Jari-Matti Latvala | Team Principal Toyota Gazoo Racing - Photo by sportsweek.com

Ci troviamo alle porte ormai del terzo appuntamento nel Mondiale Rally 2024, dove il Kenya la farà da padrone alla fine del mese. Eppure non c’è fermento per la gara in sé, ma bensì per quello che sarà il futuro del nostro amato sport. Qualche settimana fa abbiamo visto insieme cosa accadrà dall’anno prossimo e i progetti proposti nel biennio a venire. Ricordiamo insieme i punti salienti:

  • Il sistema ibrido verrà eliminato dalle vetture Rally1 e nuova regolamentazione
  • Le vetture Rally2 avranno la possibilità di installare un kit di potenziamento 
  • Cambio di regolamento per quanto riguarda le assistenze durante gli eventi

Questi sono solo tre dei punti salienti emersi nelle proposte al Consiglio che si terrà a giugno. Chiaramente il fermento tra la popolazione del rally si è subito fatta sentire, con l’impressione di avere da un momento all’altro svariati costruttori interessati alla disciplina. Partiamo quindi da una frase detta proprio dallo stesso David Richards: “Sostanzialmente è un compromesso, se devo essere onesto.”
Da qui chiaramente è comprensibile lo scetticismo di Jari-Matti Latvala sorto negli ultimi giorni. Il passo indietro ha fatto luccicare gli occhi ai partecipanti del WRC2 ma li ha anche fatti sbarrare a chi sta combattendo nella ormai poco popolata classe regina. Il timore principale, per JML, è di ritrovarsi con una Rally2 Plus campione del mondo mentre le “nuove” Rally1 arrancano dalle retrovie; nel frattempo il WRC2 si spopola, con l’ausilio dei kit “Plus”.

Possono sembrare pensieri catastrofici, ma il dubbio rimane sempre. Il vantaggio di avere un cambio al volante e il minor peso, contribuisce ad avere una macchina più performante rispetto ad una Rally1 senza ibrido; trenta cavalli non sono sufficienti per colmare il gap delle soluzioni tecniche implementate con il “Kit WRC” per la classe minore. Per Teemu Suninen c’è il rischio che le Rally1 facciano la fine delle più vecchie WRC Plus.

“Servono regole per equilibrare il tutto. Non ha senso proporre una Rally2 Plus se non può essere competitiva al vertice”.

Poi ancora Oliver Solberg si espone ma non troppo:

“Il WRC2 è perfetto così com’è. Penso sia più importante cambiare i regolamenti della classe maggiore piuttosto che delle Rally2. Ma va bene così. […] Ci sono più piloti part-time che a tempo pieno; questo fa riflettere e le cose sicuramente devono cambiare.”

Dalla parte di tutti i piloti traspare chiaramente ancora grande incertezza su questo dietro-front, che pare stia causando più chaos che benevolenza.
Dobbiamo dare di certo tempo al tempo per poter vedere con i nostri occhi cosa succederà. Nel frattempo possiamo solo che goderci il Campionato Mondiale 2024, di cui come ricordavamo sopra, si ripropone alla fine del mese con il Rally del Kenya.

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