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Dopo due finali nazionali di Coppa Italia, il Rally del Lazio debutta nel Trofeo Italiano Rally (T.I.R.) , sicuramente un salto di qualità, anche se la nuova denominazione perde la titolarità di “campionato italiano”. La regia della gara resta la M33 di Max Rendina e come il Rally di Roma Capitale, le ambizioni sono forti, come avrete notato è una delle poche gare che passa sui canali televisivi RAI e Mediaset e sembra proprio seguire le orme della sorella maggiore.
Lungimiranza, investimenti fatti, progetti, coinvolgimento delle istituzioni e del territorio, pubblicità ma anche fatti concreti come la cartellonistica mettono il Rally Lazio-Cassino come gara candidabile al CIAR.
Ma è sostenibile e conveniente avere due gare titolate nella medesima regione? Pare proprio di si, se gli sforzi organizzativi sono svolti da professionisti che lavorano 365 giorni l’anno per “organizzare”. Prima cosa, gare differenziate: il Rally di Roma con base a Fiuggi e prove consolidate e apprezzate anche a livello europeo, con il giovane Rally del Lazio che scende più a Sud, con Cassino epicentro e prove sul frusinate e la provincia di Latina (il sud di queste province).
Viticuso, Belmonte Castello, Terelle e Itri sono le prove di questa edizione che andrà di scena il 22 e 23 Marzo.
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