Finisce uno dei campionati del mondo più bello degli ultimi decenni. Le nuove WRC Plus hanno portato un livellamento, coniugato ad alte prestazioni e spettacolarità, che mancava al nostro sport.

L’unica cosa che si trova in comune è Sebastien Ogier e Julien Ingrassia, che per il sesto anno consecutivo vincono il mondiale piloti, forse il soprannome marziano è di dominio di un altro Sebastien ma l’aver vinto con marchi diversi, da quel tocco in più mai riuscito al pilota alsaziano.
Ogier non avrà vinto il mondiale con la Citroen, allora era giovane e scudiero di Loeb ma ha vinto con la C4 e la DS3, succesivamente ha vinto tutto con la Polo WRC, che certo era superiore alla concorrenza, infine è entrato nella leggenda con due mondiali consecutivi in Ford M-Sport, vettura semi ufficiale, ha detta di molti la meno performante del lotto, ipotesi tutta da verificare.
Un dato è certo, il titolo è meritato frutto di una rimonta fatta con la testa e non con le percentuali, chiedere a Neuville. L’errore turco è stata la classica “eccezione alla regola”, tutto poteva essere rimescolato ma poi Ogier ha usato testa e piede e non ha più sbagliato e la Ford è stata perfetta ed anche il team M-Sport non ha mai sbagliato strategia, nel limite del potenziale dei propri piloti.

Thierry Neuville è il grande sconfitto, un titolo che poteva solo perdere a qualche gara dalla fine. Incredibile quanto il belga abbia dilapidato il vantaggio con una serie di errori, forse dichiarazioni avventate che non hanno reso ciò che pensava, ovvero di battere Ogier a parole e non sulla vettura.

Come non nominare Ott Tanak, una seconda parte di campionato strepitosa, una rimonta impossibile, tanti rimpianti per un mondiale che poteva essere vinto ma l’estone nel 2019 sarà tenuto in grande considerazione. La vettura giapponese è cresciuta tantissimo e da “più brutta del reame” pare “la vettura da battere anche se il binomio Ogier/Citroen è da brividi.

Toyota campione del mondo. Per vincere il mondiale servono piloti forti ed il Toyota Gazoo Racing li ha: Ott Tanak, Jari Matti Latvala e Esapekka Lappi lo sono. Makinen ha fatto uno squadrone, ha rischiato comprando dei giovani ha avuto il coraggio di vendere Lappi per Meeke, in attesa di Rovanpera ma in questo 2018 ha meritato il titolo e per il prossimo anno resta il team favorito.

La gara australiana è stata combattuta, divertente, veloce. Nelle prime 9 prove speciali hanno vinto 8 piloti diversi, solo Tanak ha fatto doppietta. La Citroen dominatrice nella prima tappa, forse anche grazie all’ordine di partenza. La Toyota ha sempre dato l’impressione di essere la vettura più forte in qualsiasi condizione, nonostante errori dei suoi è sempre stata al vertice monopolizzando il podio.
Sulla ps 22 di fatto si decide il mondiale con il belga Neuville (Hyundai) che si ritira dopo un uscita di strada e relativa toccata, passa solo una prova ed ad uscire è Tanak (Toyota). Latvala vince entrambe queste prove e sulla “Power Stage” Ogier va a vincere prova speciale e campionato del mondo, la nota amara è il ritiro per uscita di Suninen con l’altra Ford.

Il podio australiano consegna una vittoria per Latvala, seguito da Paddon e Ostberg, poi Lappi ed Ogier.

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