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Sembrava una gara semplice, per chi ha assistito al 4° Giro dei Monti Savonesi storico, con gli oltrepadani Matteo Musti e Claudio Biglieri (Porsche 911 RS) dominatori delle prime due prove speciali del Sabato sera.

22 i secondi di vantaggio dopo la prima prova speciale, quasi 40″ dopo la ripetizione, con il pubblico e gli addetti ai lavori oramai sicuri della loro vittoria. Ma le gare sono imprevedibili e Matteo Musti ne sa qualcosa. Il pilota di Voghera era arrivato per testare la vettura in vista del prossimo impegno a “La Grande Corsa” di Chieri.

Il sole splende su Albenga, nonostante le temperature in calo, e va di scena già al Sabato pomeriggio l’edizione #4 del Giro dei Monti Savonesi, in versione storica. Ad essere precisi è la terza volta che si corre perchè nel 2020 la gara fu fermata dalla pandemia, ora tutto è alle spalle e alle 15:30 da Albenga si parte per una prova speciale oramai celebre e fatta in varie versioni, non solo al Monti Savonesi ma anche in diverse Ronde e Rallysprint (Albenga/Andora/Val Merula). Questa volta si parte da fuori l’abitato di Caso, si risale per pochi chilometri la strada, poi a Moglie una svolta a destra ed il falsopiano, dopo 10 km di prova poco prima di San Damiano. Oltre a Musti, protagonista e vincitore di entrambe le prove, troviamo anche piccole vetture, ben guidate, che si mettono dietro le più potenti Porsche e Subaru, protagonisti Vigo (con una stupenda Peugeot 309 Gti) 3° tempo su PS1, Gandolfo (Fiat 127 Sport) 4°, De Micheli (Opel Corsa /Clacson) 5° e Prina Mello (BMW 2002) 6°. Sfortuna per la Toyota Celica ST 165 di Sergio Mano che di ferma a poche centinaia di metri dal fine prove e riparte dopo parecchi minuti.

Dopo il riordino a Bastia si ripete la prova, questa volta con il buio, prova in ritardo per recuperare alcune vetture ferme sul percorso. Dopo l’attesa, Sergio Mano (Toyota), si ferma poco dopo la linea di partenza, in questa tornata grande protagonista il piacentino Bottazzi (Opel Corsa) 2° in prova, De Micheli (4°) e la VW Golf di Amerio è 6°.

Il giorno seguente si partirà in ordine di classifica: Musti, Sordi (Porsche 911 SC RS), Vigo, De Micheli ,  Tirone (Porsche 911), Rossi (Subaru Legacy), rimasto senza interfono sulla prima prova, Bottazzi, Gandolfo, Amerio e Prina Mello.

Nella giornata odierna, due prove mitiche da ripetere tre volte: Scravaion e Melogno.

Ed il primo giro è decisivo per la zona alta della classifica. Musti-Biglieri hanno problemi sullo Scravaion, perdono oltre 1′ e scivolano sesti assoluti, però la gara si compromette sui 7 km del Melogno, quando si fermano in prova e perdono 3′ non più recuperabili.

Sullo Scravaion inizia la rimonta di Maurizio Rossi, con Genovese, che fa volare la Subaru Legacy di Balletti e vince la battaglia con il vogherese Ermanno Sordi, navigato da Maurizio Barone.

Sul Melogno si rivedono Mano-Carlevero, ripartiti con il superrally, che battono Rossi di soli 8 decimi. Dopo 4 prove Sordi (Porsche) conserva solo 3″5 su Rossi (Subaru) e 18″ su uno straordinario Manuel De Micheli (Opel Corsa).

Matteo Musti risolve il problema e vincerà tutte le 4 prove rimanenti e contemporaneamente Maurizio Rossi si porterà al comando della gara sino alla fine.

Il sorpasso nella classifica assoluta avviene sul Colle Scravaion 2, Rossi è secondo dietro Musti ma rifila 8″9 a Sordi. Le prove sono veloci e le potenti Porsche e Subaru riescono a dettare legge e le “piccoline” faticano ad infilarsi in top ten. In questi frangenti scalpitano le due Opel Kadett Gte di Pastrone e Migliore che recuperano posizioni, bene anche la Porsche 924 Gts di Lanfranchini.

Il podio finale dice: Rossi-Genovese (Legacy), Sordi-Barone (Porsche 911) e Tirone-Torricelli (Porsche 911).

Ritiro per Vigo su Scravaion 2 e per Matteo Musti a fine gara. 47 gli equipaggi che hanno concluso la gara.

Squalificate, per gomme non conformi, tutte le Opel Corsa giunte al traguardo (cinque).

Assoluta

 

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