photo by Dakar Rally

Seconda parte di una “Marathon Light” complessa, dove la gestione è fondamentale. Ricordiamo che ci avviciniamo sempre più alla temuta 48h Chrono. Niente assistenza, si dorme nel deserto. Può accadere di tutto. Essere in forma è fondamentale, così come per i mezzi. Chiaramente può essere motivo di preoccupazione per Sebastién Loeb e Nasser Al-Attiyah che hanno sofferto di numerose forature nonchè di “problemini” meccanici nel loro Hunter. Problemini che però il cannibale sostiene di aver sollevato ma che non sono mai stati risolti. Parliamo della ciclistica del mezzo Prodrive, che sembra essere il suo punto debole.

Il nove volte Campione del Mondo Rally ha terminato ieri una tappa d’inferno con ben tre forature e 23′ di ritardo sul groppone. Tutto da recuperare. La navigazione oggi è stata fondamentale; il chilometraggio relativamente ridotto – solo 299km – non è stato fonte di preoccupazione ma bensì la difficoltà si è riversata tutta nel trovare la strada corretta. Sebastièn Loeb, insieme a Fabian Larquin, hanno lavorato benissimo riuscendo a ingranare nel modo giusto nonostante la tanta polvere mangiata per essere partiti dietro. La coppia francese infatti vince la tappa con un vantaggio di 1’08” su Yazeed Al-Rajhi. Il saudita, favorito al momento, ha accusato una piccola foratura che ha sgonfiato pian piano la gomma del suo Toyota Hilux. Il tempo perso è comunque ridotto, permettendogli di rimanere nei primi.

Qualche pensiero iniziale ma tutto si sta sistemando. La partenza di questa Dakar 2024 non è stata brillante per Nasser Al-Attiyah che deve ancora ambientarsi in Prodrive. Il mezzo sembrava non voler ascoltare le direttive del pilota qatariota, ma Al-Attiyah ha tirato le redini riportandosi nella bagarre. Il terzo posto odierno a 1’22” dalla vetta ne è la dimostrazione.
“Non è semplice” ammette Nasser“Abbiamo cercato di tenere una buona velocità ma la navigazione non è per niente facile. […] Stiamo imparando molto sulla nuova vettura e vedremo come evolverà. Passo dopo passo possiamo tornare in vettà.”
Come sempre il principe non molla, conscio della sua esperienza invidiabile nel deserto.

La tappa odierna è stata anche molto veloce. Vediamo infatti Audi che abbraccia il podio ma non riesce ad impossessarsene. Carlos Sainz si accomoda al quarto posto con 5′ di svantaggio, di cui 10″ di penalità. A seguirlo Mr. Dakar, per una manciata di secondi. Di rilievo il sesto posto per Matthieu Serradori con poco più di 6′ dalla vetta; segno che, se il Century non ha problemi, il francese è da tenere sott’occhio. La generale strizza l’occhio a Yazeed Al-Rajhi che comanda per 4’29” su Carlos Sainz. Terzo, ma non sconfitto, Nasser Al-Attiyah con un discreto se non recuperabilissimo distacco di 11′. La corsa alla vittoria di Sebastièn Loeb è ancora lunga: ventitre sono i minuti da recuperare sulla Toyota in alto. Lucas Moraes, che ha brillato i giorni scorsi, è quarto con meno di 20′; il brasiliano può ancora ambire tranquillamente alla vittoria. Più difficile invece per Guilleme de Mevius. Dopo una partenza scoppiettante i problemi l’hanno travolto, trovandosi al con 40′ sulle spalle.

T3/T4

Che potenza Eryck Goczal! Una grande soddisfazione per il giovane pilota polacco, che conquista anche la tappa odierna allungando il suo vantaggio nella generale Challenger a 30′ su Marek Goczal. Oggi però Michel Goczal si è impossessato del secondo posto, cercando di coronare il sogno di concludere la Dakar con una tripletta tutta in famiglia. Ma 1h35′ sono difficli da recuperare, soprattutto con avversari del calibro di Mitchell Guthrie, Austin Jones e Cristina Gutiérrez. Racchiudono rispettivamente il terzo-quarto-sesto posto. La forte ragazza sppagnola è preceduta dal cileno Francisco Lopez Contardo. Tra i T4 è motivo di orgoglio la prestazione di Xavier De Soultrait: portacolori della squadra di Sebastièn Loeb, oggi è terzo con il Can-Am appositamente sviluppato. Joao Ferreira però è stato più bravo, vincendo la tappa approfittando dei problemi di Gerard Farres Guell che gli sono costati 17′ di ritardo. Lo spagnolo è comunque al comando, seguito da Jerome De Sadeleer per 14’33” e terzo Rodrigo Varela con 5′ in più nel totale.

Domani partenza mattiniera e 118km di speciale. Apparentemente pochi, ma ci si addentra nell‘Empty Quarter in preparazione della 48h Chrono. Assisteremo a colpi di scena?

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