Allora c’è del dolo? Viene da chiederselo quando Aci Sport mette mano ai regolamenti cambiandoli, inventandoli o semplicemente apportando piccole modifiche.

Dolo: Nel diritto dell’ordinamento giuridico italiano, il dolo indica, generalmente, la volontà cosciente di una persona di arrecare danno altrui. In questo caso diremmo, anche a se stessa.

Uno di questi cambiamenti riguarda le WRC Plus, ovvero l’ultima generazione delle supercar rallystiche che non possono correre i Rally nel nostro paese. Ne abbiamo preso atto ma sinceramente non vediamo l’utilità di questo provvedimento. Una regola che non andrebbe ad incidere, parliamo di costi, proprio a nessuno.

Nelle ultime stagioni, spesso in tema di sicurezza, si sono apportati cambiamenti (non sempre azzeccati) che hanno fatto lievitare i costi (agli equipaggi ed agli organizzatori) ma la pillola è stata indorata, come abbiamo detto, per salvaguardare la disciplina non importa se le assicurazioni sono raddoppiate  e tra tracking system e decarcerazione i costi sono lievitati. Bene, anzi no male molto male, grazie a tutti questi costi sono diminuiti i tesserati e gli organizzatori hanno bisogno di una bombola d’ossigeno per fare quadrare i propri conti. Evidentemente ciò non frega a nessuno e quando una regola non arreca danni ma solo benefici, viene stoppata senza un nesso logico.

Che fastidio darebbe una WRC Plus in Italia? Vi diamo la risposta, nessuno. Come avete visto anche nei Coppa Italia le hanno rese “trasparenti”, parliamo delle WRC tradizionali, e difatti alcuni piloti che le usavano passeranno sulle più economiche R5.

Per le Plus si poteva fare lo stesso ragionamento. Sono tanti i modi di limitarle.

Le gare: in Italia le WRC hanno grosse limitazioni. Vietate nel CIR, nei nazionali  e nei CRZ che lo scorso anno non erano Coppa Italia (bella anche questa). Dunque ci pare che ha livello di gare siano già fortemente penalizzate.

Punteggi: A differenza del Rally di Monza possiamo far si che chi corra con una WRC: 1) non acquisisca punteggio (in gare dove previsto) 2) Sia trasparente ai fini delle classifiche assolute 3) parta con un ritardo di tempo, una penalizzazione in termine cronometrici 4) com’era originariamente previsto, certi piloti non possono usare queste auto in quanto non abilitati (siamo favorevoli a questa peculiarità).

Organizzatori e Pubblico: li abbiamo unite queste due categorie anche perchè quale organizzatore non vorrebbe una WRC (anche tradizionale) al via? e molti che ci leggono, da bordostradisti che ne dite? Se un team ufficiale (o non) volesse fare una gara test in Italia cosa porterebbe di negativo e quanto di positivo? Non vediamo effetti negativi, basti pensare all’indotto che portano solamente i test segreti, possiamo immaginare se dovesse succedere ad una gara vera e propria. La manifestazione verrebbe automaticamente internazionalizzata. Questo grazie al tam tam mediatico dei social. Vi facciamo un piccolo esempio. Il passaggio spettacolare di Breen al Rally del Ciocco che abbiamo filmato e mandato sui social, quasi in tempo reale, ha visualizzato solo sul social Facebook 1.200.000 persone (dato che abbiamo girato agli organizzatori, che nel frattempo è aumentato). Un filmato visto in tutto il mondo, con la pubblicità che ne può conseguire per gli sponsor personali di un equipaggio o della gara stessa. Un pilota come Ogier, che ha vinto il Lanterna qualche anno fa, sapete che pubblicità potrebbe fare per la gara, di riflesso la federazione, a cui parteciperebbe? Porterebbe un seguito di pubblico, italiano e non, una schiera di giornalisti, i comunicati del team ufficiale che divulgherebbero in ogni angolo del pianeta la notizia. No, di effetti negativi non ne vediamo.

Promozione rallystica: se un promoter volesse promuovere i Rally un articolo del genere non l’avremmo neanche scritto.

Fatto sta che in Francia la federazione francese, che nei propri campionati aveva bandito le Plus (mentre le WRC possono correre sia il campionato francese asfalto sia quello terra) le ha riammesse. Ma perchè questa rapida decisione arrivata in scia al Tour de Corse? Ve lo sveliamo. Un team del WRC ha chiesto espressamente di poter correre in Francia. Evidentemente i test non bastano a certi team che in gara potrebbero avere situazioni e strade differenti rispetto ad un test fatto su pochi chilometri di strada.

Spesso al Rallye du Var si sono viste auto e piloti testare per gare come il Rallye Montecarlo, in altre gare francesi si trovano caratteristiche simili alla Corsica e alla Germania. Insomma non scopriamo niente di nuovo se vediamo delle “plus” prima di un evento WRC in una gara dalle caratteristiche simili.

Già lo scorso anno in giro per l’Europa abbiamo visto gareggiare delle WRC di ultima generazione e quest’anno la situazione è partita in maniera analoga con Bottas e Katsuta nei paesi nordici.

A breve le vedremo anche in Francia, speriamo che sull’onda francese la situazione possa sbloccarsi anche in Italia e si possa copiare in maniera spudorata dai cugini transalpini togliendo questa restrizione.

 

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