Con il mondiale WRC a 14 gare, e con l’entrata certa di Cile e Giappone, una delle attuali gare del mondiale dovrà abdicare.

L’anello debole, una volta non era così, è l’Europa e pertanto, anche se in alcune gare ci si possa lamentare di percorsi non idonei, ricettività alberghiera scarsa, logistica, scomodità delle zone in cui si svolge il Rally, ecc, dobbiamo pensare solamente ad una cosa: le gare premiate hanno dietro di loro solide basi (sponsor economicamente potenti, stato/regioni che aiutano l’organizzazione).

Oramai gli standard organizzativi hanno raggiunto, quasi ovunque, l’eccellenza, vi sono parametri incontrovertibili, lo si è visto nella gara turca, ottima organizzazione anche se qualcuno ha storto il naso per la durezza della gara. Se ci aggiungiamo che era alla prima edizione e possono solo migliorare…

Tornando al fattore economico le difficoltà maggiori sono in Europa, un pò tutti i paesi del vecchio continente sono in crisi economica ed è per questo che vi sono almeno 3 gare sotto l’occhio del ciclone, anche se vi diranno che rischieranno la loro uscita per altri motivi.

A lasciare il campionato del mondo nel 2018, nonostante un contratto in essere, pare sia il Deutschland Rally. La gara tedesca, nonostante sia organizzata alla perfezione (o quasi), pare debba “passare la mano”, negli anni il Deutschland Rally ha saputo rinnovarsi ma nelle ultime edizioni, dove ha cambiato sempre la sede, pare aver perso un pò di motivazioni e l’uscita ufficiale di Volkswagen ha contribuito al suo lento declino. Se nell’organizzazione, decideranno, di lottare e magari contribuirà l’entusiasmo della nuova Polo R5 ed eventualmente un ripensamento sulle corse di Volkswagen Motorsport, allora la “palla avvelenata” potrebbe passare al Tour de Corse.

La gara francese ogni anno è messa in discussione ma grazie alla federazione e a Jean Todt potrebbe proseguire ancora un’altro anno. Fa male vedere una gara così prestigiosa messa sempre in discussione ma alcuni format sbagliati della gara hanno peggiorato la situazione su un’isola che, logisticamente parlando, offre pochi spazi. Certo sono scuse, il fattore economico è quello predominante, come detto all’inizio ma a cascata anche i particolari possono contribuire.

La terza gara a rischio è la nostra Sardegna, i problemi sono molto simili a quelli della Corsica ma nel caso specifico una gara non ha senso esistere se la regione in cui si svolge non contribuisce in maniera influente. I problemi con la regione sono evidenti e come nel caso della Corsica il tacito rinnovo avviene anno per anno ma il 2019, anche in questo caso pare sia l’ultimo per la gara sarda.

Qualcuno ha anche tirato in ballo la Spagna, certo la situazione catalana ha creato un certo disagio ma per ora la gara iberica pare poter resistere.

Nei prossimi anni dovrebbero arrivare nuove gare, il Safari già dal 2020, senza scordare la Croazia, direttamente sponsorizzata dallo stato, poi ci sono sempre le ambizioni della Cina e piacerebbe tornare anche alla Nuova Zelanda. Nel caso italico si cercano soggetti in grado di contribuire alle spese. Per mantenere la gara su suolo italiano dovranno intervenire sponsor o enti statali (quali regioni e provincie) altrimenti l’Italia rischia di perdere l’unica gara del campionato del mondo WRC e poi riconquistarla potrebbe essere impossibile.

 

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