontare i trasferimenti rispettando il codice della strada. Unica nota negativa il ridotto numero di commissari sulle prove speciali che, in caso di necessità o incidente, potrebbero tardare l’intervento dei mezzi di soccorso”.

Com’ e’ andata al Var?  Un tuo giudizio sulla tua gara e sulla gestione organizzativa dopo il problema alluvionale.

“Per me è stata una avventura sono riuscito a trovare un navigatore solo all’ultimo (Giuliano Baixin), stesura note e un passaggio di controllo, senza assistenza, solo un amico con le taniche per la benzina. Le prestazioni ne hanno risentito ma mi sono divertito nonostante la gara molto complicata per le condizioni meteo.

Gli organizzatori hanno fatto quello che hanno potuto, in Italia sarebbe stata annullata ancora prima della partenza per via dell’allerta rossa, fortunatamente è andato tutto bene, però il Sabato, dopo la prima prova di Gonfaron, gli organizzatori sono andati un pò in confusione a mio parere. La seconda prova è stata annullata causa allagamento e a noi storiche ci hanno mandato ad inizio ps 3 tramite un percorso non previsto dal radar e con la strada che costeggiava un fiume che, in alcuni tratti, stava esondando”.

Video di Giuliano Baixin, trasferimento ps 1-3

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