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Siete in molti ad aver visto l’intervista Facebook “dal vivo” a Dario Cerrato, vi ringraziamo, tantissimi i saluti e le domande (alcune le abbiamo perse e ci dispiace) per chi non ha potuto seguirla resta visibile su Facebook, per chi invece volesse un riassunto eccovela “in pillole”.
Ciao Dario, dove hai debuttato? La tua prima gara rallystica?
“Al Rally della Lana del 1973, che fu la prima edizione di quella gara. Era un piccolo Rally nazionale, allora e fu sia il mio debutto sia di Giuseppe “Gepy” Cerri, con la quale ho corso la maggior parte delle mie gare, a parte la parentesi con Guizzardi”.
La tua prima parte di carriera è stata con Opel dagli anni “70 sino al 1984, ma nel 1981 corri con la Fiat 131 Abarth, come mai?
“Ho corso da pilota ufficiale Opel dalla fine del 1978 fino al 1980 e con la Opel Ascona 400 ero velocissimo, tant’è che al Rallye Sanremo del 1980 ero primo assoluto, davanti a tutti. Quella prestazione mi mise in luce e Cesare Fiorio venne a complimentarsi ed a fine anno la Fiat mi chiese di correre per i suoi colori con la Fiat 131 Abarth ufficiale. Accettai, anche se Opel mi avrebbe fatto un contratto biennale per fare il campionato europeo, perchè allora la Fiat per i Rally era come correre per la Ferrari in F1. Purtroppo l’annata non andò beneed a fine anno ritornai con Opel”.
La tua prima vittoria assoluta?
” Fu al Rally Team 971 del 1979. Avevo un muletto preparato da Conrero che trasformai in una macchina da gara e con cui mi potevo “allenare” per la stagione 1979 per correre in gruppo 2 del campionato italiano. Vinsi con Guizzardi”.
Come avviene il passaggio dal team Astra al Jolly Club?
“Si fece avanti il Jolly Club. Inizialmente dovevo correre con il Jolly Club, con Roberto Angiolini, ma non c’erano sponsor. Allora iniziai la stagione nel team Astra di Mauro Pregliasco, facendo le prime due gare: Ciocco e Mille Miglia. Dopo la Martini, con il Conte Ascanio Calvi, ha deciso di entrare come sponsor nel campionato italiano Rally con le Delta del Jolly Club e mi volevano come pilota. Allora Angiolini mi chiamò dicendo che ora c’erano sponsor e passai al Jolly, anche se mi dispiaceva per l’Astra ma era una scelta necessaria”.
La vittoria più bella e la macchina a cui sei restato affezionato?
“La mia macchina preferita è stata la Lancia 037 e la vittoria che ricordo con maggior piacere è il Rally della Costa Smeralda del 1985. Per cui le cose sono coincise”.
Hai mai pensato di tenere una vettura con la quale hai corso?
“Allora le autostoriche da Rally non erano molto ricercate, erano in pochi ad avere delle bellissime collezioni. Mi fu proposto anche l’acquisto di una S4 a 40milioni di lire che ora varrebbe un capitale”.
Ti fa piacere rivedere dopo molti anni le foto ed i filmati ? La passione per la guida è rimasta?
“La passione per la guida è rimasta ma mi piacerebbe guidare ancora una macchina da Rally, anche moderna”.
Ricordi del Rally 4 Regioni?
“Una gara molto bella, ne corsi parecchi, debuttai nel 1985 con l’Opel Manta 400 e l’ultimo anno fu, sempre con la Manta, nel 1984. Ricordo un 4 Regioni con la neve di 30 cm”.
Com’era la Delta S4?
“Era una macchina incredibile per quei tempi. Prima 4 ruote motrici della Lancia. Ripresa impressionante con volumetrico e turbo, faceva 0-100 in 2″4, la Peugeot di Zanussi faceva 2″6, provate a Monza per la rivista Quattroruote. Venivi fiondato da una curva all’altra, il problema era fare la curva”.
Com’è stato passare dalla S4 alla Delta 4wd?
“E’ stato come passare da una Ferrari alla 500. Si è passati da una vettura che pesava 940 kg e 580 cavalli ad una di 280 km che pesava oltre la tonnellata, una macchina quasi di serie”.
Fu giusto abbandonare i gruppi B?
“In quel periodo si. Già nel 1986 si parlava di ulteriori evoluzioni, con auto da oltre 700 cavalli. Allora non c’erano limiti. Oggi vi sono auto più veloci con meno cavalli di allora ma con l’elettronica possono andare molto più forte”.
Ricordi particolari del Rally Elba?
“Uno dei Rally con più ricordi. L’Elba mi è nel cuore per molti motivi. Nel 1980 vinsi la mia prima gara con l’Ascona 400 e mi fu tolta, pianse anche Conrero. Fu bello in quanto feci vedere il mio valore ma brutto per la squalifica”.
Le varie Delta com’erano?
“La Delta 4wd iniziale per noi era come guidare come una bicicletta, visto che arrivavamo dal periodo S4, mentre riuscirono a trasformarla in una vera macchina da Rally nel corso degli anni fino al 1993”.
Ricordi dell’Alfa 75 Imsa usata al Giro d’Italia?
“Una gara molto bella e l’Alfa 75 è la mia macchina preferita dopo la 037. Esperienza bellissima sia come gara che come team”.
Come fu il Monte-Carlo con Gianni Vasino alle note?
” Lui prese la licenza monegasca per poter correre. Lui faceva la radiocronaca e faceva le domande ed io guidavo a vista. Ci sono ancora molti filmati su You tube che raccontano di quella esperienza”.
Il tuo avversario di quei periodo?
“Direi l’amico Andrea Zanussi, fu un grande avversario. Nel 1986 la lotta tra S4 e 205T16 fu spettacolare e facemmo divertire il pubblico. Io vinsi il campionato ma avrebbe potuto vincerlo anche lui”.
Hai mai pensato di poter vincere una gara mondiale?
“Ho avuto tante possibilità, che purtroppo non ho sfruttato. Nel 1980 con l’Ascona 400 vinsi le prove asfaltate ma bucai di notte nelle prove sterrate nella zona di Urbino. Purtroppo persi 16′ a cambiare la gomma e di conseguenza la gara”.
Il tuo pilota preferito in quel periodo?
” Per me Walter Rohrl, era il pilota più veloce a parità di macchina”.
Ricordi particolari del Targa Florio?
“Mi ricordo alle ricognizioni del Targa Florio del 1986 con l’S4, quando a velocità sostenuta vidi venirmi incontro una mandria di mucche. Andavo a circa 180 chilometri orari e frenai, senza possibilità di poter scartare in un campo. Presi la prima mucca che infilò il corno nel cofano di carbonio nella S4, fortunatamente non si fece nulla e ritornò con la mandria”.
Le Ascona 400 Conrero erano più performanti delle Opel Ufficiali?
“Conrero aveva fatto un sistema ad iniezione meccanica e 20 cavalli in più rispetto alle Opel ufficiali”.
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