Carlos Sainz - Audi RS-Q E-Tron | Rally Du Maroc 2022

Siamo agli sgoccioli ormai. Ci siamo lasciati tempo fa, con il termine della Desafio Ruta 40, dove le posizioni in classifica si sono rimescolate, ma anche consolidate. La vittoria di Nasser Al-Attiyah, ha dato modo al leader di campionato di estendere il suo vantaggio ai danni di Yazeed Al-Rajhi; il qatariota infatti ha al momento oltre 50 punti in tasca. Il pilota Overdrive è seguito dal compagno di squadra, Juan Yacopini. Grazie all’ottima prestazione durante la Desafio Ruta, è riuscito ad accaparrarsi (per il momento) il terzo gradino del podio.
Tutti gli equipaggi, sono volati in territorio africano per disputare la chiusura di campionato. Il Rally du Maroc ha da sempre sancito la “porta” per la Dakar; uno degli ultimi spiragli per testare a fondo prima dell’arrivo del nuovo anno. L’edizione 2023 sarà caratterizzata da oltre due mila chilometri da percorrere, di cui millequattrocento di speciale. I piloti potranno ambientarsi da giovedì tredici eseguendo il prologo nei dintorni di Agadir. Il risultato determinerà, come sempre, l’ordine di partenza. Il quattordici ottobre invece sventolerà la bandiera a scacchi, per la partenza ufficiale con la prima speciale da disputare. Dopo oltre settecento chilometri, gli equipaggi arriveranno a Zagora dove verranno disputati due anelli. Terminati, tutta la carovana eseguirà quattrocentocinquanta chilometri verso Merzouga, dove mercoledì diciotto ottobre, sarà percorsa la tappa finale da centocinquanta chilometri. 

L’AVANZATA TOYOTA

Così come nel WRC, anche qui il marchio da battere è Toyota. Di 27 veicoli T1, ben 6 sono Hilux. Oltre agli ufficiali, vediamo quelli del ben affermato team Overdrive di cui una new-entry. A sorpresa vediamo comparire il nome di un volto noto ai rally-raid: Guerlain Chicherit. Dopo le disavventure con Prodrive, il pilota francese ha deciso di mettere mano al pick-up giapponese. Che sia l’inizio di un nuovo progetto a lungo termine? Ricordiamo la propensione dell’ex-sciatore a portare un veicolo alimentato ad idrogeno per il 2025. Che sia questa la base di tutto? Solo il tempo saprà dircelo.

Nel frattempo si freme dalla voglia di sapere le sorti del team TGR (Toyota Gazoo Racing). Già affermata e confermata la dipartita di Nasser Al-Attiyah, il colosso non ha ancora annunciato la line-up per il 2024. Questo avverrà soltanto dopo la fine del rally, in concomitanza con il termine contrattuale di Al-Attiyah. Quest’ultimo sappiamo già che avrà un futuro in Dacia ma le carte in tavola sono troppe per poter dare supposizioni.

FUTURO…MA DOVE?

Il presente lo abbiamo ben evidente, ma il futuro per il 2024 è ancora incerto. Audi terminerà il proprio programma dopo la Dakar dell’anno nuovo. Ci ritroviamo pertanto Stephane Peterhansel, Carlos Sainz e Mattias Ekstrom apparentemente senza volante per la stagione a venire. Toyota in vista per qualcuno di loro?
Difficile a dirsi, considerando che Sven Quandt ha tra le proprie mani ancora X-Raid. Il ritorno di fiamma con Mini per il trio è concreto.
Nel frattempo avremo l’onore di veder debuttare M-Sport con il Ranger sviluppato da NWM (Neil Woolridge Motorsport). Al volante Nani Roma, che dopo un anno di fermo a causa della malattia, si rimette al lavoro insieme proprio al figlio di Woolridge. I test al Baja Aragon sono stati positivi e ci si aspettano buone cose dal neonato team.
Sebastièn Loeb torna sul sedile del BRX, dopo aver saltato il quarto round. Insieme a lui, Orlando Terranova. Conosciuta anche la dipartita del “cannibale” dal team Prodrive, ma non si hanno ancora notizie sul suo futuro.

Come sempre il Rally du Maroc sarà una gara decisiva e dura. Avremo delle sorprese?

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